I 13 Sindaci del Distretto Sanitario chiedono una definitiva soluzione per il “Cutroni Zodda”e la salute pubblica nell’area di Barcellona PG e di Milazzo
In questo senso, i rappresentanti della locale popolazione, hanno inviato un preciso e chiaro invito affinchè si definisca, principalmente, il destino dell’Ospedale locale ed in genere la funzione della sanità nell’importante area di Barcellona e Milazzo. La “missiva” è stata indirizzata: al presidente della regione Sicilia, On. Nello Musumeci all’assessore regionale alla salute avv. Ruggero Razza, al Direttore generale Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, al Ministero della salute ed alla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria di ROMA.
“L’Ospedale “Nuovo Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) ha rappresentato nel corso degli anni un polo sanitario di attrattiva per la popolazione della costa tirrenica, specie per tutto il Distretto Socio Sanitario D28 che fa capo al Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e per le popolazioni dei comuni limitrofi, divenendo indispensabile per una utenza di circa 80.000 abitanti. Dopo una storia più o meno recente che ha visto il presidio del Longano al centro di continue rimodulazioni della rete ospedaliera regionale, il D.A. 22/2019 riconosceva l’importanza e la necessità della struttura ospedaliera come Presidio di Base indispensabile per mantenere quei L.E.A. in un territorio con una elevata densità di popolazione che certamente non poteva rimanere solo a carico dell’omologa struttura mamertina, anche se quest’ultima riconosciuta come D.E.A. di I livello. E’ noto infatti che le strutture ospedaliere di Milazzo e Barcellona, assieme, forniscono sanità ad una popolazione di circa 150.000 abitanti e che certamente non può rimanere a carico di una sola struttura, specie per l’emergenza-urgenza giornaliera.
Il nuovo Cutroni Zodda, contrariamente a quanto si voglia far credere, al momento dell’ inaspettata, forzata e inappropriata decisione di chiusura e svuotamento per riconversione a Covid Hospital (precisamente il 18 marzo 2020), non era per nulla un contenitore vuoto. Al suo interno erano allocate e funzionanti a pieno regime le seguenti strutture e attività:1) UO.S.D. di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (Pronto Soccorso) con accessi annuali che superano le 25.000 prestazioni. Tale unità operativa era altresì integrata da un P.P.I Pediatrico, oltre ad un Punto di Primo Intervento diurno (codici bianchi).
1) U.O.S.D. di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (Pronto Soccorso) con accessi annuali che superano le 25000 prestazioni. Tale unità operativa era altresì integrata da un P.P.I. Pediatrico, oltre ad un Punto di Primo Intervento diurno (codici bianchi).
2) U.O.C. di Medicina Interna con annesse degenza per acuti (20 posti letto) ed attività ambulatoriali di Diabetologia ed Endocrinologia.
3) U.O.S.D. di Chirurgia Generale con degenza (8 posti letto) che, oltre a svolgere attività di Chirurgia d’Urgenza h24 con interventi spesso di Chirurgia Maggiore salvavita ( traumatologia emorragica addominale), svolgeva anche degenza ordinaria di chirurgia a media complessità (colecistectomia laparoscopica, proctologia, chirurgia di parete addominale, etc. etc.) in regime di degenza ordinaria, day surgery e day service. Altresì venivano garantite attività ambulatoriali di piccola chirurgia, endoscopia digestiva (gastroscopia e colonscopia), oltre a diverse ambulatoriali ultraspecialistiche ad essa collegata.
4) U.O.C. di Neurologia con annessa degenza per acuti (14 posti letto) ed attività ambulatoriale per il follow-up degli accidenti cerebrovascolari, oltre agli ambulatori E.E.G., elettromioneurografia, polisonnografia, ecocolordoppler dei T.S.A..
5) U.O.S.D. di Malattie Infettive con annessa degenza (12 posti letto per acuti e 03 posti letto di Day Hospital- Day Service), attività ambulatoriale (malattie infettive tropicali) di riferimento per tutto il territori o, oltre che un importante centro di diagnosi e cura dei pazienti affetti da H.I.V. (oltre 100 pazienti in follow- up al momento della sospensione dell’attività) e da H.C.V./H.B.V.
6) U.O.C. di Medicina Fisica e Riabilitativa (unico centro pubblico per la costa tirrenica provinciale) con annessa palestra, dove, oltre tutte le attività ambulatoriali, vi era funzionante una degenza con 16 posti letto per adulti ed era imminente l’apertura della relativa degenza pediatrica.
7) U.O. di Psichiatria con degenza di 08 posti letto (uno riservato per i pazienti che giungono dalle isole minori) afferente all’S.P.D.C..
8) UOS di Dialisi in cui afferivano, su due turnazioni giornaliere, molti pazienti residenti nel vasto territorio socio sanitario per essere sottoposti a sedute emodialitiche. Oltre all’annessa attività ambulatoriale nefrologica giornaliera, la stessa U.O.S. manteneva un servizio h24 di repe riabilità per il Pronto Soccorso e per tutti i degenti ricoverati nel presidio.
9) U.O.S. di Cardiologica con possibilità di visita cardiologica, elettrocardiogramma, test da sforzo, Ecocardiogramma, Holter dinamico. Oltre che a tale servizio viene garantita una reperibilità h24 sia per i degenti delle UU.OO. del Presidio, che per le emergenze che afferiscono in P.S.
10) Blocco Operatorio con due Sale Operatorie dotate di tutti quei device per interventi di Chirurgia Generale a medio-alta complessità, chirurgia vi deolaparoscopica e piccola chirurgica ambulatoriale.
