27 Aprile 2024
EDITORIALE

NEL SEGNO DI BERLUSCONI VINCONO TUTTI! MA ORA ANCHE NELLE AMMINITRATIVE. NON SOLO I SICILIANI, VOGLIONO ELIMINARE OGNI OPPOSIZIONE ALLA NUOVA «RIVOLUZIONE» STATALE, ECONOMICA E SOCIALE DEL CAVALIERE. IN SICILIA OTTO PROVINCE SU OTTO A… «BERLUSCONI»

Come dimostrato in altre precedenti elezioni di vario tipo, anche in Sicilia, chiunque ottenga i primi posti nello schieramento di Centrodestra vince non certo per le sue qualità e merito personale ma perché sollevato dall’onda lunga berlusconiana ormai diventata certa

E’ questa l’autentica lettura che emerge dalle ultime elezioni nazionali, regionali e, perfino amministrative, in Italia ed, ancora una volta, confermata, con grande ampiezza e chiarezza, dalle ultime elezioni provinciali ed amministrative in genere, avvenute il 14 e 15 giugno scorsi in Sicilia.

Intanto, basta notare che molti candidati a presidenti di provincia o a sindaci, già noti politici, in altre precedenti elezioni erano stati bocciati, anche più volte, mentre altri erano nomi più o meno nuovi o alla prima esperienza politica del genere; del resto, in tutta la Sicilia le otto province in palio sono andate tutte al PDL e con tutte le varie liste civetta collegate. Su otto province in palio tutte otto sono andate al Centro-destra, comprese e sopratutto le «tre rosse» per eccellenza, Siracusa, Enna e Caltanissetta, nelle quali il Centrodestra ha sempre perso, tanto che gli eletti del PDL erano dei candidati di servizio per onor di firma ed invece si sono trovati, con meravigliosa loro sorpresa, eletti con alte percentuali di preferenze. Ed ancora, mai il Centrodestra aveva stravinto come in questo caso, salvo il 61 a 61 in Sicilia di tanto tempo fa.

A dare ulteriore prova di tutto ciò, il completo, smarrimento, sconfitta e lutto per quasi tutti  di «tutto» il Centro-sinistra e la scomparsa, anche nelle amministrative, di quasi tutta la Sinistra, sconfitta seguìta alle già pesantissime delle elezioni politiche e regionali di aprile, tanto che – come tutti i giornali e stampa in genere hanno scritto – per il Centrosinistra e Sinistra contro la Destra «non c’è più partita» perché, sottolineiamo, la vittoria di Berlusconi, già alle Politiche è stata la maggiore dalla nascita della Repubblica e le altre elezioni regionali e provinciali, specie ora in Sicilia, affondano il coltello nella già grande piaga del Centrosinistra e nella Sinistra ormai, questa, addirittura, scomparsa dal Parlamento. D’altronde, gli stessi eletti nel PDL ed alleati hanno ammesso, apertamente, infatti, «che chiunque al loro posto avrebbe vinto lo stesso». Di conseguenza, nessuno, da neoeletto ad una Provincia o sindaco di un Comune, per esempio, come a Messina, si sopravvaluti e si «senta unto dal Signore», e loro lo sanno, perché la gente ha voluto, semplicemente e solamente, continuare a votare Berlusconi nel senso di volergli facilitare l’azione per «far rialzare l’Italia» e, in questo, caso, anche la nostra Sicilia, per quella che potrebbe essere una «Rivoluzione sociale e nazionale», riveduta e corretta, senza estremismi ma, possibilmente, anche con la collaborazione della, pur ridotta al lumicino, Opposizione locale, regionale e nazionale.

I Siciliani, forse, più di tutti, hanno voluto replicare il loro sdegno al «pesante» governo Prodi che non solo nella sostanza ha, in genere, penalizzato la Sicilia, ma, anche e soprattutto, emblematicamente, ha, provocatoriamente, annullato l’inizio dei lavori del Ponte distraendone i finanziamenti in altre zone e settori.

A tutto ciò ed altro, si tenga poi conto delle percentuali altissime del 60, 70 ed oltre 80 per cento espresse verso il PDL ed alleati in tutta la Sicilia, comprese – come abbiamo ricordato – nelle tradizionali e fino ad ora inespugnabili roccaforti rosse ed in parti dove, addirittura, il Centrodestra ha presentato solo alcune liste e non la completa coalizione. Insomma, il ripetuto e chiarissimo messaggio è il seguente: facciamo lavorare il Cavaliere togliendoli ogni ostacolo ed opposizione disfattista, an-che perché, sin dai primi giorni, il suo Governo ha dimostrato efficienza ed operatività iniziando a mantenere ciò che ha promesso prima delle elezioni, agli Italiani.

A Berlusconi, in effetti, servono altri cinque anni per completare e migliorare il suo progetto «rivoluzionario» per l’Italia, perché in un altro Paese tutto ciò che propone «Silvio» sarebbe stato molto normale ma senza i «giudici del popolo di sovietica memoria» nè tanti partigiani del «sempre no» i quali si augurano ogni male per l’Italia pur di averla vinta personalmente e come espressione di un grande potere che temono di perdere per sempre, oltre a vecchie e stantie idee da questa gente livorosa socialmente e politicamente, professate e che sono oggi più che mai fuori dalla Storia, dalla logica della Natura e dalla realtà quotidiana della gente che vuole finalmente essere protetta, lavorare in pace e pensare al futuro dei propri figli.

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