5 Maggio 2024
NELLE AULE dei TRIBUNALI

Con l’inchiesta sui falsi bilanci del Comune di Messina nuova spada di Damocle sull’ex sindaco Buzzanca e 73 suoi collaboratori

Tre anni di fila con falsi bilanci, 2009, 2010, 2011 governati dall’allora sindaco Giuseppe Buzzanca – nella foto – ora indagato insieme a ben 73 amministratori, funzionari, consiglieri, revisori dei conti del Comune di Messina, che con atti ed azioni varie avrebbero, appunto, falsato i conti dei bilanci. Secondo la Procura peloritana i reati ipotizzati sono di falso ideologico in atti pubblici. Già nel Novembre del 2012, la Corte dei Conti in un suo eloquente documento sottolineava la «non rispondenza degli strumenti di programmazione economico-finanziaria ai principi di veridicità, universalità e competenza» ed esaminando il solo «rendiconto 2010 e la situazione finan-ziaria e gestionale nel 20-11» mentre «evidente risulta la tendenza dell’ente a sopravvalutare le poste in entrata ed a non porre i necessari accorgimenti correttivi entro il termine di assestamento generale di bilancio, dando luogo a pericolose prassi che, collidono con i basilari principi di veridicità e di integrità del bilancio, nonché di prudenza e di efficace monitoraggio della gestione» e che «la situazione di grave squilibrio finanziario si palesa in tutta la sua criticità con riferimento ai debiti fuori bilancio» con l’aggravante che il costante rinvio di impegno di spesa «può costituire una prassi elusiva del patto di stabilità interno e dunque illecita, nella misura in cui finisca per rinviare artificiosamente ad esercizi futuri oneri finanziari di cui l’ente è a conoscenza».

E’ chiaro che tale chiaro ed incontestato rilievo della Corte dei Conti, precedente l’attuale ufficiale indagine sulla falsità dei bilanci, fa facilmente capire come per fare tutto, vi sia stata una larga complicità e che gli attuali indagati si sentivano abbastanza forti e «coperti» perché sicuri di essere «parati» a livello, locale, regionale e nazionale!

 

ECOPAS. Questa è un nuova mazzata, per l’ex po-litico Giuseppe Buzzanca dopo il recente rinvio a giudizio per abuso e peculato in qualità di sindaco e commissario per l’emergenza traffico. Come si ricorderà in questo caso – secondo l’accusa – avrebbe destinato parte delle entrate del «famoso» Ecopas ad altri fini e procurato ingiusto vantaggio all’ing. Lino Giacometta per una somma di 127 mila euro nel Gennaio del 2012, quale primo acconto per la sua consulenza nel lungo contenzioso tra il Comune peloritano e l’impresa «Torno Internazionale», come abbiamo scritto a suo tem-po, quando questo caso è esploso.

 

ONERI RIFLESSI. Un milione di euro divisi tra le parti. Anche per questa attesa inchiesta giudiziaria vede indagati diverse persone, consiglieri vecchi e nuovi che fa seguito al caso dell’ex capogruppo dell’allora Pdl Pippo Ca-purro, ormai rinviato a gi-udizio ed il cui processo si svolgerà il 16 Giugno di quest’anno. Si tratta di «oneri riflessi» che si sarebbero «girati» dei consiglie-ri comunali precedenti ed altri ancora in carica. Anche in questa vicenda spicca il «solito» nome di Elio Sauta, – già inquisito già per i «Corsi d’oro di Formazione»- ed il deputato del PD Marcello Greco ed altri. Il meccanismo consisteva nel fatto che il Comune dava dei rimborsi a delle ditte, cooperative od enti in cui vi erano dei dipendenti comunali i quali, spesso erano assenti dal lavoro per impegni amministrativi e, quindi, alla fine con il rimborso, a pagare, per migliaia di euro, l’impresa o la cooperativa era sempre il Comune.

