L’uspicio della del Gran Maestro Luciano Romoli: il 25 aprile sia festa della Costituzione e delle libertà democratiche per un paese finalmente unito
In occasione del 25 aprile, si rinnovano le più disparate e, spesso, velenose polemiche, per cui i “bollettini di guerra” si sprecano, anche perché l’allora Pci e la Sinistra si sono, indebitamente, appropriate di questa data, tra l’altro, dimenticando gli eccidi dei partigiani filosovietici verso altri non comunisti e, finanche, pure comunisti i quali però non volevano collaborare con le forze del dittatore comunista Tito, deciso ad eliminare anche fisicamente gli Italiani da secoli in Istria e Dalmazia, come ormai la storia, per decenni occultata, ha, ampiamente, documentato per le stragi delle Foibe e non solo.
In questo desolante quadro di pretestuose accuse, livorose parole e rissosi atteggiamenti, è significativo il messaggio del Gran Maestro della Gran Loggia degli A.L.A.M. Luciano Romoli sul 25 aprile che: “mette alla prova un Paese che deve saper compiere lo sforzo di mostrarsi finalmente unito nel celebrare la vittoria della democrazia sulla dittatura, della libertà sul totalitarismo, che aveva messo in ginocchio i diritti fondamentali in Italia ed in Europa.
La democrazia è una conquista continua, un processo che ha bisogno di una manutenzione intelligente, basato sul sacrificio di donne e uomini. Non ci sono bandiere quando si tratta di combattere, per ripristinare lo stato di diritto, i valori delle democrazia liberale che fanno parte di un terreno comune entro cui tutti dobbiamo riconoscerci. La libertà è un valore supremo, contessuto ai principi che cementano la Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. e che danno significato al nostro essere Fratelli Liberi Muratori nel mondo globalizzato. Non si tratta di elogiare la Libertà come sterile fermentazione, ma di praticarla nelle dimensione del rispetto dell’altro.
La memoria non basta se non si traduce in progetto che deve portare alla costruzione di una società migliore. Non servono le rigide contrapposizioni che stanno portando alla lacerazione del corpo collettivo e alla falsificazione della storia. Sarà decisivo nel tempo presente far emergere la dimensione spirituale, quel divino nell’umano che può ridare speranza ad un mondo disorientato dal susseguirsi delle crisi.
Riannodare il patto costituzionale, riaffermare le radici dell’Europa, porre un argine alle diseguaglianze economiche e territoriali, offrire nuovi percorsi di inserimento e di crescita ai giovani, perseguire una politica di pacificazione sono tutit aspetti che devono vederci impegna senza riserve.
In quest’ottica la Gran Loggia degli A.L.A.M., alla vigilia del 25 aprile, ribadisce la volontà di promuovere un autentico umanesimo per uno sviluppo più giusto nella cornice di un capitalismo etico ispirato ai valori della spiritualità, che va perseguita ogni giorno mettendo in campo le risorse intellettuali e morali più alte che siamo capaci di esprimere”.
Se possiamo aggiungere: al di là di chi le pronunci, queste sono parole che per certi versi potrebbero sembrare scontate e rituali, però, ci sono alcuni concetti che dovrebbero far riflettere ed è bene riproporre, i quali chiariscono come, questo, sia un messaggio di pacificazione nazionale che, purtroppo, si scontra con coloro le cui ideologie sono state sconfitte dalla Storia, dagli Uomini e da Dio, che volevano abolire, ma, appena, dopo 75 anni, quell’ “impero del male”, innaturale ed illogico, che ha causata tra 120 e 150 milioni di morti nel mondo, è verticalmente crollato, a parte qualche rimasuglio. Da qui, la rabbia, il livore di chi ha, ora, soprattutto, anche grande paura di perdere potere e denaro accumulato già dai loro padri e padrini nei decenni passati.
Né si dimentichi, che i partigiani comunisti non hanno combattuto per libertà dell’Italia, ma, solo ed esclusivamente, per consegnarla all’Unione Sovietica, per cui anche i loro eredi di oggi, che, pure, in gran parte non hanno rinnegato il comunismo, non hanno alcun diritto morale e politico di dare patenti di libertà e democrazia a chicchessia…!
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