6 Maggio 2024
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Romania, partner dell’Italia nella politica balcanica?

Nel contesto della guerra in Ucraina, la regione dei Balcani occidentali è diventata una zona di massimo interesse per l’Unione europea, la cui sicurezza non può essere completa senza l’integrazione degli Stati qui presenti.

La sicurezza nell’area dei Balcani occidentali copre molti livelli: dal settore energetico, a quello militare, al fenomeno delle migrazioni. Un aspetto importante che l’Unione europea ha nella sua attenzione è il possibile aumento dell’influenza di Russia e Cina in questo spazio, dove ci sono due nuclei con un alto potenziale di escalation del conflitto: il Kosovo e la Repubblica Srpska.

Come è noto, l’Italia è stata e continua ad essere il principale promotore della politica dell’Unione europea nei Balcani occidentali. Tutti i recenti passi del governo di Roma convergono nel sottolineare il fatto che – come affermato da Giorgia Meloni al convegno “L’Italia e i Balcani occidentali: crescita e integrazione”, il 24 gennaio 2023, a Trieste – i Balcani occidentali rappresentano “una regione di rilevanza strategica per gli interessi nazionali” d’Italia. Dalle analisi recentemente pubblicate da alcuni centri italiani di studi sui Balcani si evince che l’Italia è disposta ad ipotizzare un’intensificazione della propria presenza nei rapporti con gli Stati della regione. Si prevede quindi che, nel prossimo periodo, certi rappresentanti del mondo imprenditoriale, accademico e politico dell’Italia saranno molto più attivi nei paesi dei Balcani occidentali.

Per quanto riguarda la Romania – Stato il cui ruolo strategico è notevolmente aumentato negli ultimi anni – va detto che anche per questo Paese la sicurezza e la stabilità dei Balcani occidentali è un aspetto estremamente importante. Inoltre, è importante sottolineare che tutti i passi politico-diplomatici intrapresi da Bucarest negli ultimi anni miravano ad accelerare l’integrazione degli Stati dell’area nelle strutture occidentali: l’UE e la NATO.

Significativa in questo senso è stata anche la recente visita ufficiale del Ministro della Difesa della Romania nella Macedonia del Nord, Stato membro della NATO dal 2020. Va anche notato che la Macedonia del Nord era rappresentata alla prima edizione della “Conferenza sulla sicurezza del Mar Nero”. sotto gli auspici della “Piattaforma internazionale di Crimea”, svoltasi a Bucarest, in aprile. La Romania ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa regionale denominata “Il processo di riunione dei ministri della difesa dell’Europa sudorientale” (SEDM Ministeriale), la cui presidenza è detenuta da Bucarest per i prossimi due anni. I progetti destinati a svolgersi all’interno del SEDM mirano ad aumentare il livello di sicurezza degli Stati membri, a rafforzare le relazioni di buon vicinato e cooperazione nell’Europa sud-orientale. SEDM è una vera e propria piattaforma di dialogo politico-militare estremamente utile soprattutto nel nuovo contesto di sicurezza.

Da sottolineare che anche il fatto che l’Italia fa parte di questo format, insieme a Paesi come la Grecia, l’Albania, la Croazia, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, la Serbia, la Slovenia, gli Stati Uniti, la Turchia e l’Ucraina.

La diplomazia romena, che incoraggia tali iniziative di dialogo tra i Paesi balcanici, l’UE e la NATO, ha molti punti in comune con gli approcci di politica estera dell’Italia. Condividendo e promuovendo valori simili, avendo numerose affinità culturali, i due Paesi – l’Italia e la Romania – possono formare un partenariato estremamente utile per facilitare e accelerare l’integrazione europea degli Stati dei Balcani occidentali. È una sfida di cui devono tener conto sia Roma che Bucarest.

*storico e analista politico

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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