9 Maggio 2024
EDITORIALE

Il sen. Nania perde la «battaglia di Milazzo». Inizia la «liberazione» anche di Barcellona e di Messina?

di MARIO ALIZZI

 

Carmelo Pino ha vinto per i programmi, per le formule, per le tattiche ed accordi, forse, ma, concretamente, ha vinto perché i milazzesi erano stanchi, stanchissimi dello strapotere che il sen. Nania aveva ed ha ancora a Milazzo.

La situazione politica di Milazzo è sintetizzata in quella eloquente ed emblematica foto apparsa dalla «Gazzetta del Sud», in cui si vedeva un sorridente e soddisfatto Salvatore Schembri, segretario ed uomo di grande fiducia del sen, Nania e dell’on. Formica, mentre presentava, all’ufficio elettorale del Municipio di Milazzo, le liste dei candidati del Centrodestra. Non un milazzese, ma un barcellonese!

La gran parte dei milazzesi ha visto questa foto come ennesima e pubblica affermazione del potere e dell’arroganza del «clan politico dei barcellonesi di AN», una grande provocazione all’intera città, come per dire: «Qui comandiamo noi!!!».

La dimostrazione è nelle liste eterogenee che hanno appoggiato Carmelo Pino, che ha pure trovato voti da quella vera Destra che da molti anni si sente tradita negli ideali e nelle speranze di trasparenza, di pulizia dal marcio, di lotta alla corruzione in ogni sua forma, di meritocrazia e tanto; tantissimo altro, già dal 1994 che, votano, magari, Berlusconi e/o qualche altra lista minore di destra, cercando di equilibrare realismo politico – quale sarebbe l’alternativa: Bersani, Franceschini ed altri simili? – ed il cuore. Una certa «destra ufficiale», è diventata un coacervo di individui ed interessi non più ispirata alle, appunto, speranze che si aspettavano da AN, trasformatasi, invece, poi, un partito sbiadito, non più di destra ma di potere e idee confuse e contrastanti, opportunista, di cui Nania e Fini, sono stati artefici.

Che il sen. Nania sia oggi meno potente in generale, lo si evince, facilmente, già nella nascita del PDL nel quale non gli è stato assegnato alcun incarico, nemmeno periferico e di secondo piano, né ha avuto più un ruolo dopo il divorzio da Fini, del quale, si ricordi, fino a pochi anni fa, era indiscusso proconsole di AN in Sicilia e contro il quale, oggi, il sen. Nania si scaglia!!!

La comparanza è finita! Non si può però negare che sin dal 1997, quando iniziò la sua «emersione», grazie alla mano protettiva dello stesso Fini, tutto ciò che accadeva in provincia di Messina, era, presumibilmente, riconducibile, direttamente o meno, al potere del sen. Mimmo Nania, tanto che qualcuno, pare lo abbia sentito, in più occasioni, affermare: «qui non si muove foglia che io non voglia!». Sarà vero? Sta di fatto che il sen. Nania ha perso «la battaglia di Milazzo» con l’umiliazione, tra le altre, che il suo Pdl ufficiale, non ha raggiunto la soglia del il 5 per cento per avere seggi e, quindi, come sostenuto nei comizi da Pino, «la liberazione di Milazzo» è avvenuta!

Oggi, in effetti il sen. Nania, pur con il consiglio comunale in maggioranza, per ora, sarà e si sentirà meno potente: i suoi avversari, i tantissimi delusi e maltrattati in tutti questi anni, stanno brindando ed alcuni hanno fatto voto di andare a piedi al Santuario del Tindari, mentre il loro entusiasmo è tale, che, con questa sonora e chiara sconfitta, da Milazzo possa cominciare anche la «liberazione» dalla «famiglia politica dei Nania», sia nella vicina Barcellona che a Messina.

Altro boccone amaro per il sen. Nania è il telegramma di felicitazioni al nuovo sindaco Carmelo Pino da parte del presidente della Regione Lombardo che, più volte offeso dal «potente» sen. Nania, lo attende ora sull’uscio dell’ARS, nella quale il sen. «barcellonese», ha annunziato di volersi cimentare….

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