2 Maggio 2024
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SE TROPPA TV FA MALE…

di Luca Basilio Bucca

 

Anno nuovo, soliti programmi, anzi sempre peggiori. Già più volte ci siamo soffermati sull’argomento in questa rubrica e periodicamente ci ritorniamo consapevoli dell’influenza negativa che questo mezzo di comunicazione ha sempre più nel tempo rivestito nell’attuale processo di disgregazione sociale. Poco, po-chissimo da salvare, magari nei prossimi numeri di S. O. potremmo dedicare questo spazio alla segnalazione di quei rari programmi guardabili; il resto, tutto da buttare. Siano essi reality o programmi di varietà la volgarità e l’immoralità sono ormai consuetudine, il turpiloquio e la rissa vengono creati ad arte anche in programmi di approfondimento sportivo, d’attualità o politico che siano spesso, scadenti nel gossip o nel sensazionalismo; i servizi d’informazione di raro attendibili, raccontano una realtà edulcorata dal pregiudizio ideologico, un pò ovunque, inoltre – dai film alle serie tv fino ai programmi dei generi più disparati – vi è un predominio di idee relativiste e ni-chiliste, si veicola come positiva una cultura di sballo e di morte e si promuovono stili di vita e modelli familiari e sociali disordinati, con effetti devastanti non solo tra i più giovani.

Davanti ad una così desolante situazione tornano alla mente le parole di un grande controrivoluzionario brasiliano, il pensatore ed uomo d’azione, Plinio Correa de Oliveira, del quale l’anno scorso è stato celebrato il centenario della nascita.

Il Professor Plinio, come confidenzialmente veniva chiamato, nella sua opera più famosa, «Rivoluzione e Contro-Rivoluzione» – la cui prima edizione risale esattamente a cinquant’anni fa – analizza le caratteristiche dell’ormai cinque volte secolare attacco alla civiltà occidentale e teorizza le modalità per opporsi a tale processo, notando il ruolo importante che l’arte, la cultura e gli ambienti ricoprono in questa battaglia ed intuendo, già da allora, l’influenza negativa che questo mezzo di comunicazione avrebbe potuto avere insieme a cinema, a certi stili musicali e una certa arte moderna.

Plinio Correa de Oliveira evidenziava “che se qualcuno, per esempio, riuscisse a far cessare le proiezioni cinematografiche o le trasmissioni televisive immorali od agnostiche, avrebbe fatto per la Contro-Rivoluzione molto di più che se avesse provocato la caduta di un governo di sinistra, nella routine di un regime parlamentare”. Chi ha il potere di fare un pò di pulizia in TV ci rifletta ed agisca per il bene di tutti, pure a costo di qualche sacrificio anche economico, gli altri, mntre i telespettatori, comincino, almeno, con un gesto anticonformista, cambiando canale o meglio ancora spegnere la TV. Poi, secondo le esigenze e se del caso, si organizzino perché il loro gesto autonomo diventi una reazione organizzata di contrasto alla «TV spazzatura» ed, infine, una vera e propria battaglia, a tutto campo, per il risanamento dei costumi e il ristabilimento dell’ordine morale e sociale.

Speriamo che si inizi!

 

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