4 Maggio 2024
NOTE & NOTIZIESTORIA & DOCUMENTI

LA “RIVOLUZIONE UNGHERESE” del 23 OTTOBRE -10 NOVEMBRE 1956

Gli eserciti del Patto di Varsavia, a parte la Romania che non si allineò, guidati da Mosca, il 4 novembre, invasero l’Ungheria con una forza di ben 200.000 uomini e 4.000 carri armati, attaccando, pesantemente, Budapest, trovando però delle strenue, anzi eroiche resistenze da parte della popolazione, specie operai e studenti. Fin dal principio, gli Ungheresi erano consci dell’abissale vantaggio a favore degli invasori, ma la reazione fu  spontanea, fu un “NO! anche nella speranza di sostegno dall’Occidente che, però, vilmente, come in altre occasioni nell’est europeo non venne mai.

L’impari lotta nasce anche come nobile gesto di dignità di un Popolo che pur sapendo di perdere, ha voluto lasciare un preciso messaggio anche alle nuove generazioni del tragico momento ed un bel gesto nella Storia del propria Patria. Gesto che non fu affatto invano perchè, al contrario, contribuì significativamente anch’esso alla definitiva caduta dell’Urss appena venti anni dopo!

 


 

…ED ECCO IL DRAMMATICO MESSAGGIO ALLA NAZIONE DI NAGY DA RADIO KOSSUTH alle ore 5.20:

 

(HU)
« Itt Nagy Imre beszél, a Magyar Népköztársaság Minisztertanácsának elnöke. Ma hajnalban a szovjet csapatok támadást indítottak fõvárosunk ellen azzal a nyilvánvaló szándékkal, hogy megdöntsék a törvényes magyar demokratikus kormányt. Csapataink harcban állnak. A kormány a helyén van. Ezt közlöm az ország népével és a világ közvéleményével. »
(IT)
« Qui parla il Primo Ministro Imre Nagy. Oggi all’alba le truppe sovietiche hanno aggredito la nostra capitale con l’evidente intento di rovesciare il governo legale e democratico di Ungheria. Le nostre truppe sono impegnate nel combattimento. Il governo è al suo posto. Comunico questo fatto al popolo del nostro Paese ed al mondo intero. »
(Tratto da: La rivoluzione Ungherese, una documentata cronologia degli avvenimenti attraverso le trasmissioni delle stazioni radio ungheresi, Arnoldo Mondadori Editore, Roma, 1957.)

 

 

La Sinistra, in tutte le sue sfumature, vuole continuare ad imporre agli altri come comportarsi, affibbiando giudizi morali e politici a seconda i propri interessi del momento, ma con quale diritto…?! Per decenni ha osannato in tutti i modi e mezzi l’Unione Sovietica e gli altri regimi comunisti nel mondo, che nell’insieme, in settantacinque anni, hanno causato oltre 120 milioni di morti, sterminando interi  popoli e classi sociali, imprigionando decine di milioni di oppositori e gente che “non ubbidiva” e tanto, tantissimo altro!

Il PCI fu sempre il più “allineato e coperto” a sminuire e giustificare i misfatti del comunismo nel mondo e  soprattutto quelli dell’Urss, che finanziava, abbondantemente Botteghe Oscure, magari anche attraverso il Monte Pachi di Siena…e del tutto, si può chiaramente averne conferma con quelli che, sbrigativamente, la Sinistra specialmente italiana, definiva, semplicemente, “I fatti di Ungheria” (Sic).

La posizione del PCI, sin dall’inizio era inequivocabile: sostenere Mosca! Per questo, “l’Unità “accusava, gli Ungheresi insorti, specialmente gli operai e gli studenti, quali teppisti, reazionari ed, ovviamente, fascisti dando la stura, seppur con sfumature diverse, al resto della stampa di sinistra. Chi potrà mai dimenticare, le gravi e pesanti parole dell’ “emerito” pezzo della Sinistra presidente Giorgio Napolitano, quando minimizzò quanto avveniva a Budapest come: “Questa azione disgregatrice sia stata, in uno con gli errori del gruppo dirigente, la causa della tragedia ungherese e che l’intervento sovietico si giustifica solo dal punto di vista delle esigenze militari e strategiche dell’Unione Sovietica” e, quindi: “L’intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all’Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell’Urss ma la salvare la pace nel mondo(SIC).

Solo ben cinquanta anni dopo, il 26 settembre 2006, Napolitano si reco a  Budapest per rendere omaggio alle migliaia di morti della Rivoluzione del 1956, senza contare i feriti e mutilati e quanti ancora furono perseguitati, imprigionati e torturati ed alla fuga di centinaia di migliaia di ungheresi verso l’estero, contro 720 morti di soldati sovietici.

 

Napolitano ebbe a dire: “Ho reso questo omaggio sulla tomba di Imre Nagy a nome dell’Italia, di tutta l’Italia, e nel ricordo di quanti governavano l’Italia nel 1956 e assunsero una posizione risoluta, a sostegno dell’insurrezione ungherese e contro l’intervento militare sovietico”. Ovviamente, queste poche parole di poco più che di rituale circostanza, non lo assolvono, né tantomeno il PCI e tutta la Sinistra filo-sovietica di allora, a maggiore ragione dell’evidente fatto che Napolitano, non ha aggiunto, come avrebbe, moralmente e politicamente, dovuto esternare una ben precisa dichiarazione di responsabilità sua e del PCI e della Sinistra in genere, anzi, sarebbe stata ovviamente logica dal punto di vista morale, anche a titolo personale, la umile e dignitosa richiesta di “perdono” per le sue parole ed atteggiamento per quella carneficina di Budapest del 1956 e, magari, anche il riconoscimento del comunismo come vero e proprio male assoluto.

E’ altrettanto chiaro, quindi, che proprio il PD e la Sinistra tutta, non hanno alcuna  carta in regola per poter vantare meriti, anche se continuano a dettare legge occupando ancora posti di potere nel sistema italiano, né, tantomeno, per giudicare; anzi, dovrebbero, appunto, chiedere scusa, come minimo, per aver sbagliato la valutazione, per lunghi decenni, sulla realtà dell’Urss e di tutti i regimo comunisti nel mondo!

Per coloro che a vario titolo e funzione, hanno, invece, concretamente, collaborato con uffici del KGB, quali parlamentari, giornalisti, gente dello spettacolo e di altro genere, si ricorda il famoso “Rapporto MYTROKIN” – su cui torneremo presto, Ndr – inviato dai Servizi inglesi ai competenti uffici italiani, del quale però, in Italia si sono perse le tracce…!

E’ vero che il PCI ottenne, a suo tempo, che non si procedesse contro i collaborazionisti di Mosca e dei paesi satelliti, ma gli Italiani hanno il diritto di sapere tutta la verità su quei decenni bui…!

 

 

ATTENZIONE! IN SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al 6 ottobre 2021, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI: 120.072 PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA “ECCELLENTE”!

-Terribile 4386- Insufficiente 3853

I “MI PIACE”  30.051 IL 62 PER CENTO DEL TOTALE  E, dal 30 ottobre 2017, LETTORI IN ON LINE 28952

*In questi dati non è compreso il numero di coloro che, sono l’ampia maggioranza, leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.

SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!

 

 

 

/ 5
Grazie per aver votato!

 

Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial

Iscriviti sul mio canale facebook

RSS
Follow by Email
TWITTER
Youtube
Youtube
INSTAGRAM