1918-2018: cento anni orsono da Vittorio Veneto e dal Piave nasceva la nuova Italia!
L’Italia decise per la guerra, solo un dopo, nel 1915, per una serie di motivi. Intanto, la maggior parte degli Italiani non aveva ancora capito la necessità di essa, anche perché l’Italia era, da ben 33 anni, alleata alla Germania, contro la quale, non avevamo nulla in contrario, anzi!
I socialisti e la Sinistra in genere, erano contro per ragioni ideologiche, asserendo tra l’altro, che i lavoratori di tutte le nazioni si sarebbero od avrebbero dovuto ribellarsi contro i loro governi reazionari e capitalistici da un lato ed assolutistici dall’altro; cosa che non avvenne, perchè i lavoratori europei combatterono fedelmente in sostegno dei loro rispettivi Paesi: questo fatto, fu il primo eclatante e chiaro fallimento delle tesi marxiste fuori dall’Urss!
I neutralisti contrari alla guerra, anche perché parte di questi sostenevano che cattolici italiani non avrebbero dovuto combattere contro i cattolici dell’Austro-Ungheria mentre i liberali giolittiani erano contrari, perché temevano che il conflitto facesse saltare gli equilibri politici e sociali del Paese e, quindi, anche se i neutralisti erano dei moderati, nell’insieme erano contrari ad entrare in guerra.
Solo una parte attiva e con le idee ben chiare, voleva, senza indugi, la guerra all’Austria e sono gli “interventisti” che si identificavano nelle loro guide, Benito Mussolini e Gabriele D’Annunzio. Le loro idee erano chiare e, per quei frangenti, avevano una loro logica coerenza, facilmente comprensibile, sempre più e rapidamente, dall’opinione pubblica in generale che, quindi, divenne, di fatto, maggioranza, soprattutto al Centro-Nord. Da dire, però, che nonostante le genti del Sud e della Sicilia, per vari motivi, si sentissero meno impegnate e coinvolte dal discorso nazionale, anche in queste aree, si formò un sostanziale, anche se non proprio totale, moto di convinzione verso la guerra, fatto di cui, però, sarebbe opportuno occuparsene in altra occasione.
L’Italia, prima di decidersi, cercò di ottenere dagli austriaci la Venezia Giulia e il Trentino, ma tali trattative fallirono, portando l’Italia a rivolgersi alle altre potenze contrapposte, le quali promisero, in caso di vittoria il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, la Dalmazia e in più una parte dell’Impero tedesco.
A questo punto l’Italia nell’aprile 1915 firmò il Patto di Londra, un patto segreto con cui si impegnava a entrare in guerra un mese dopo (24 maggio 1915), anche se gli Stati Uniti non firmarono il Patto di Londra.
Già l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria diede un immediato vantaggio specialmente alla Francia, la quale potette spostare una buona parte delle sue forze al confine con l’Italia verso il nord contro i tedeschi eppoi, via via che lo sforzo bellico italiano si fece più massiccio, nonostante la “Caporetto” del Generale Cadorna ed i vari alti e bassi, alla fine, sul Piave ed a Vittorio Veneto, l’ Esercito Italiano, pur con grandi sacrifici, sbaragliò gli austro-ungarici!
La “Grande Guerra”, fu la più grande vittoria militare dell’Italia fino allora avuta e, da quel 1918, nasceva la nuova potenza ed orgoglio del nostro Popolo, ma dal pesante, irrazionale, innaturale trattato di “pace”, nacquero le premesse per le terribili conseguenze, appena venti anni dopo, il primo settembre 1939, verso la stessa ora dell’inizio del primo conflitto, dell’ancora più catastrofica e sanguinosa di tutta la storia Seconda Guerra Mondiale: la prima costò di soli morti da 15 a 20 milioni, la seconda tra 50 e 60 milioni… ed a Noi Italiani, 650 mila morti, 947 mila feriti e mutilati!
L’affondamento della corazzata “Santo Stefano” da parte del milazzese Luigi Rizzo, il più decorato d’Italia
L’affondamento della corazzata Ammiraglia “Viribus Unitis” ad opera del maggiore del Genio Navale Raffaele Rossetti ed il Tenente medico della Marina Raffaele Paolucci, che violano il munitissimo porto austroungarico di Pola con l’innovativa torpedine semovente, soprannominata “Mignatta”.
L’audace volo su Vienna del Poeta-Soldato Gabriele D’Annunzio
Cannoni austriaci catturati
Una delle tanti frasi di orgoglio e di riscatto lasciate da soldati italiani dopo Caporetto presso il “sacro” fiume Piave.
Il Milite Ignoto al Viottoriano di Roma
Il Generale Armando Diaz
Mussolini e D’Annunzio mentre conversano amichevolmente durante uno dei loro incontri: i due grandi interventisti che convinsero gli Italiani sulla ineluttabilità dell’entrata in guerra per l’Italia
Forze Armate & NATO – SICILIA OCCIDENTE – dicembre 2018 – cartaceo
ATTENZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio.
DI CONSEGUENZA, al 2 maggio 2019, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:
TOTALI 106.050 di cui: “terribile”: 3194 – “insufficiente”: 3239 (a correzione del dato precedente) – La stragrande maggioranza: “ECCELLENTE”! “MI PIACE”: 24546 “non mi piace”: 6566 – dal 30 Ottobre 2017 in diretta on line: 12502
NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”, che, ovviamente, sono la grande maggioranza!
SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!