2 Maggio 2024
SANITA' PUBBLICA

Per il dott. Felice Borghese la Sanità locale necessita definitiva chiarezza da parte delle Istituzioni

BORGHESE FELICECiò che è successo e succede nella Sanità pubblica messinese da molti anni è la costate delle decisioni contrastanti, dei continui mutamenti di indirizzo sul da farsi e come, che si ripercuotono sull’efficienza dei servizi e sul morale degli stessi operatori sanitari e che sconcertano i cittadini. Sono, infatti, questi, che ne soffrono le pesanti conseguenze con i disagi che subiscono e lo stato di insicurezza e di preoccupazione che li affligge, diventando, il tutto, anche un problema sociale, economico e logistico, specie per coloro che sono lontani da centri e presidi sanitari. Tutto questo ed altro, ormai da tempo, ha portato il dott. Felice Borghese ad una continua azione per sollecitare, finalmente, una definitiva chiarezza di idee e di riorganizzazione della Sanità pubblica. Essendo il dott. Felice Borghese, un noto medico e presidente del Distretto Sanitario D 28 – comprendente i 13 sindaci dell’ex USL 45 – sindaco di Merì, «sente» i problemi della gente, specie quando soffre o comunque ha bisogno dell’assistenza sanitaria, per questo, da Noi sollecitato, ci ha dichiarato: «Il fatto principale è la mancata consultazione, da chi di dovere, dei medici che operano negli ospedali che vivendo i problemi dall’interno potrebbero contribuire a delle logiche soluzioni. Non si possono infatti fare piani sanitari sulla carta ed in teoria che poi si dimostrano estranei alla realtà operativa ed al territorio.

Altro, pesante, esempio di superficialità e confusione – significa il dott. Borghese – è data dalla tanto auspicata ed annunciata, anche ufficialmente, da esponenti delle istituzioni locali e regionali, costituzione degli «Ospedali Riuniti di Barcellona e Milazzo», che avrebbe dovuto portare, nelle intenzioni ed, appunto, dichiarazioni, a due moderni ed efficienti «poli» di area medica e chirurgica. Di fatto, anche con il trasferimento della Ostetricia e Ginecologia da Barcellona, si è avuto nel complesso un «declassamento» del «Cutroni Zodda», creando nuovi problemi al «Fogliani» di Milazzo, che si trova sulle spalle un forte aumento di quell’utenza che non si avvale più dei servizi del nosocomio barcellonese. Il Paradosso è che, agli ufficiali «Ospedali di Barcellona e Milazzo», si è aggiunto quello di Lipari, per cui ora gli ospedali «riuniti», sulla carta, sono tre, ma, di fatto, si tratta solo di ospedali «addossati l’uno sull’altro». E – continua Borghese – «l’ultima, ennesima bozza espressa dalla Regione, ha cercato di concedere qualcosa a Barcellona, ma si dovrebbe, più razionalmente, rivedere, almeno parzialmente, il piano per i tre ospedali, per un maggiore equilibrio ed una migliore capacità operativa ed offerta dei servizi ai cittadini».

Insomma – sostiene il sindaco di Merì – al compromesso della recente bozza serve ancora una più accorta e logica limatura che, effettivamente, faccia diventare i tre ospedali vicini, veramente, «riuniti» e non invece, messi l’uno accanto all’altro, senza alcuna logica interazione».

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