La Xª Flottiglia MAS: «Memento audere semper» patrimonio della nostra Nazione
Gli uomini della Decima MAS seppero scrivere, durante tutto il corso della Seconda Guerra Mondiale, pagine di autentico eroismo, riconosciuto dal nemico ma, purtroppo, non dai Governi dell’Italia postbellica. Esistono pagine fondamentali della storia d’Italia su cui la storiografia non è stata ancora esaustiva, come nel caso della Decima MAS, anche se non mancano parecchie monografie più o meno d’epoca dedicate a singoli episodi ed a specifiche figure combattentistiche, generalmente eroiche. Molti autori in passato hanno cercato di colmare una notevole lacuna restituendo visibilità ad una grande formazione militare di altissimo valore individuale e collettivo, che operò durante la Seconda Guerra Mondiale, dapprima sotto le bandiere del Regno d’Italia e poi nei venti mesi della Repubblica Sociale.
Pur se solitamente ci si sofferma sull’ultimo biennio del conflitto, l’epopea della Decima oc-cupa uno spazio storico significativo anche nel periodo compreso fra il 1940 ed il 1943, quando furono compiute le maggiori imprese marittime, tra cui quelle gloriose di Alessandria d’Egitto, Gibilterra, Malta e Suda, per non dire delle tante altre operazioni nel Mediterraneo Occidentale ed Orientale, nel Mar Nero, ed in ulteriori scenari di guerra.
La Decima Flottiglia M.A.S. aveva assunto questo nome in ossequio all’omonima Legione di Giulio Cesare, – la imbattibile “X Legio fretris”, formata da uomini dello Stretto di Messina, ovvero in gran parte della Sicilia nord-orientale e, quindi, della più o meno odierna provincia di Reggio Calabria, ndr – passata alla storia per le straordinarie doti di coraggio, dedizione e fedeltà nei confronti delle istituzioni e del condottiero.
Fino all’armistizio dell’8 settembre 1943 la Decima si era distinta per eccezionali atti di eroismo tradotti in 34 Medaglie d’Oro, e per alcuni successi di straordinaria rilevanza militare e di altrettanta efficacia propagandistica, alla cui base c’erano un esemplare spirito di corpo ed una competenza tecnica d’avanguardia, ma nello stesso tempo, la volontà e la capacità di battersi fino all’estremo sacrificio nella «guerra del sangue contro l’oro».
Dopo la svolta storica del 25 luglio 1943, col voto del Gran Consiglio, la caduta di Benito Mussolini e l’avvento del nuovo Governo di Pietro Badoglio, nel giro di sei sole settimane sopravvennero la resa incondizionata del 3 settembre (annunciata dopo cinque giorni) e lo sfascio totale delle forze armate italiane, con l’unica significativa eccezione della Decima, tanto più importante perché parecchi combattenti che non vollero accettare la scelta del disonore, simboleggiata dall’ingannevole consegna della flotta nei porti del nemico, affluirono subito al Comando del Muggiano, presso La Spezia, per chiedere di arruolarsi nei reparti di Junio Valerio Borghese, che si era immediatamente rifiutato di riconoscere il tradimento della parola data e la deposizione delle armi.
Nel giro di poco tempo, l’organico della Decima sarebbe rapidamente salito a 20.000 unità. Venne anche composto il nuovo inno della Xa, che i marò impararono in poche ore per poi cantarlo tutti insieme al giuramento. (da Vittorio Bobbio 24 maggio 2020).
Complessivamente, nel corso della seconda guerra mondiale (dal 10 giugno 1940 all’8 settembre 1943), gli uomini dei Mezzi d’Assalto del-la Regia Marina affondarono o danneggiarono gravemente naviglio da guerra per 72.190 tonnellate e naviglio mercantile per un totale di 130.572 tonnellate. Le prede più significative furono le corazzate Valiant e Queen Elisabeth, colpite nella rada di Alessandria nella notte tra il 18 ed il 19 Dicembre 1941.
In riconoscimento del valore dimostrato dagli «Uomini dei mezzi d’assalto» della Marina Militare sono state assegnate: la Medaglia d’Oro al Valor Militare allo stendardo della X^ Flottiglia MAS e successivamente alla bandiera del Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare; 33 Medaglie d’Oro, 104 Medaglie d’Argento, 33 Medaglie di Bronzo al Valore Militare al personale dei «Mezzi d’Assalto» della Marina Militare alla memoria o ai viventi.
(dal Sito del Ministero della DIFESA).
…Ed aggiungiamo Noi:
QUESTI FATTI DI IERI E DI OGGI, APPARTENGONO ALLA STORIA ED AL PATRIMONIO MILITARE DELLA NAZIONE ITALIANA E NON SI POSSONO CANCELLARE: chi lo pensa, appartiene, invece, a quel rimasuglio di individui che, insieme alle loro innaturali idee, sono stati, chiaramente, sconfitti dalla Storia, dagli Uomini e da Dio e, quindi, per sopravvivere, hanno bisogno dell’odio, della rabbia e di un nemico…!
“Memento Audere Semper”
È il motto che il Poeta-Soldato Gabriele D’Annunzio, diede alla Flottiglia dei Mas – MotoAutoSiluranti – nella Prima Guerra Mondiale.
Non è, quindi, un motto inventato dal Fascismo. L’ignoranza e la malafede, meritano chiare condanne morali e politiche, ma, nei casi dovuti, anche, querele e pene giudiziarie!
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