Perché l’Italia non costruì ed impiegò portaerei nella II Guerra Mondiale? La Storia finalmente riporta la verità
E’ questo un quesito che ha causato forti polemiche e dibatti, libri, documenti, manomissioni, inesattezze, imprecisioni, falsità di singoli personaggi e di ambienti particolari coinvolti in fatti e situazioni vari, a vario titolo, prima e durante il conflitto. Ancora, si insiste e si vuole continuare a farlo, che la colpa, come avviene quando si perde, va attribuita, solo ed esclusivamente, al Capo, a Benito Mussolini, “megalomane, testardo ed ignorante” ecc. ecc.
Per carità di Patria, soprattutto ad oltre settanta anni dalle complesse vicende, non si può insistere in questo senso, anche perché la Storia, prima o dopo, presenta il conto a tutti e per tutto. Partigianerie, da una parte e dall’altra, sono caratteristiche di fanatici livorosi, ignoranti, demagoghi ed altro, sempre di singoli e “collettivi”, ormai sconfitti, appunto, dalla Storia, dagli Uomini e da Dio!
Torniamo ai fatti. Si disse e si dice ancora, che non vollero le portaerei l’Aviazione che temeva di perdere prestigio e finanziamenti, grazie soprattutto a Balbo e dello stesso Duce e via dicendo … Come, sempre e saggiamente, dicevano gli antichi Romani, la virtù sta in mezzo e, quindi, per logica non negli estremi! Intanto, cancelliamo la stupida e interessata da chi coinvolto ed affatto vera affermazione del Duce che “l’Italia non ha bisogno di portaerei perchè l’Italia è già una portaerei nel Mediterraneo”: mai detta e mai comprovata tale illogica, espressione!
Al contrario, furono certi alti vertici della Marina che sabotarono tutto ed in un interessantissimo libro – “La portaerei del Duce” di Daniele Lembo, della Ma.Ro editrice, Copiano di Pavia, pag. 80 euro 15 – si sostiene chiaramente che furono, appunto, proprio gli ammiragli della Regia Marina, con la loro specifica competenza, a dissuadere il Duce dall’impegnare i cantieri italiani nella costruzione di navi portaerei e non certo, quindi, Mussolini che, anzi, chiese sempre lumi, informazioni e pareri sulla possibilità che l’Italia fosse in grado e, per la guerra, urgente la costruzione di porterei! Addirittura, Mussolini in un convegno di ammiragli, dichiarò apertamente: “Sono qui per imparare. Conto sulla vostra collaborazione allo scopo di rendere sempre più efficiente la nostra Marina»!
Ebbene, in quella occasione, la quasi la totalità degli ammiragli presenti votarono contro la realizzazione di portaerei, perché ritenuto da loro non necessarie, né utili, insistendo affinchè Mussolini si convincesse, definitivamente, che simili grandi navi non servissero, assolutamente, proprio a niente!
Dopo, però, le perdite nel mediterraneo, Mussolini respinse, finalmente, tutte le opinioni dei “grandi ammiragli” italiani, ed ordinò l’immediata costruzione di portaerei! Le due grandi navi passeggeri “Roma” ed “Augustus” furono così trasformate in portaerei, diventando, rispettivamente, “Aquila” e “Sparviero” ed, in particolare, la prima fu completata ed era tra le più belle del mondo, così non avvenne per la seconda, che finì affondata dai tedeschi all’imboccatura del porto di Genova. In ogni caso, ormai era troppo tardi, la guerra era già persa!
La portaerei “AQUILA”
La portaerei “SPARVIERO”
Del resto, le tragedie di “Punta Stilo, il 9 luglio 1940 e di “Taranto” l’11 settembre 1940, e presso Capo Matapan il 28 marzo – a cui rimandiamo i Lettori, ndr – dimostra, palesemente, come stiano e siano stati, effettivamente, i fatti: così come tanti altri che, finalmente, la Storia sta, fortunatamente, da diversi anni a questa parte, rivisitando e chiarendo…!
La Portaerei “GARIBALDI” e sopra la “CAVOUR”
Oggi l’Italia vanta le portaerei “Garibaldi” già Ammiraglia della nostra Flotta Navale e la moderna ed efficiente nuova Ammiraglia, dal 2009, “CAVOUR”, ma è in costruzione l’altra portaerei “TRIESTE”.
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