4 Maggio 2024
NOTE & NOTIZIE

I 13 Sindaci del Distretto Sanitario chiedono una definitiva soluzione per il “Cutroni Zodda”e la salute pubblica nell’area di Barcellona PG e di Milazzo

In questo senso, i rappresentanti della locale popolazione, hanno inviato un preciso e chiaro invito affinchè si definisca, principalmente, il destino dell’Ospedale locale ed in genere la funzione della sanità nell’importante area di Barcellona e Milazzo. La “missiva” è stata indirizzata: al presidente della regione Sicilia, On. Nello Musumeci  all’assessore regionale alla salute avv. Ruggero Razza, al Direttore generale Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, al Ministero della salute ed alla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria di ROMA.

“L’Ospedale  “Nuovo  Cutroni  Zodda”  di Barcellona Pozzo di Gotto  (ME)  ha rappresentato nel corso degli anni un polo sanitario di attrattiva per la popolazione della costa tirrenica, specie per tutto il Distretto Socio Sanitario D28 che fa capo al Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e  per le popolazioni dei  comuni  limitrofi, divenendo indispensabile per una utenza di circa 80.000 abitanti. Dopo una storia più o meno recente che ha visto il presidio del Longano al centro di continue rimodulazioni della rete ospedaliera regionale, il D.A. 22/2019 riconosceva l’importanza e la necessità della struttura ospedaliera come Presidio di Base indispensabile per mantenere  quei L.E.A. in un territorio con una elevata densità di popolazione che certamente non poteva  rimanere solo a carico dell’omologa  struttura  mamertina, anche se  quest’ultima  riconosciuta  come  D.E.A. di I livello. E’ noto infatti che le strutture ospedaliere di Milazzo e Barcellona, assieme, forniscono sanità ad una popolazione di circa 150.000 abitanti e che certamente non può rimanere a carico di una sola struttura, specie per l’emergenza-urgenza giornaliera.

Il nuovo Cutroni Zodda, contrariamente a quanto si voglia far credere, al momento dell’ inaspettata, forzata e inappropriata decisione di chiusura e svuotamento per riconversione  a  Covid  Hospital  (precisamente  il 18  marzo  2020),  non  era  per nulla un contenitore vuoto.  Al  suo interno erano allocate e funzionanti a pieno regime le seguenti strutture e attività:1) UO.S.D. di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (Pronto Soccorso) con accessi  annuali  che superano le 25.000  prestazioni. Tale unità operativa era altresì integrata da un P.P.I Pediatrico, oltre ad un Punto di Primo Intervento diurno (codici bianchi).

1) U.O.S.D. di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (Pronto Soccorso) con accessi  annuali  che superano le 25000  prestazioni.  Tale  unità  operativa  era  altresì integrata da un P.P.I. Pediatrico, oltre ad un Punto di Primo Intervento diurno (codici bianchi).

2) U.O.C. di Medicina Interna con annesse degenza per acuti (20 posti letto) ed attività ambulatoriali di Diabetologia ed Endocrinologia.

​3) U.O.S.D. di Chirurgia Generale con degenza (8 posti letto) che, oltre a svolgere attività di  Chirurgia d’Urgenza h24 con  interventi  spesso  di  Chirurgia  Maggiore salvavita ( traumatologia emorragica addominale), svolgeva anche degenza ordinaria di chirurgia a  media  complessità  (colecistectomia  laparoscopica, proctologia, chirurgia di parete addominale, etc. etc.) in  regime  di degenza ordinaria, day surgery e day service. Altresì venivano garantite attività ambulatoriali di piccola chirurgia, endoscopia digestiva (gastroscopia e colonscopia), oltre a diverse ambulatoriali  ultraspecialistiche  ad  essa collegata.

4) U.O.C.  di  Neurologia  con  annessa  degenza  per  acuti  (14  posti  letto)  ed  attività  ambulatoriale  per  il  follow-up  degli  accidenti  cerebrovascolari, oltre  agli  ambulatori E.E.G., elettromioneurografia, polisonnografia, ecocolordoppler dei T.S.A..

5) U.O.S.D. di Malattie Infettive con annessa degenza (12 posti letto per acuti e 03 posti letto di Day Hospital- Day Service), attività ambulatoriale (malattie infettive tropicali) di riferimento  per  tutto  il  territori o, oltre  che  un  importante  centro  di  diagnosi  e  cura  dei pazienti affetti da H.I.V. (oltre 100 pazienti in follow- up al momento della sospensione dell’attività) e da H.C.V./H.B.V.

6) U.O.C.  di  Medicina  Fisica  e  Riabilitativa  (unico  centro  pubblico  per  la  costa  tirrenica provinciale) con annessa palestra, dove, oltre tutte le attività ambulatoriali,  vi  era funzionante una degenza con 16 posti letto per adulti ed era imminente l’apertura della relativa degenza pediatrica.

7) U.O.  di Psichiatria con degenza di 08 posti letto (uno riservato per i pazienti che giungono dalle isole minori) afferente all’S.P.D.C..

