4 Maggio 2024
INTERROGATIVI? & ESCLAMATIVI!

Con l’ennesimo rinvio al 31 maggio del 2014 della chiusura degli OPG si spera una definitiva chiarificazione

La legge n. 81 del 31 maggio 2014 nel prorogare la data di chiusura degli OPG italiani al 31-03-2015 definisce, con modalità perentorie, gli impegni e le responsabilità dei soggetti istituzionali coinvolti. Appare chiaro che i servizi territoriali di pertinenza psichiatrica non possono più tirarsi indietro: essi devono allestire, entro termini temporali drasticamente contingentati, i progetti trattamentali individuali relativi a ciascun paziente internato in OPG . Si tratta di tracciare percorsi di riabilitazione e di reinserimento sociale capaci di promuovere salute, ma anche nuove opportunità sotto il profilo esistenziale. E’ impresa di non poco conto ma che bisogna portare a termine avendo presente la dignità delle persone malate e il diritto di cittadinanza che esse esprimono. La miglior efficacia delle cure praticate in contesti a più elevata vocazione sanitaria è garanzia di recupero del corretto esame di realtà, di prevenzione della recidiva di reato, di coscientizzazione del vulnus arrecato, attraverso il reato, al tessuto sociale ed alle norme che ne tutelano l’ordito con i connessi aspetti riparatori nei confronti delle eventuali vittime.

La Magistratura di Sorveglianza è, del pari, chiamata a rendere possibile e celere l’applicazione della nuova norma valutando i progetti formulati negli ambiti regionali (l’Assessore Borsellino è, a sua volta, chiamata a compiti di regia coordinando, per la Sicilia, la complessa attività dei Dipartimenti di Salute Mentale) ed emettendo i provvedimenti di dimissione vigilando, al contempo, sull’efficacia dei percorsi di reinserimento implementati. Bisogna qui riconoscere che l’Ufficio di sorveglianza di Messina sta governando questa delicata fase con misura e saggezza.

Più complicata si presenta, oggettivamente, la questione del contenimento dei nuovi arrivi in OPG, che continuano inesorabili. Qui assume valore strategico la sensibilizzazione delle Procure Generali e dei Presidenti di Corte d’Appello di talchè quanto sentenziato, negli anni 2003 e 2004, dalla Corte Costituzionale in materia di Misure di Sicurezza Detentive definitive e provvisorie (l’OPG inteso esclusivamente come provvedimento di “estrema ratio” rispetto alle soluzioni da reperire prioritariamente nell’ambito territoriale di appartenenza del paziente) possa trovare, finalmente, pieno accoglimento.

Appare importante che le REMS (nuove residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza previste dalla normativa di recente varata) rispettino, sotto i profili strutturale e della dotazione delle risorse umane ed economiche, i criteri assistenziali previsti dal SSN, evitando di ricreare ulteriori ghetti a valenza manicomiale che potrebbero rivelarsi peggiori degli OPG.

E’, intanto, a buon punto il progetto di trasformazione dell’attuale OPG barcellonese in Casa di Reclusione. L’azione avviata soprattutto dal Movimento 5 stelle, in costante intesa con la direzione dell’Istituto stesso, ha portato all’impegno ufficiale del Governo a promuovere la auspicata conversione.

L’Amministrazione Penitenziari a è pienamente d’accordo. Si tratterebbe , come noto, di un passaggio di straordinaria importanza per la città del Longano sia in termini di presenza, sul territorio, di un indispensabile presidio di legalità sia sotto il profilo occupazionale. Questi aspetti saranno, per altro, oggetto di importanti appuntamenti convegnistici nel prossimo mese di settembre ai quali la cittadinanza barcellonese sarà chiamata a partecipare.

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