Per la truffa all’INPS di Messina i 36 medici, avvocati e pazienti che “operavano” a Messina, Milazzo, Patti e Barcellona PG a marzo in Tribunale

Si tratta di 96 pratiche, riguardanti presunti falsi invalidi, avvocati, medici, gestori di patronati e “traffichini, interessanti il primo stralcio di indagini che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio dei 36 indagati per un totale di ben 296 capi di accusa e la cui indagine comprende il periodo dal 2009 al 2014  e continua, per cui vi sono alcune parti di essa ancora da ufficialmente conoscere, ma per quindici accusati l’accusa di associazione a delinquere per la truffa all’Istituto, mentre per il resto di tratta di reati singoli, appunto, di falso e truffa. Tutti gli inquisiti, l’11 marzo del 2020 dovranno comparire davanti al GIP del Tribunale di Messina Mastroeni.

Gli inquirenti erano già da tempo alla ricerca dell’affare criminoso, ma la chiarezza dei fatti in questione, cominciò durante la parallela indagine che l’Arma dei Carabinieri stava effettuando inerente alla scomparsa di Provvy Grassi, la giovane precipitata da un viadotto autostradale nel luglio 2013 e ritrovata soltanto nel gennaio 2014. I Carabinieri, infatti, stavano controllando il padre della vittima, Giovanni Grassi,poiché durante questa indagine, è risultato fare parte di un ambiente sospetto e, quindi, di avere dei legami che gli avrebbero permesso di ottenere certificati medici destinati a chi voleva usufruire di pensioni di invalidità.

 

GLI INDAGATI: anche un dipendente dell’INPS e tre medici CTU del Tribunale.

I gestori di patronati Franco Poeta, Giuseppe Galletta e Luigi Spignolo; gli avvocati Patrizia Cacioppo, Giuseppina Iaria e Roberta Pellicanò. I medici Claudio Dispenzieri, Carlo Casile, Vincenzo Isola, Pietro D’Alessandro, Fabrizio Ciappina, Roberto Calvo, Gian Placido De Luca, Claudio Dispensieri, Claudio Mario Italiano, James Carmelo Scaffidi, Giovanni Pellegrino, Pippo Spatola, Alessandro Grippa, Antonino Trovato. I “pazienti” Giovanni Grassi, Michele Fonte, Aldo Giuttari, Barbara Immormino, Giuseppe Arrigo, Maurizio La Malfa, Domenico Mendolia, Carmela Puglisi, Pasqua Augliera, Santa Berenato, Carmelo Longo e Antonino Girone; i Consulenti del Tribunale Nicola Zanghì, Francesco Rando, Antonello Tommasini ed il dipendente INPS Giovanni Siracusano.

 

Il direttore dell’INPS

Mastrojeni preannuncia:  “Valuteremo la

costituzione di parte civile

“Un fenomeno crescito negli anni, ci vorrà tempo e fatica per ridurne gli effetti – spiega il direttore dell’Inps, Marcello Mastrojeni (nella foto) – La nostra attenzione è puntata ad assicurare che ttutte le prestazioni vadano davvero a chi ha bisogno. Tanto lavoro è stato fatto in questi anni per ridurre al minimo il rischio. Esistono tutta una serie di controlli che vengono svolti ordinariamente – spiega ancora Mastrojeni – a queste si sono aggiunte anche tutta una serie di misure basate sul concetto di tracciabilità, nel senso che le interlocuzioni e i rapporti che operano in questa rete, devono essere assolutamente verificabili per evitare dinamiche clientelari.

Sì, perchè noi affermiano la legalità sotto tutti i punti di vita, il sistema della previdenza è fortemente esposto a rischio di frodi ed è evidente che dobbiamo contrastarlo in tutti i modi. Purtroppo a Messina abbiamo ancora il doppio di pensioni di invalidità rispetto a Catania, che è una realtà più grande di noi e comunque sempre  nello stesso contesto, quello siciliano. Ma ci tengo a far presente che il problema dei falsi invalidi nasce soprattutto in fase giudiziaria. Le pratiche che l’Inps di Messina esita per le invalidità sono numericamete in linea con quelle delle altre province e la media nazionale. Il problema è poi l’eccessivo riconoscimento in sede giudiziaria, allorquando nelle decisioni entrano in ballo altri soggetti, avvocati e Ctu per intenderci. Da tempo abbiamo infatti chiesto di sottoscrivere un protocollo di intesa per garantire anche la rotazione dei Ctu”.

Come sempre ricordiamo, però, saranno poi le aule dei Tribunali a stabilire le responsabilità singole e collettive.

 

Nelle aule dei Tribunali. SICILIA OCCIDENTE – febbraio 2020 – cartaceo

 

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DI CONSEGUENZA, al 19 ottobre 2019, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI  109.402 di cui: “terribile”: 3434 –  “insufficiente”: 3380 –  La stragrande maggioranza: ECCELLENTE”! –  “MI PIACE”:  25647 – “non mi piace”: 6795 – dal 30 Ottobre 2017 in diretta on line: 16765

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