1 Maggio 2024
FORZE ARMATE & NATOSTORIA & DOCUMENTI

La Xª Flottiglia MAS: «Memento audere semper» patrimonio della nostra Nazione

Gli uomini della Decima MAS seppero scrivere, durante tutto il corso della Seconda Guerra Mondiale, pagine di autentico eroismo, riconosciuto dal nemico ma, purtroppo, non dai Governi dell’Italia postbellica. Esistono pagine fondamentali della storia d’Italia su cui la storiografia non è stata ancora esaustiva, come nel caso della Decima MAS, anche se non mancano parecchie monografie più o meno d’epoca dedicate a singoli episodi ed a specifiche figure combattentistiche, generalmente eroiche. Molti autori in passato hanno cercato di colmare una notevole lacuna restituendo visibilità ad una grande formazione militare di altissimo valore individuale e collettivo, che operò durante la Seconda Guerra Mondiale, dapprima sotto le bandiere del Regno d’Italia e poi nei venti mesi della Repubblica Sociale.

 


Pur se solitamente ci si sofferma sull’ultimo biennio del conflitto, l’epopea della Decima oc-cupa uno spazio storico significativo anche nel periodo compreso fra il 1940 ed il 1943, quando furono compiute le maggiori imprese marittime, tra cui quelle gloriose di Alessandria d’Egitto, Gibilterra, Malta e Suda, per non dire delle tante altre operazioni nel Mediterraneo Occidentale ed Orientale, nel Mar Nero, ed in ulteriori scenari di guerra.

La Decima Flottiglia M.A.S. aveva assunto questo nome in ossequio all’omonima Legione di Giulio Cesare, – la imbattibile “X Legio fretris”, formata da uomini dello Stretto di Messina, ovvero in gran parte della Sicilia nord-orientale e, quindi, della più o meno odierna provincia di Reggio Calabria, ndr – passata alla storia per le straordinarie doti di coraggio, dedizione e fedeltà nei confronti delle istituzioni e del condottiero.

 

 

Fino all’armistizio dell’8 settembre 1943 la Decima si era distinta per eccezionali atti di eroismo tradotti in 34 Medaglie d’Oro, e per alcuni successi di straordinaria rilevanza militare e di altrettanta efficacia propagandistica, alla cui base c’erano un esemplare spirito di corpo ed una competenza tecnica d’avanguardia, ma nello stesso tempo, la volontà e la capacità di battersi fino all’estremo sacrificio nella «guerra del sangue contro l’oro».

 

 

Dopo la svolta storica del 25 luglio 1943, col voto del Gran Consiglio, la caduta di Benito Mussolini e l’avvento del nuovo Governo di Pietro Badoglio, nel giro di sei sole settimane sopravvennero la resa incondizionata del 3 settembre (annunciata dopo cinque giorni) e lo sfascio totale delle forze armate italiane, con l’unica significativa eccezione della Decima, tanto più importante perché parecchi combattenti che non vollero accettare la scelta del disonore, simboleggiata dall’ingannevole consegna della flotta nei porti del nemico, affluirono subito al Comando del Muggiano, presso La Spezia, per chiedere di arruolarsi nei reparti di Junio Valerio Borghese, che si era immediatamente rifiutato di riconoscere il tradimento della parola data e la deposizione delle armi.

Nel giro di poco tempo, l’organico della Decima sarebbe rapidamente salito a 20.000 unità. Venne anche composto il nuovo inno della Xa, che i marò impararono in poche ore per poi cantarlo tutti insieme al giuramento. (da Vittorio Bobbio 24 maggio 2020).

Complessivamente, nel corso della seconda guerra mondiale (dal 10 giugno 1940 all’8 settembre 1943), gli uomini dei Mezzi d’Assalto del-la Regia Marina affondarono o danneggiarono gravemente naviglio da guerra per 72.190 tonnellate e naviglio mercantile per un totale di 130.572 tonnellate. Le prede più significative furono le corazzate Valiant e Queen Elisabeth, colpite nella rada di Alessandria nella notte tra il 18 ed il 19 Dicembre 1941.

 

 

In riconoscimento del valore dimostrato dagli «Uomini dei mezzi d’assalto» della Marina Militare sono state assegnate: la Medaglia d’Oro al Valor Militare allo stendardo della X^ Flottiglia MAS e successivamente alla bandiera del Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare; 33 Medaglie d’Oro, 104 Medaglie d’Argento, 33 Medaglie di Bronzo al Valore Militare  al personale dei «Mezzi d’Assalto» della Marina Militare alla memoria o ai viventi.

(dal Sito del Ministero della DIFESA).

 

…Ed aggiungiamo Noi:

 

QUESTI FATTI DI IERI E DI OGGI, APPARTENGONO ALLA STORIA ED AL PATRIMONIO MILITARE DELLA NAZIONE ITALIANA E NON SI POSSONO CANCELLARE: chi lo pensa, appartiene, invece, a quel rimasuglio di individui che, insieme alle loro innaturali idee, sono stati, chiaramente, sconfitti dalla Storia, dagli Uomini e da Dio e, quindi, per sopravvivere, hanno bisogno dell’odio, della rabbia e di un nemico…!

 

 

“Memento Audere Semper”

 È il motto che il Poeta-Soldato Gabriele D’Annunzio, diede alla Flottiglia dei Mas – MotoAutoSiluranti – nella Prima Guerra Mondiale.

Non è, quindi, un motto inventato dal Fascismo. L’ignoranza e la malafede, meritano chiare condanne morali e politiche, ma, nei casi dovuti, anche, querele e pene giudiziarie!

 

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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