29 Aprile 2024
NOTE & NOTIZIE

Si continua sulle falsità del fenomeno dell’immigrazione e non solo

Si fa spesso il parallelismo tra l’immigrazione degli italiani e di europei in Europa, America ed Australia e quella attuale. Niente di più sbagliato ed esempio, come minimo, di ignoranza storica e culturale!

Gli europei ed in particolare gli italiani, si recavano all’estero con tanto di documenti e controlli sanitari, di fedine penali e contingentati, ed erano quasi tutti di cultura e tradizioni euro-cristiani, quindi, con matrice ben chiara e precisa! Non solo, si trattava di andare in immensi paesi quasi completamente inabitati come gli Usa, l’America Latina, il Canadà, l’Australia, che, di conseguenza, avevano estrema ed urgente necessità di gente. Questa politica immigratoria tendeva, di fatto, a ridurre al minimo, l’immigrazione non cristiana, per cui via via le fondamenta e gli indirizzi di quei nuovi Stati si basavano su una generale civiltà, appunto, euro-cristiana e razza indoeuropea.

 La storia di quei continenti ed immensi paese ha fatto sì che i loro confini fossero “geometrici”, ovvero, con lunghissime linee di confini sia all’esterno che all’interno e, per questo, basta guardare, anche superficialmente, le relative carte geografiche! Completamente al contrario, i confini europei sono chiaramente tortuosi, a dimostrazione della sua tormentata millenaria storia, mentre i confini dei “nuovi mondi e stati, proprio per la loro breve storia di due o trecento anni, hanno, come detto, dei confini piuttosto lineari! Solo o quasi, in Svizzera e Francia e solo per pochi anni, si ebbe il fenomeno dell’immigrazione clandestina dal lao italiano, che il cinema documentò a suo tempo.

Di conseguenza, come si fa a paragonare quel lungo fenomeno emigratorio con l’attuale immigratorio? Risulta questo controllato, come dovrebbe essere per legge di tutti gli Stati del mondo e come si giustifica il crescente affare di cooperative, organizzazioni malavitose di ogni genere? Dove sono finiti centinaia di migliaia di immigrati che fanno quello che vogliono, tanto che lo Stato italiano ha, di fatto, rinunciato a parte del territorio nazionale per regalarlo all’illegalità italiana e di immigrati, Rom e zingari vari, come loro stessi si definiscono – anche se noi giornalisti non possiamo usare questo ed altri termini perché ritenuti discriminatori e razzisti: grande ipocrisia ed altra, italica, buffonata! –

 Perché agli immigrati è permesso chiedere l’elemosina, non pagare i biglietti su bus e treni, ed altri reati, avere case ed altri servizi più o meno gratuiti e preferenze varie, mentre da noi italiani lo Stato pretende il massimo rispetto della legge, imponendoci, di fatto, quasi una dittatura fiscale ed altro e peggio ancora? Ci fermiamo qui per ovvie ragioni anche di spazio…

Allora, però, come mai rappresentati delle istituzioni, dalle più alte alle periferiche, continuano a far finta di niente, paragonando i sopracitati fenomeni migratori e via dicendo? Sono, quindi, degli ignoranti, degli stupidi od altro? Affatto, sanno benissimo come stanno i fatti, ma facendo parte del pluridecennale sistema politico corrotto e corruttore ben consolidato, recitano ormai a memoria la parte! Notate come parlano? Mentre lo fanno sono inespressivi, superficiali nei concetti ed usano sempre le stesse parole, ripetondo sempre gli stessi vecchi e riti… Ciò si spiega perché difendono i il loro ambiente di potere, spesso trasversale, con la demagogia, molti perché, effettivamente, ignoranti ed, in ogni caso, ribadiamo, recitano la loro parte, per aumentare ii loro affari e privilegi personali, familiari e di gruppo, che attraversano partiti, sindacati, stampa, servizi sociali e via dicendo.

La vittoria di Macron alle presidenziali francesi, ha confermato ed evidenziato l’esultanza generale degli apparati politici, finanziari, bancari e di altri tipi, della “nuova Unione Sovietica” euro-burocratico-finanziaria e tecnocratica così come è stato evidente, di nuovo, il grande ruolo di gran cassa di risonanza che, in gran parte del vecchio continente, hanno svolto tanti media collaborazionisti del “regime di Bruxelles”…!

Anche la Chiesa, sa benissimo come stanno fatti e situazioni, anche e specialmente, sul fenomeno dell’immigrazione, ed ha, quindi, le sue colpe e, forse, non sono esclusi interessi più o meno diretti di parti di essa… Tutto ciò ed altro, è possibile che non lo sappia lo stesso Francesco che, essendo argentino, dovrebbe ben capire la differenza dei due tipi ed epoche dell’immigrazione?

Con tutto il dovuto rispetto istituzionale, Bergoglio, essendo troppo buono, insiste sull’accoglienza “sempre comunque ed a tutti e da tutto il mondo” e senza accorgersene, sta fornendo la corda, lui stesso, a quegli stessi musulmani che incoraggia a venire in Europa, per essere, magari, poi da loro impiccato in piazza San Pietro…!

Noi, che ancora ci sentiamo cristiani, preghiamo per lui e Dio, affinchè, al più presto, il miracolo avvenga:  il risveglio generale dell’Europa cristiana e, speriamo anche degli altri!

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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