L’ALLUVIONE DEL 22 NOVEMBRE 2011. L’inchiesta della Procura di Barcellona voleva chiarire le responsabilità sulla mancata tutela del territorio nei dieci anni precedenti quel disastro
L’alluvione del 22 novembre del 2011, segue quella del 2 dello stesso mese del 2010, e quella del 2009 e del dicembre del 2008, troppe coincidenze per ritenere che tutto sia nomale e prendere atto che il clima è cambiato, per mille cause vere ed altre molto meno. Noi siamo contro il catastrofismo più o meno interessato od, anche, in buona fede, credendo che vi siano molte speculazioni politiche, economiche, ma, è innegabile che la mano dell’Uomo abbia aggravato le cose, pure dalle nostre parti. S.O. anche in questo campo ha cercato di denunciare, documentare, interrogare su fatti, persone e conseguenze. A tal proposito, ripubblichiamo quanto «allarmato» nel numero scorso di S.O, prima dell’alluvione del 22 novembre scorso:
«E’ormai continuo l’allarme per le alluvioni nel nostro comprensorio dopo quella del 2008 ed il cedimento nel 2010 dell’argine della Saia «Bizzarro» a Barcellona.
E’ sempre con preoccupazione che i cittadini «attendono» le piogge dopo i danni e la tragedie di Giampilieri, i drammi di San Fratello, Falcone, Caronia ed altri luoghi, compresi Barcellona nel dicembre del 2008. L’’incuria dei territori ha aggravato, fortemente, i danni alle cose ed alle persone. Disboscamenti ed abbandono dell’agricoltura e, comunque, mancato monitoraggio di terreni e di saie, tombini e fogne e tanto altro. Colpe, queste, dell’uomo, in genere, ma pure delle diverse amministrazioni per menefreghismo, superficialità od incapacità. E’ ormai chiaro che si deve rinnovare una vera e propria politica per il controllo del territorio, mediante una intesa tra le istituzioni locali che permettano una reale «fotografia» dello stato delle aree inerente il controllo delle acque piovane ed, ovviamente, la pulizia periodica degli impianti fognari.
A Barcellona Pozzo di Gotto, il 2 novembre del 2010, non vi sono stati grandi danni per l’acqua piovana bensì per il clamoroso crollo di una parte di argine della saia «Bizzarro», che ha prodotto una onda anomale investendo la zona da Pozzo Perla fino alla foce del torrente Idria in cui si è riversata, e non viceversa, per giorni, una grande massa di acqua arrivata fino ad erodere una parte della strada del ponte alla foce dell’Idria, i cui argini sono stati indeboliti e fatto crollare il ponte antistante oltre la strada – poi, per la verità, prontamente rifatto e risistemato insieme a quel tratto di lungomare – creando tanti altri e diversi danni a cose, case, terre coltivate, veicoli e mezzi vari nella zona; mentre, al di là dell’altro argine lato Palermo, non si è avuta alcuna alluvione ad ulteriore dimostrazione che se non avesse ceduto l’argine della grande Saia «Bizzaro», nulla di grave sarebbe successo. Le domande sorgono spontanee, ma, intanto, si spera che gli uffici competenti comunali e provinciali accelerino i lavori per gli argini dei torrenti ed altro, prima di future altre tragedie. Si aspetta di nuovo questo?». Facili profeti, ma non pensavamo così immediati!
Ed ecco il comunicato del CIVITAS, dopo l’ultima alluvione:
«Il CIVITAS EUROPA ricorda che già a proposito dell’altra alluvione del 2 Novembre del 2010, come altre associazioni, sindacati e cittadini anche dei Comuni vicini, abbia sottolineato come parte dei disastri sia dovuto alla mancata tutela del suolo pubblico da tantissimi anni;
– Il CIVITAS in particolare, in un suo comunicato, ebbe a significare come l’alluvione del 2 Novembre del 2010, della fascia tendente al mare, tra Pozzo Perla ed il Torrente Idria, si stata dovuta al crollo di un ampio argine della “solita” saia “Bizzarrro” causando gravissimi danni a cose, case e terreni, tanto che alla foce del torrente in questione era l’acqua dei terrenti invasi che, fortemente, si riversava nello stesso, e non viceversa, facendo crollare il ponte al di la della strada litoranea!
A dimostrazione di ciò, si rileva come dall’altro argine della foce dell’Idria, tale disastro non vi sia stato.
– Il CIVITAS, ma non solo questo, continuamente, ha sollecitato la messa in sicurezza della saia “Bizzarro” ed, in generale, la ricostruzione degli argini danneggiati non solo dell’Idria ed un monitoraggio del territorio comunale intervenendo almeno nelle zone più a rischio ottenendo solo assicurazioni verbali o scarichi di competenze;
-Il CIVITAS, pur riconoscendo che l’alluvione del 22 Novembre sia stata molto più grave di quella del 2010, deve però ribadire come sempre nella fascia tra Pozzo Perla e la foce del torrente Idria, i danni siano dovuti e maggiorati a causa del crollo dell’argine “ricostruito” nel mese di Settembre del 2011!
– Il CIVITAS, di conseguenza, appoggia la “petizione popolare” per l’immediata messa in sicurezza del territorio ed in particolare, appunto, della zona di Pozzo Perla, Cicerata, Caldà, del torrente Idria e la sua foce e, specialmente, si ribadisce, della saia “Bizzarro” che da due anni è fonte di disastro, di cui, ovviamente, anche il CIVITAS chiede chiarezza delle responsabilità per le quali, del resto, la stessa Procura di Barcellona ha avviato una indagine a vasto raggio riguardante tutte le opere fatte negli ultimi dieci anni a tutela del territorio comunale.
Il 30 novembre, la stampa ha dato grande spazio all’apertura di questa generale inchiesta da parte della Procura di Barcellona sul disastro alluvionale per far emergere precise responsabilità di enti, uffici, tecnici e non, ditte ed altri, che sono stati impegnati nei lavori di tutela del territorio, specie di Barcellona, negli ultimi dieci anni da quella alluvione.
FOTO. L’allora Procuratore della Repubblica di Barcellona PG,
Salvatore De Luca
La domanda dei Cittadini: dopo ben altri dieci anni, cosa e come si è fatto…?!
DI CONSEGUENZA, al 6 ottobre 2021, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:
TOTALI: 120.072 PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA “ECCELLENTE”!
-Terribile 4386- Insufficiente 3853
I “MI PIACE” 30.051 IL 62 PER CENTO DEL TOTALE E, dal 30 ottobre 2017, LETTORI IN ON LINE 28952
*In questi dati non è compreso il numero di coloro che, sono l’ampia maggioranza, leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.
SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!