5 Maggio 2024
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Al Comune di Barcellona si chiede finalmente trasparenza per gli incarichi legali anche per il passato. Possibili «monopòli»

S,O. si è occupato più volte della situazione relativa agli incarichi legali presso il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto con dati, nomi e cifre ben chiari, tanto che – come si ricorderà – qualcuno dei, fortemente, interessati alla «cosa», ci accusò di essere dei «livorosi ed invidiosi…perché noi siamo riusciti nella politica» – ovvero quelli che allora comandavano su tutto e tutti! – In effetti, è verissimo che «loro» siano ben riusciti nella politica ed oggi, finite le coperture, cominciamo a capire come e perché del loro potere. Ora, però, il caso degli incarichi legali torna di attualità, grazie alla relazione dell’avv. Giuseppe Sottile, consigliere comunale di «Fratelli d’Italia- AN, – nella foto – presentata alla IV Commissione di cui è anche Presidente.

Negli ultimi cinque anni la spesa per gli incarichi si è ridotta: 528.478 euro nel 2009, con 127 incarichi affidati; 413.228 nel 2010, con 113 incarichi; 482.623,91 nel 2011, con 114 incarichi; 388.822,77 nel 2012, con 88 incarichi – di cui 60 la precedente Giunta Nania e 28 con la nuova Giunta Collica – 238.471,64 nel 2013, con 91 incarichi. «Tale diminuzione» – secondo Sottile – «tuttavia, è dovuta in minima parte alla politica delle transazioni sbandierata dal sindaco e dall’assessore al ramo, se è vero che, tralasciando il 2012, come anno di transizione, tra gli anni 2010 – 2011 e l’anno 2013, la differenza è di 12 o 13 incarichi in meno, che certamente non giustificano una spesa inferiore di 174.756,36 rispetto al 2010 e di ben 243.801,14 rispetto al 2011.

La diminuzione in realtà va ascritta innanzitutto alla liberalizzazione delle tariffe forensi e, dunque, alla eliminazione dei minimi tariffari avvenuta in seguito al decreto n.1 del 24 Gennaio 2012 convertito nella legge n.27 marzo del 2012». Difatti, «calcolando la media degli onorari per ciascun incarico riferita agli anni 2011 e 2013…: si può notare, che tale media nel 2011 corrisponde ad euro 4.234,15 ad incarico, mentre nel 2013 corrisponde ad euro 2624,42. Stessa operazione è possibile effettuare, con risultati analoghi, raffrontando all’ultimo anno sia il 2010 e sia il 2009».

Nell’anno 2009 si registrano 11 incarichi superiori a 10.000 euro, di cui 3 di circa 25.000; nel 2010 sei incarichi oltre 10.000, di cui uno di 17.595,00 euro ed ulteriori 3 incarichi di pochissimo sotto i 10.000; nel 2011 nove incarichi oltre 10.000, di cui uno di 22.834 ed uno addirittura di euro 34.127.

Nell’anno 2012 si registrano soltanto 5 incarichi superiori ai 10000 euro, di cui uno di circa 20.000 euro; nel 2013, gli incarichi passano da 88 a 91, con due incarichi di poco oltre 10.000. Ciò a causa delle, appunto, liberalizzazione delle tariffe forensi ed anche dell’alluvione del novembre del 2011 ed alla Commissione prefettizia nei primi mesi del 2012.

La relazione mette poi in evidenza il pesante problema della discrezionalità assoluta nella scelta degli avvocati. Dall’analisi dei fatti, si evincerebbe come «la maggior parte degli incarichi di consistente valore venisse affidato ad una cerchia ristrettissima di legali, soprattutto dalla passata Giunta Nania e, di conseguenza, non è mai stato applicato alcun trasparente criterio di rotazione, sconfinando nell’arbitrio incontrollato per agevolare favoritismi personali o, peggio ancora, clientelismo politico».

Da tutto ciò si rende necessario, finalmente, l’esigenza di un regolamento chiaro sulla rotazione e sull’accesso dei legali ed un albo specifico per loro, suddividendo in cinque sezioni l’attività legale: Civile, Amministrativa, Penale, Tributaria-Fiscale, Lavoro. Nella proposta auspicata dal relatore, vi è anche quella di permettere l’accesso all’albo dei soli legali facenti parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Barcellona P.G., che da solo conta circa 850 iscritti tra avvocati e praticanti. In questo modo, si avrebbero delle liste più corte e limitate che consentirebbero una effettiva rotazione all’interno delle sezioni e di ridistribuire sul nostro territorio le somme pagate per gli onorari, e ciò anche in considerazione del fatto che, in mancanza di una regolamentazione trasparente anche presso la maggior parte degli altri enti a noi territorialmente vicini, non è facile che gli avvocati Barcellonesi possano ricevere incarichi da parte di altri comuni; seppure non è stato escluso, con delle precise e regolate intese, al limite, permettere l’accesso, anche, ai legali del distretto di Corte di Appello di Messina.

S.O., ovviamente, co-me ha sempre fatto anche per altri temi, ritornerà su questo emblematico e spinoso problema in modo chiaro, affinchè, finalmente, si possa trovare una logica, equilibrata e trasparente soluzione, fermo restando, eventuali responsabilità di vario genere e tipo precedenti. Sarebbe, infatti, utile ed un preciso segnale di «pulizia» sapere dei legami familiari, parentela e di partito che avessero condizionato, probabilmente, il tanto sempre discusso affidamento degli incarichi legali, specie, come sopraddetto della passata Amministrazione nella speranza che l’attuale dia, finalmente, un forte segno di discontinuità per un rapporto più equo con gli avvocati e di effettiva trasparenza verso i cittadini non solo Barcellonesi.

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