2 Maggio 2024
NOTE & NOTIZIE

Assurdo: per demagogia politica e tutelare gli affari sull’immigrazione si arriva a negare che anche la malaria venga dall’Africa!!!

Con i sempre più numerosi casi di malaria che, specie ultimamente, si registrano in varie parti d’Italia, riproponiamo la Circolare del ministro della Salute, ufficiale e, quindi, facilmente disponibile a tutti.

Dalla circolare ministeriale in questione: i dati epidemiologici recenti – Nel corso degli anni, anche in Italia, come in Europa, la malaria è diventata la malattia tropicale più frequentemente importata. Dati epidemiologici recenti, relativi al periodo 2011-2015, mostrano 3.633 casi di malaria notificati, di cui 89% con diagnosi confermata. La quasi totalità dei casi sono d’importazione, i casi autoctoni riportati sono stati settedue indotti (P. falciparum e P. malariae), tre criptici (1 di P. falciparum e 2 di P. malariae), uno sospetto da bagaglio (P. falciparum), uno sospetto introdotto (P. vivax), cioè trasmesso da vettori indigeni (Allegato 1). Il 70% dei casi si sono verificati nel genere maschile e il 45% nella fascia di età 24-44 anni. Tra i cittadini italiani si sono riscontrati il 20% dei casi di cui il 41% in viaggio per lavoro, il 22% per turismo, il 21 % per volontariato/missione religiosa. Gli stranieri rappresentano l’80%, per quanto riguarda quest’ultimi l’81% dei casi sono da registrarsi tra immigrati regolarmente residenti in Italia e tornati nel paese di origine in visita a parenti ed amici, definiti in letteratura come Visiting Relatives and Friends e indicati con l’acronimo VRFs, il 13% tra immigrati al primo ingresso. La specie di plasmodio predominante è risultata P. falciparum, con l’82% dei casi segnalati, seguita da P.vivax (12%), P.ovale (4%), P. malariae (2%); rare le infezioni miste (0,4%). Il 92% dei casi sonooriginati dal continente africano (soprattutto da paesi dell’Africa occidentale), il 7% da quello asiatico, lo 0,6% da paesi dell’America centro meridionale e lo 0,1% dall’Oceania (Papua-Nuova Guinea); in questi ultimi tre continenti predomina il P.vivax.

Ci si consenta, però, di sottolineare come,ormai, i “giornali di regime”, tendono a nascondere la verità di ciò che, realmente, avviene in Italia, o comunque, di ridimensionarla o peggio, in certi casi, perfino, di giustificare i casi negativi più eclatanti, mediante slogan, pseudo esperti, “giornalisti, attivisti di partiti e poteri” per, tutti insieme, continuare a godersi i privilegi “acquisiti” con leggi ad hoc e di fatto, di ogni genere, fregandosene del Popolo, che invece si deve sempre arrangiare come può, giornalmente! La distanza tra le istituzioni ed i Cittadini, quindi, è sempre più lontana, nè lo Stato riesce più a mantenere l’Ordine, l’efficienza della Legge e tutelare la gente, come è facilissimo dimostrare quotidianamente. Di conseguenza, oramai, sono sempre più gli Italiani che non si sentono più rappresentati dai vari Governi, del resto, dal “colpo di Stato” del 2011, nessuna elezione ha legittimato i vari Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, né, tantomeno, i parlamentari attuali, di cui ben circa quattrocento hanno cambiato casacca solo in questa ultima legislatura! E’, quindi, ancora ritenibile questo “Stato” legittimo e, perfino, legale”? Secondo i principi del Diritto Pubblico: “quando uno Stato diventa incapace di garantire, concretamente, uno solo delle sue mansioni principali, come il rispetto della legge, l’ordine pubblico, certezza del diritto e delle pena, sicurezza interna e dei suoi confini, perde legittimità e, persistendo l’instabilità, il Cittadino può avere il diritto di disconoscerne l’Autorità nell’ambito degli strumenti legali e della Costituzione”; nel caso di un caos politico-istituzionale e/o di uno stato di anarchia generale, il Popolo o parte, di esso può avere il diritto di rivoltarsi in vari modi e tempi, per richiamare i Governi e le Istituzioni che rappresentano lo Stato, ai suoi doveri! In ulteriore caso di persistenza od aggravamento della caotica situazione generale in una parte od in tutto il territorio nazionale, il Popolo può rompere il patto di fiducia politico-istituzionale e morale con lo Stato e pretendere la secessione e distacco di parte del territorio od il sollevamento generale contro lo Stato centrale, per crearne un nuovo che possa tornare a rappresentare tutti i cittadini e dare sicurezza interna ed estera all’intera Nazione”…!

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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