28 Aprile 2024
EDITORIALE

IMMIGRAZIONE, dopo decenni di «buonismo» e demagogia siamo ora arrivati allo scontro frontale

di MARIO ALIZZI
Sin dai primi numeri di S.O., oltre venti anni orsono, ci siamo occupati del fenomeno, allora non grave, dell’immigrazione, anticipando ciò che oggi sta avvenendo. Non bisognava essere scienziati per capire ciò ed altro, ma allora perché è avvenuto?
Semplicemente, per uno spirito di umanità che in genere il popolo italiano ha sempre avuto, il senso della solidarietà e dell’accoglienza, ma, quando, l’ esperienza dei continui sbarchi di albanesi in Pu-glia ha allarmato, vi fu chi, responsabilmente e concretamente, cercò di affrontare il fenomeno. Ci si accorse che l’immigrazione stava dando molti segni negativi, che alla, già, alta percentuale di delinquenza italiana si stava aggiungendo, in modo sempre più incontrollabile, quella straniera. Le organizzazioni criminali internazionali ed il delinquente comune ma anche il disgraziato in cerca di facile guadagno, capirono che in Italia vi erano molti rischi minori rispetto agli altri paesi europei, vi erano meno controlli, le leggi farraginose e di difficile applicazione, il «buonismo» di moda, il protagonismo di maniera e personale di molti personaggi dello spettacolo, di politici ed esponenti della stessa Chiesa, anche attraverso la «Caritas» che non capiva che una cosa era essere dei «buoni samaritani», l’altra essere dei fessi agli occhi di chi partiva per l’Italia. Anzi, lo stato di debolezza e confusione di idee non solo della politica italiana, ha, fortemente, ingrandito e diversificato gli affari della delinquenza di ogni tipo interna ed estera, dei mercanti di schiavi moderni e di quant’altri mentre, appunto, la criminalità di ogni genere, ormai imperversa in molte città e regioni d’Italia. Del resto, come si spiega che in Germania, in Svizzera ed altri Paesi europei, pur con molti immigrati in più, non esiste la realtà allarmante come in Italia? Eppure, vi sono, ancora, esponenti politici, attori ed attricette, certi religiosi, «opinionisti» da strapazzo, giornalisti e magistrati, psicologici e «ricercatori sociali» o «professionisti», che insistono nel giustificare, nel ridimensionare, per partigianeria od altri interessi e, specialmente, in cerca di continua pubblicità, anche l’illogico e l’evidenza., In questo senso, grande responsabiltà l’ha avuta una certa Sinistra, che dopo il crollo del comunismo nel 1989, cercava nuovo materiale umano da «manovrare» ed anche con l’ausilio di certi sindacati ad essa collegati, si gettò nella coltivazione del grande campo dell’immigrazione con una nuova ondata di demagogia a tutti i livelli, con lo scopo di dare la cittadinanza magari ad un milione di immigrati per arginare la crescente perdita di consenso elettorale quindi, tentare di vincere delle elezioni contro la stessa volontà del popolo italiano sempre più orientato a «destra» e, soprattutto, per fermare, in ogni modo possibile, l’ascesa di Berlusconi.
Fortunatamente, esiste – come Noi sempre abbiamo ritenuto – un ampio ambiente di Centrosinistra, ormai più attento e cosciente, che capìta la lezione della Storia, ha voluto mettere a disposizione la propria esperienza in una nuova Italia che sia più seria ed efficace, con un ritrovato spirito nazionale.
Ed è solo, questa, l’unica vera via già nell’immediato futuro della nostra Italia.

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