1 Maggio 2024
L'ECO della GRECIA!NOTE & NOTIZIE

L’Unione Europea è oggi una nuova «Unione Sovietica» della cinica finanza e burocrazia che impone la sua «dittatura» non con i carri armati ma col cappio dell’Euro: la Grecia è stata la prima vittima e cavia ma il Popolo greco potrebbe liberasi dai «nuovi turchi»

di MARIO ALIZZI

«Repetita iuvant», dicevano, sempre, saggiamente i Latini ed è per questo che vogliamo sintetizzare, in modo controcorrente, la «tragedia greca» ancora in corso da circa sei anni. Tutto ed il contrario di tutto si è detto, analizzato e concluso sulla fine della «grande, grossa festa greca», dando numeri, contorcendosi in mille discussioni e pareri vari tra i Greci e dall’estero, esperti e presunti tali ma, oramai, da più parti e da tanti osservatori, intellettuali, giornalisti, sindacalisti, le voci sono pressoché unanime, anche se con sfumature diverse: i guai di oggi per la Grecia vengono da lontano, molto lontano, addirittura, si riconosce, obiettivamente, dall’indomani della caduta dei «Colonnelli», nel luglio del 1974, quando, ritornando Costantino Karamanlis – il nonno dell’ex premier che ha perso nel 2009 le elezioni anticipate a favore di Giorgio Papandreu e del Pasok – dopo la «stretta» generale del regime «militare», ognuno intendeva sfogarsi e fare tutto ciò che avrebbe voluto…

36-scontri-atene-036 3Cominciarono, da quel momento, le prime crescenti speculazioni edilizie, la corruzione sempre più allargata e sistematica, i boschi cominciarono a bruciare, le truffe e gli scandali sempre più comuni, anche e soprattutto, agli alti livelli politici e nei partiti, l’ordine pubblico e la pulizia ne risentirono e via di questo passo.

Da oltre trent’anni, quindi, i conti venivano falsati da tutti i governi succedutisi e la fi-scalità sempre più irregolare ed insensata, il tutto accentuato dalla demagogia politica e sindacale e dalla voglia di arricchirsi rapidamente mentre i bilanci pubblici e, soprattutto, quello nazionale, crescevano, con qualsiasi governo. E, qui, ancora, un’ altra onta per la democrazia greca riconquistata: dal 1967 al 1974: il bilancio nazionale, proprio durante il regime di Papadopoulos, si era velocemente assestato raggiungendo il pareggio e finanche l’avanzo!

Addirittura, la Dracma ot-teneva il riconoscimento per la moneta più stabile d’Europa, come mai avvenuto in Grecia! Da allora, il deficit del bilancio nazionale greco, in media, è aumentato del 6 per cento annuo! Anche quando si insediò il governo di Centro-destra di Costantino Karamanlis nel 2004, questi denunciò il «buco» finanzia-rio causato dal precedente governo socialista e, questo, dopo la rivincita sul Centrodestra, fece la stessa cosa ma, come sopraddetto, nei decenni passati era stato sempre così.

fire_ap_maggio_atene_15 9La debolezza del governo di Karamanlis si dimostrò nell’incapacità di affrontare tempestivamente la catastrofe degli incendi del 2007, l’offensiva vandalistica e di guerriglia urbana scatenata da comunisti ed anarchici, che si sapeva ben pronti ad ogni crisi per soffiare sul… fuoco ed ai quali, come sempre, si aggiunsero i soliti teppisti e delinquenti, anche immigrati, per devastare e rubare ovunque. E, ovviamente, il Pasok colse l’occasione anche per sbeffeggiare il governo, che specie se di «destra», avrebbe dovuto difendere l’ordine e la sicurezza generale, soprattutto ad Atene e Salonicco. Per la legge del contrappasso, quanto successo nei due anni di grande crisi al governo di Centrodestra, accadde anche a quello di Centrosinistra di Papandreu ed a quello «tecnico» di Papadimos ed ora, anche a quello di coalizione di Samaras, nell’insieme dei fallimenti e caos, purtroppo, il tutto ha superato di molto tutti i precedenti disordini, gravi incertezze ed immagini negative della Grecia.

Ora, per così dire, la situazione greca va «normalizzandosi», perché i Greci stanno metabolizzando la crisi, le origini di essa e la estrema necessità di agire per salvare il salvabile e per ricominciare a vivere con la Grecia e per la Grecia, ma ormai le necessarie ed urgenti misure draconiane in ogni settore si acuiscono sempre più pesantemente tra la gente, venendo pure meno gli «ammortizzatori sociali» così come la fine delle pensioni a 50 anni e tante altre prebende di vario tipo e genere, elargite allegramente per decenni, alle quali si doveva invece già porre limite molti anni orsono, ben sapendo che, anche nel 1981, quando la Grecia entrò nell’Unione Europea, i conti non erano a posto e peggiori erano nel 2000 quando venne introdotto l’euro!

Tutti sapevano, tutti facevano finta di niente, vivendo la Grecia al disopra delle proprie possibilità per cui, prima o dopo, l’ implosione sarebbe avvenuta.

Non si dimentichi, infine, il permanente allarme verso la Turchia, nemico secolare – anche se negli ultimi anni si è cercato, tra le parti, di ammorbidire i toni e trovare possibilità di intesa, pur pesando l’irrisolta questione dell’isola di Cipro, occupata dai Turchi nel luglio del 1974, che causò la caduta del «regime dei Colonnelli» – che ha se-mpre costretto la Grecia ad una alta spesa militare. Anzi, in questo delicato momento per la Grecia, la Turchia approfitta per aprire un nuovo contenzioso per Cipro a proposito del controllo delle perforazioni e ricerche di gas e petrolio al largo di tratti delle coste cipriote. Anche per questo motivo, l’entrata della Turchia nell’U.E. deve essere molto, molto ponderata e, quindi, non frettolosa.

