29 Aprile 2024
NOTE & NOTIZIE

Una storica sentenza: in onore dei caduti il saluto romano non è reato. “Stupidità” delle condanne

Nel 2014, durante la commemorazione del giovane studente Sergio Ramelli, di Enrico Pedenovi e Carlo Borsani, assassinati in date diverse da terroristi comunisti, sette militanti di estrema destra, in onore delle vittime, avevano fatto il saluto romano e, per questo, imputati di “apologia del Fascismo”!

Ora, la Cassazione ha dichiarato la “inammissibilità totale” del ricorso della Procura di Milano contro il proscioglimento dei giovani di destra. Tale proscioglimento, dunque, diventa definitivo, con grande ed ovvia soddisfazione anche della Difesa portata avanti dagli avvocati Gabriele Leccisi ed Ignazio La Russa, parlamentare di A.N- Fratelli d’Italia, dando, così, ampia ragione al Gup di Milano Donatella Banci Buonamici “perché ha affrontato la tematica in modo molto approfondito”, poiché “il rito del “presente” di origine militare era un omaggio a tre persone assassinate ed accomunate dalla fede fascista e non una manifestazione propagandistica”.

Da dire che il 10 giugno del 2015 altri tre imputati sono stati assolti con rito abbreviato dal Gup, ma questa pronuncia della Cassazione ha particolare importanza perché era chiaramente contraria ad un’altra condanna, ad un mese di reclusione ed a 250 euro ciascuno, del Tribunale di Milano, il 19 novembre del 2015, verso 16 militanti di estrema destra per gli stessi motivi: l’accusa di aver violato la “legge Scelba del 1952 per “manifestazione usuali del disciolto partito fascista” come il saluto romano durante la commemorazione a Milano già nell’aprile del 2013 di Ramelli e Pedenovi, assassinati negli anni ’70 e di Borsani il 29 aprile 1945.

A parte la comprensibile soddisfazione dell’ex consigliere provinciale di Milano Roberta Capotosti: ”Oggi giornata storica. Si scrive una pagina eccezionale per tutte le generazioni di camerati e si riconosce, finalmente, la sacralità e la non punibilità del giusto tributo per i nostri Martiri, vittime incolpevoli dell’odio cieco comunista degli anni bui di questo Paese, in cui uccidere un fascista non era reato! Ebbene con oggi si sancisce che è “il Presente” a non essere reato.” E’, ancora, logico e possibile che da decenni esista un reato per il saluto romano ed in generale l’apologia di Fascismo?!

Si proibisce la mano aperta, il saluto romano, mentre si permette quello comunista, del pugno chiuso, già di per se stesso segno di insita violenza e chiusura mentale, simbolo del comunismo e delle teorie marxiste, ormai falliti e sconfitti dalla Storia e dalla realtà e, soprattutto, causa di oltre 100 milioni di morti per l’odio, le guerre, i genocidi ed altro!!!

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