7 Maggio 2024
FORZE ARMATE & NATO

1918-2018: cento anni orsono da Vittorio Veneto e dal Piave nasceva la nuova Italia!

L’Italia decise per la guerra, solo un dopo, nel 1915, per una serie di motivi. Intanto, la maggior parte degli Italiani non aveva ancora capito la necessità di essa, anche perché l’Italia era, da ben 33 anni, alleata alla Germania, contro la quale, non avevamo nulla in contrario, anzi!

I socialisti e la Sinistra in genere, erano contro per ragioni ideologiche, asserendo tra l’altro, che i lavoratori di tutte le nazioni si sarebbero od avrebbero dovuto ribellarsi contro i loro governi reazionari e capitalistici da un lato ed assolutistici dall’altro; cosa che non avvenne, perchè i lavoratori europei combatterono fedelmente in sostegno dei loro rispettivi Paesi: questo fatto, fu il primo eclatante e chiaro fallimento delle tesi marxiste fuori dall’Urss!

I neutralisti contrari alla guerra, anche perché parte di questi sostenevano che cattolici italiani non avrebbero dovuto combattere contro i cattolici dell’Austro-Ungheria mentre i liberali giolittiani erano contrari, perché temevano che il conflitto facesse saltare gli equilibri politici e sociali del Paese e, quindi, anche se i neutralisti erano dei moderati, nell’insieme erano contrari ad entrare in guerra.

Solo una parte attiva e con le idee ben chiare, voleva, senza indugi, la guerra all’Austria e sono gli “interventisti” che si identificavano nelle loro guide, Benito Mussolini e Gabriele D’Annunzio. Le loro idee erano chiare e, per quei frangenti, avevano una loro logica coerenza, facilmente comprensibile, sempre più e rapidamente, dall’opinione pubblica in generale che, quindi, divenne, di fatto, maggioranza, soprattutto al Centro-Nord. Da dire, però, che nonostante le genti del Sud e della Sicilia, per vari motivi, si sentissero meno impegnate e coinvolte dal discorso nazionale, anche in queste aree, si formò un sostanziale, anche se non proprio totale, moto di convinzione verso la guerra, fatto di cui, però, sarebbe opportuno occuparsene in altra occasione.

L’Italia, prima di decidersi, cercò di ottenere dagli austriaci la Venezia Giulia e il Trentino, ma tali trattative fallirono, portando l’Italia a rivolgersi alle altre potenze contrapposte, le quali promisero, in caso di vittoria il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, la Dalmazia e in più una parte dell’Impero tedesco.

A questo punto l’Italia nell’aprile 1915 firmò il Patto di Londra, un patto segreto con cui si impegnava a entrare in guerra un mese dopo (24 maggio 1915), anche se gli Stati Uniti non firmarono il Patto di Londra.

Già l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria diede un immediato vantaggio specialmente alla Francia, la quale potette spostare una buona parte delle sue forze al confine con l’Italia verso il nord contro i tedeschi eppoi, via via che lo sforzo bellico italiano si fece più massiccio, nonostante la “Caporetto” del Generale Cadorna ed i vari alti e bassi, alla fine, sul Piave ed a Vittorio Veneto, l’ Esercito Italiano, pur con grandi sacrifici, sbaragliò gli austro-ungarici!

La “Grande Guerra”, fu la più grande vittoria militare dell’Italia fino allora avuta e, da quel 1918, nasceva la nuova potenza ed orgoglio del nostro Popolo, ma dal pesante, irrazionale, innaturale trattato di “pace”, nacquero le premesse per le terribili conseguenze, appena venti anni dopo, il primo settembre 1939, verso la stessa ora dell’inizio del primo conflitto, dell’ancora più catastrofica e sanguinosa di tutta la storia Seconda Guerra Mondiale: la prima costò di soli morti da 15 a 20 milioni, la seconda tra 50 e 60 milioni… ed a Noi Italiani, 650 mila morti, 947 mila feriti e mutilati!

L’affondamento della corazzata “Santo Stefano” da parte del milazzese Luigi Rizzo, il più decorato d’Italia

 

L’affondamento della corazzata Ammiraglia “Viribus Unitis” ad opera del maggiore del Genio Navale Raffaele Rossetti ed il Tenente medico della Marina Raffaele Paolucci, che violano il munitissimo porto austroungarico di Pola con l’innovativa torpedine semovente, soprannominata “Mignatta”.

 

L’audace volo su Vienna del Poeta-Soldato Gabriele D’Annunzio

 

Cannoni austriaci catturati

 

Una delle tanti frasi di orgoglio e di riscatto lasciate da soldati italiani dopo Caporetto presso il “sacro” fiume Piave.

 

Il Milite Ignoto al Viottoriano di Roma

 

Il Generale Armando Diaz

 

 

Mussolini e D’Annunzio mentre conversano amichevolmente durante uno dei loro incontri: i due grandi interventisti che convinsero gli Italiani sulla ineluttabilità dell’entrata in guerra per l’Italia

 

Forze  Armate & NATO  – SICILIA OCCIDENTE – dicembre 2018 – cartaceo

ATTENZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al 2 maggio 2019, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI  106.050 di cui: “terribile”: 3194 –  “insufficiente”: 3239 (a correzione del dato precedente) –  La stragrande maggioranza: ECCELLENTE”!  “MI PIACE”:  24546 “non mi piace”: 6566 – dal 30 Ottobre 2017 in diretta on line: 12502

NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”, che, ovviamente, sono la grande maggioranza!

SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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