L’inchiesta, però si è allargata al settore dei Servizi Sociali, ad, appunto, imprese e cooperative che avrebbero assunto dei consiglieri comunali ad elezione avvenuta ed ai contributi a pioggia elargiti in tempi e modi diversi da Palazzo Zanca ed all’attività dei Patronati. Anche per questo clamoroso caso giudiziario, se non direttamente coinvolto, almeno fino a prova contraria, l’ex sindaco Buzzanza avrà sicuramente dei pensieri. Il 21 Settembre prossimo inizierà il processo e, quindi, ne sapremo molto di più e più chiaramente

 

CORSI D’ORO DI FORMAZIONE. Anche per questa vasta vicenda giudiziaria, ormai divenuta di notorietà nazionale, l’ex sindaco ed ex deputato re-gionale Giuseppe Buzzanca si vede coinvolto indire-ttamente – dato che finora non è emerso nulla a carico di Buzzanca – per il ruolo della moglie Daniela D’urso che – secondo l’accusa – sarebbe stata una «regista» di parte di questi famigerati Corsi, che hanno coinvolto numerosi esponenti di vari colori politici. Sembra molto significativo il ruolo di Elio Sauta che prima sarebbe stato un uomo di fiducia dei vertici dell’allora Alleanza Nazionale messinese e dopo uomo di grande fiducia nel PD con Franco Antonio Geno-vese. Ciò, potrebbe significare – sempre se le accuse saranno confermate – co-me fosse stato realizzato, da tempo, il «vero Ponte do Messina», che unendo potenti ambienti di AN e del PD, le due «famiglie politiche», ufficialmente contrastanti, di fatto, «democraticamente» si dividevano il potere politico ed economico alla faccia degli elettori e di tutti colo-ro che in buona o malafede hanno seguito i due esponenti politici messinesi.

 

BILANCI IN ROSSO. Buco per 362 milioni di euro. Per il Comune di Messina si tratta di «fallimento» che, molto probabilmente, porterà ad un controllo generale sull’operato della precedente Amministrazione Buzzanca ma che si riflette negativamente anche su quella odierna – per la quale, Noi non stravediamo ma non possiamo tacere l’emergere dei fatti e, soprattutto dei numeri – anche se, come sempre ribadiamo, saranno le Aule dei Tribunali a stabilire precise responsabilità delle parti coinvolte.

Nonostante le assicurazioni a suo tempo di Buzzanca – che rispondeva a chi lo accusava, di fare solo speculazioni politiche indegne – questo «buco», a dire della Corte dei Conti, esiste, eccome! Nel 2012 si registrano 6,5 milioni di sforamento del «Patto di stabilità» e spese correnti oltre 4,7 mln a quelle le entrate con un saldo negativo di cassa di 172 mln; anticipazioni di tesoreria per 162 mln, disavanzo di amministrazione di 2,5 mln e debiti fuori bilancio per 190 milioni, di cui solo meno di due riconosciuti! A tutto questo, si devono aggiungere le lentezze nell’iter burocratico nello smaltire le approvazione dei documenti contabili, la confusione ed i ritardi nel riscuotere i tributi ed altro ancora, su cui la Corte dei Conti si è espressa molto chiaramente in senso molto negativo come sopra riportato.

…E, pensare che dal 1994, quando Alleanza Nazionale prese il potere in Provincia di Messina, si sperava che tutto sarebbe, finalmente, cambiato in meglio in ogni senso…ed invece, hanno tradito tutti e tutto…Ricordiamo quando «certa gente» ironizzava su di Noi: «…scriviti, scriviti, tantu vuajutri non cuntati nenti!» Ed è vero, loro sì che hanno contato molto nella politica, eccome! Basterebbe contare le loro entrate da quando sono entrati in politica e vederne la differenza oggi!!!

Noi, però, li avvertivamo sempre: «Dio non paga il sabato!» ed «Il diavolo fa le pentole ma spesso dimentica i coperchi!».

Comunque, vedremo se queste «Spade di Damocle», alla fine si abbatteranno sui, ovviamente, veri colpevoli, punendoli soprattutto con la conseguente confisca di beni!

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