8) UOS di Dialisi in cui afferivano, su due turnazioni giornaliere, molti pazienti residenti nel  vasto  territorio  socio  sanitario  per  essere  sottoposti  a  sedute  emodialitiche. Oltre all’annessa attività ambulatoriale nefrologica giornaliera, la stessa U.O.S. manteneva  un servizio h24 di repe riabilità per il Pronto Soccorso e per tutti i degenti ricoverati nel presidio.

9) U.O.S. di Cardiologica con possibilità di visita cardiologica, elettrocardiogramma, test da sforzo, Ecocardiogramma, Holter dinamico. Oltre che a tale servizio viene garantita una reperibilità h24 sia per i degenti delle UU.OO. del Presidio, che per le emergenze che afferiscono in P.S.

10) Blocco Operatorio con due Sale Operatorie dotate di tutti quei device per interventi di Chirurgia Generale a medio-alta complessità, chirurgia vi deolaparoscopica e piccola chirurgica ambulatoriale.

11) U.O.S. di Anestesia e Rianimazione, con presenza di guardia attiva rianimatoria h24 ed annesso ambulatorio P.I.C.C., MIDLINE e C.V.C. (accessi venosi centrali e periferici complessi).

12) U.O.S. di Radiologia dotata, oltre che di radiologia tradizionale ed ecografia, anche di TAC 32 slice ed R.M.N.        

13) Attività ambulatoriale di Dermatologia.

14) Servizio di Laboratorio Analisi con sezione di Microbiologia e Biologia Molecolare.

15) Farmacia territoriale.         

16) Direzione Sanitaria di Presidio e Uffici amministrativi, Uffici accettazione e ticket.

​Come si evince il Presidio Ospedaliero di  Barcellona P.G. era un Ospedale pieno  di contenuti in termini di spazi idonei alle sue funzioni, di risorse strumentali, di risorse umane e professionali  vocate, da molti anni, prevalentemente alla gestione  delle  problematiche dell’emergenza/urgenza di un vasto territorio, oltre che di prestazioni chirurgiche a media complessità  e di prestazioni  ambulatoriali,  non  qualificate  per operare  in area Covid (assenza dell’U.O. di Pneumologia).. Lo  stesso  Assessore alla Salute Razza, al momento della conversione  in Covid Hospital parlava di “personale sanitario reperito nell’ambito di figure professionali altamente qualificate e dedicate all’interno del Cutroni Zodda”, scelta verosimilmente conseguenza della presenza dell’U.O.S.D. di Malattie Infettive. Di fatto si è assistito invece ad uno svuotamento di tutte le specialità presenti all’interno dell’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto per far spazio ad un Covid Hospital privo  di quella task-force multidisciplinare necessaria per il trattamento di una patologia  che oggi sappiamo essere una menomazione  complessa e che necessita, in caso di ospedalizzazione, di un  approccio multidisciplinare con specialità ben diverse di  quelle attualmente presenti al Cutroni  Zodda. E’ impensabile che possa  essere  definito Covid  “Hospital” una struttura i cui specialisti sono rappresentati da soli Infettivologi e Pneumologi, questi ultimi trasferiti dal Fogliani, la cui vocazione per le malattie respiratorie è ben nota nel territorio. L’assenza di una Rianimazione, presente invece nel presidio di Milazzo, è stata sopperita con  la  presenza di una  guardia Rianimatoria, la cui funzione si riduce va solo all’eventuale intubazione di un paziente critico e successivo trasferimento in altra struttura in cui sono presenti  le  varie competenze  multidisciplinari quale che è il Policlinico Universitario o l’ azienda Ospedaliera Papardo di Messina.

Questa  iniziale conversione  del Cutroni  Zodda  in  Covid,oltre  ad aver comportato un notevole dispendio economico, si è caratterizzata altresì dell’esecuzione di lavori approssimativi, transitori e temporanei (comunque giustificati dallo stato di emergenza) che non trovano alcuna base tecnico-scientifica prevista per una struttura Covid.

E’ altrettanto ovvio che, in un prossimo futuro che speriamo breve, sarà notevole la difficoltà e il disagio per il ripristino delle attività pre-esistenti ad emergenza conclusa, dando per certo – come dichiarato più volte dalla Task-force e dall’Assesso re alla salute Razza – a un ritorno alla situazione ospedaliera quo ante. A tal proposito ricordiamo la precisazione del responsabile della Task Force Regionale, del Presidente Musumeci e dell’Assessore Razza: “superata l’emergenza tutto tornerà come prima”.