Certo, comunque ed ancora, specie ad Atene, la situazione è caratterizzata da una continua protesta ed esplosione di disperazione e c’è, ovviamente, come sopraddetto, chi ci specula politicamente soprattutto, appunto, una certa opposizione estremista ed è logico che il malcontento dilaghi ed è lontana l’assurdità di molti greci, che all’inizio dell’ «attacco alla Grecia» per questa crisi, proposero di non accettare l’ «elemosina» dall’Europa e dal FMI e di uscire subito dall’Euro! I Greci sanno però che la colpa dell’attuale gravissima situazione, pur in misure diverse, è di tutti e quindi poche sono le giustificazioni a loro favore.

Attenzione, però, non si deve dimenticare che le risorse date dall’UE, la Grecia li abbia, in grandissima parte, ben utilizzate per creare infrastrutture gene-rali, come strade ed autostrade, restauri di monumenti e culturali, facendo, nonostante tutto, passi da gigante, tanto che la Grecia è diventata un Paese moderno, raggiungendo diverse efficienze e capacità che si possono sintetizzare nelle Olimpiadi del 2004, che fecero conoscere al mondo quanto e come era cresciuta e cambiata con indici di sviluppo economico, per anni, tra i più alti non solo del continente europeo. Dire almeno questo, per evitare di contribuire a dare una immagine tutta negativa della Grecia, evidenziata dall’attuale pur gravissima crisi generale. Tra i tanti segnali di volontà e capacità, anche nello sport, la Grecia aveva ottenuto un’ottima affermazione già nelle precedenti Olimpiade di Australia nel 2000 e vinto i campionati europei di calcio a Lisbona nel 2004. Non è completamente vero del resto che le Olimpiade del 2004 di Atene abbiano generato una forte accentuazione del «fallimento», anche per i motivi pur sinteticamente, sopraddetti, perché le cause della crisi greca vengono, ribadiamo, da ben lontano.

Al contrario, le Olimpiade sono state la molla dell’orgoglio e la vetrina delle capacità dei Greci, verso i quali, non lo si dimentichi, certi «esperti» internazionali scommettevano sul fatto che la Grecia non avrebbe concluso i lavori per i Giochi, al contrario di come poi avvenne, tra la sorpresa generale, specie di coloro che nulla sapevano di essa, se non la solita «sonfa» della cosiddetta dittatura dei Colonnelli…!

La Germania della Merkel ed alcuni Governi europei, avranno pure le loro ragioni ma ottenuto anche bei vantaggi dall’Euro e dall’ Europa e se la Grecia, inizialmente, fosse stata, subito, aiutata con qualche decina di miliardi, non sarebbe ancora nell’attuale catastrofica situazione.

Infatti, l’UE, Germania in testa, hanno commesso seri errori di valutazione ed atti di egoismo e solo molto tardi alcuni Governi europei si sono resi conto che la «questione greca» poteva e doveva essere affrontata molto diversamente. Del resto, se la Grecia fosse uscita dall’Euro tornando alla Dracma, si sarebbe trovata in una situazione da dopoguerra, come, per altro, oggi, in effetti, è; per alcuni anni avrebbe sofferto ma poi, in un modo o nell’altro, si sarebbe gradatamente risollevata, anche con un aiuto internazionale, tant’è che, pure, lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha proposto il ridimensionamento del debito e l’annullamento degli interessi ammettendo anche gli errori di valutazione dei rischi – di cui sopra – dei modi e tempi d’intervento.

In altre occasioni precedenti lo si è fatto per molti altri Paesi e non lo si vuole fare per la Madre della Civiltà, insieme a Roma, non solo dell’Occidente? Finalmente, si sta capendo che se la Grecia, che fu anche per secoli la «Termopili d’Europa» fermando stoicamente gli invasori dall’Oriente, fosse stata, ignominiosamente, abbandonata a se stessa, avrebbe significato il cedimento del primo pilastro dell’Unione Europea, oltre che dell’Euro. Per la difesa di quest’ ultimo si stanno affamando i popoli europei, la cui politica è ormai sottoposta ai voleri dei grandi «centri finanziari internazionali».

Ancora un a volta, la lotta sembra essere la stessa: « Il sangue contro l’oro!»

Per gli Ellenici, saranno, invece, il sempre forte senso della loro Storia, l’orgoglio e la forza del proprio «sangue», il grande sentimento patriottico che, ancora una volta, potranno permettere all’Ellade di saper rinascere dalla ceneri, come la sempre mitica, «Fenice».

Nella Storia di questo grande popolo è già avvenuto a Maratona e Salamina e nel 1821 liberandosi – non lo si dimentichi! – dal pur allora potente e vasto impero turco, dopo una pesantissima dominazione durata ben quattrocento anni: perché non potrebbe riuscirci ancora, magari, con un nuovo Leonida?

Il Capo del movimento greco «Alba dorata», Nicos Mikaloliakos, il cui partito dal 7 % nelle ultime elezioni politiche – nonostante il recente assassinio di suoi due militanti e le accuse di filonazismo e di banda criminale – ha confermato la sua ascesa arrivando a circa il 10 per cento nelle recenti elexioni europee del maggio del 2014 divenendo il terzo partito nazionale.

QUADRANTE INTERNAZIONALE S.O cartaceo

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