Lo  smantellamento di tutte le attività del Presidio Ospedaliero di Barcellona  P.G. ha comportato inevitabilmente un estremo disagio per l’utenza che per l’ennesima volta si è vista spogliata di quei riferimenti sanitari che contribuivano a generare senso di sicurezza e di appartenenza ad una  comunità. Di fatto si è determinato l’abbandono di decine di pazienti acuti  cardiopatici, chirurgici, neurologici, internistico- geriatrici che il Presidio Ospedaliero di Milazzo da solo non riesce a sopperire (non dà infatti alcun risultato in salute l’aumento della forza lavoro in termini di risorse umane in questi mesi trasferiti dal Cutroni Zodda verso il Fogliani, quando la struttura logisticamente non può sopperire all’incremento di pazienti acuti che giungono in un Presidio, quello di Milazzo, già sede di altre specialità quali O.R.L., Oculistica, Ginecologia, Punto  Nascita, Pediatria e Neonatologia non presenti al Cutroni Zodda). Altresì si è creato un abbandono di tutte quelle patologie croniche che gravavano attorno all’U.O. di Malattie Infettive, unica sul territorio, e che per adesso risultano essere abbandonati. Un esempio ci è rappresentato dagli oltre 100 pazienti affetti da H.I.V. che venivano seguiti presso la medesima unità di Malattie Infettive. Infine vanno ricordati anche quei  tanti  pazienti  cronici neurologici,  epilettici,  epatologici, nefropatici,  diabetici, etc. che richiedono monitoraggio continuo del loro stato di salute e delle loro terapie per garantire il mantenimento dell’equilibrio ed evitare il precipizio, e che certamente non possono andare a sovraccaricare  un  presidio,  quello  di  Milazzo, già  intasato  da altrettanti pazienti cronici afferenti alle diverse unità ultraspecialistiche (Otorino, Oculistica, Pneumologia, etc…etc…) che facevano capo al solo Fogliani già in periodo ante emergenza. Senza voler stressare concetti più volte espressi e condivisi da più parti (mancata chiarezza in merito ai criteri di scelta del Cutroni Zodda di Barcellona P.G. come COVID Hospital post emergenza e ai criteri di esclusione di altri presidi provinciali come quell o del Papardo di Messina, certamente dotato di tutte quelle  caratteristiche sanitarie multidisciplinari  e logistico-strutturali, presidio dotato di più  padiglioni  con  percorsi  già separati – mancata condivisione della scelta con le istituzioni del territorio e con gli operatori sanitari, mancata definizione    dell’organizzazione in merito alla tipologia di pazienti Covid da ricoverare, all’intensità dicure e al personale da dedicare, etc.), in considerazione del contenimento dei contagi nella nostra Regione, dell’ avvenuto inizio della fase 2 e, quindi, della necessità di una ripresa urgente di tutte le attività sanitarie, noi Sindaci del Distretto socio   -sanitario D28, assieme a  tutti  gli operatori  sanitari, proponiamo,  con determinazione, di considerare la possibilità di:

 

  • ripristinare immediatamente il Pronto Soccorso con annesse le attività di degenza delle UU.OO. di Chirurgia  Generale,  Medicina,  Malattie  Infettive  NO-Covid,  Neurologia e Medicina Fisica e Riabilitativa oltre al servizio di Cardiologia e di Anestesia  e Rianimazione, con le relative annesse attività ambulatoriali;
  • rivedere l’esclusiva destinazione COVID del Cutroni Zodda di Barcellona, individuando, in reale condizione di necessità, una sola area di degenza destinata ai pazienti COVID post-acuzie “a bassa intensità di cura” nell’area dell’U.O.S.D. di Malattie Infettive, già strutturalmente separata dalla restante maggiore area ospedaliera – non essendo prevista e fattibile altra tipologia in termini di intensità di cura – con le dovute attenzioni tecniche e sanitarie di compartimentazione;
  • di attuare gradualmente, secondo le linee guida che verranno emanate, tutte le attività ospedaliere previste dalla nuova rete ospedaliera approvata con DA. 22/2019.

Le  proposte  nascono  dalla  consapevolezza di non dover privare ancora a lungo la popolazione della nostra area geografica dell’assistenza sanitaria offerta dal Presidio  “Nuovo Cutroni Zodda” di Barcellona P.G.e dalla certezza di poter disporre ormai di un significativo numero di posti letto Covid provenienti dal Policlinic di Messina, ed eventualmente  dall’Azienda  Ospedaliera Papardo a costo zero in caso di reale emergenza!”.

Si aspetta, ora – aggiungiamo Noi – le, speriamo, altrettante chiare e definitive risposte dei destinatari, in relazione alle quali, le istituzioni di Barcellona e Milazzo ma, anche dell’hinterland dovranno dire e fare la loro logica parte. Al solito, vedremo, ma, è arrivato il serio momento, di essere veramente incisivi, limpidi e decisivi nel dire e nel fare di tutti gli interessati come singoli, rappresentati dei cittadini.

 

ATTENZIONE! IN SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al 4 maggio 2020, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

112585, PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA “ECCELLENTE”!

-Terribile 3490 – Insufficiente 3534

I “MI PIACE”  26890 IL 62 PER CENTO DEL TOTALE  E, dal 30 ottobre 2017, LETTORI IN ON LINE 22540

*In questi dati non è compreso il numero di coloro che, sono l’ampia maggioranza, leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.

SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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