11) U.O.S. di Anestesia e Rianimazione, con presenza di guardia attiva rianimatoria h24 ed annesso ambulatorio P.I.C.C., MIDLINE e C.V.C. (accessi venosi centrali e periferici complessi).
12) U.O.S. di Radiologia dotata, oltre che di radiologia tradizionale ed ecografia, anche di TAC 32 slice ed R.M.N.
13) Attività ambulatoriale di Dermatologia.
14) Servizio di Laboratorio Analisi con sezione di Microbiologia e Biologia Molecolare.
15) Farmacia territoriale.
16) Direzione Sanitaria di Presidio e Uffici amministrativi, Uffici accettazione e ticket.
Come si evince il Presidio Ospedaliero di Barcellona P.G. era un Ospedale pieno di contenuti in termini di spazi idonei alle sue funzioni, di risorse strumentali, di risorse umane e professionali vocate, da molti anni, prevalentemente alla gestione delle problematiche dell’emergenza/urgenza di un vasto territorio, oltre che di prestazioni chirurgiche a media complessità e di prestazioni ambulatoriali, non qualificate per operare in area Covid (assenza dell’U.O. di Pneumologia).. Lo stesso Assessore alla Salute Razza, al momento della conversione in Covid Hospital parlava di “personale sanitario reperito nell’ambito di figure professionali altamente qualificate e dedicate all’interno del Cutroni Zodda”, scelta verosimilmente conseguenza della presenza dell’U.O.S.D. di Malattie Infettive. Di fatto si è assistito invece ad uno svuotamento di tutte le specialità presenti all’interno dell’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto per far spazio ad un Covid Hospital privo di quella task-force multidisciplinare necessaria per il trattamento di una patologia che oggi sappiamo essere una menomazione complessa e che necessita, in caso di ospedalizzazione, di un approccio multidisciplinare con specialità ben diverse di quelle attualmente presenti al Cutroni Zodda. E’ impensabile che possa essere definito Covid “Hospital” una struttura i cui specialisti sono rappresentati da soli Infettivologi e Pneumologi, questi ultimi trasferiti dal Fogliani, la cui vocazione per le malattie respiratorie è ben nota nel territorio. L’assenza di una Rianimazione, presente invece nel presidio di Milazzo, è stata sopperita con la presenza di una guardia Rianimatoria, la cui funzione si riduce va solo all’eventuale intubazione di un paziente critico e successivo trasferimento in altra struttura in cui sono presenti le varie competenze multidisciplinari quale che è il Policlinico Universitario o l’ azienda Ospedaliera Papardo di Messina.
Questa iniziale conversione del Cutroni Zodda in Covid,oltre ad aver comportato un notevole dispendio economico, si è caratterizzata altresì dell’esecuzione di lavori approssimativi, transitori e temporanei (comunque giustificati dallo stato di emergenza) che non trovano alcuna base tecnico-scientifica prevista per una struttura Covid.
E’ altrettanto ovvio che, in un prossimo futuro che speriamo breve, sarà notevole la difficoltà e il disagio per il ripristino delle attività pre-esistenti ad emergenza conclusa, dando per certo – come dichiarato più volte dalla Task-force e dall’Assesso re alla salute Razza – a un ritorno alla situazione ospedaliera quo ante. A tal proposito ricordiamo la precisazione del responsabile della Task Force Regionale, del Presidente Musumeci e dell’Assessore Razza: “superata l’emergenza tutto tornerà come prima”.
Lo smantellamento di tutte le attività del Presidio Ospedaliero di Barcellona P.G. ha comportato inevitabilmente un estremo disagio per l’utenza che per l’ennesima volta si è vista spogliata di quei riferimenti sanitari che contribuivano a generare senso di sicurezza e di appartenenza ad una comunità. Di fatto si è determinato l’abbandono di decine di pazienti acuti cardiopatici, chirurgici, neurologici, internistico- geriatrici che il Presidio Ospedaliero di Milazzo da solo non riesce a sopperire (non dà infatti alcun risultato in salute l’aumento della forza lavoro in termini di risorse umane in questi mesi trasferiti dal Cutroni Zodda verso il Fogliani, quando la struttura logisticamente non può sopperire all’incremento di pazienti acuti che giungono in un Presidio, quello di Milazzo, già sede di altre specialità quali O.R.L., Oculistica, Ginecologia, Punto Nascita, Pediatria e Neonatologia non presenti al Cutroni Zodda). Altresì si è creato un abbandono di tutte quelle patologie croniche che gravavano attorno all’U.O. di Malattie Infettive, unica sul territorio, e che per adesso risultano essere abbandonati. Un esempio ci è rappresentato dagli oltre 100 pazienti affetti da H.I.V. che venivano seguiti presso la medesima unità di Malattie Infettive. Infine vanno ricordati anche quei tanti pazienti cronici neurologici, epilettici, epatologici, nefropatici, diabetici, etc. che richiedono monitoraggio continuo del loro stato di salute e delle loro terapie per garantire il mantenimento dell’equilibrio ed evitare il precipizio, e che certamente non possono andare a sovraccaricare un presidio, quello di Milazzo, già intasato da altrettanti pazienti cronici afferenti alle diverse unità ultraspecialistiche (Otorino, Oculistica, Pneumologia, etc…etc…) che facevano capo al solo Fogliani già in periodo ante emergenza. Senza voler stressare concetti più volte espressi e condivisi da più parti (mancata chiarezza in merito ai criteri di scelta del Cutroni Zodda di Barcellona P.G. come COVID Hospital post emergenza e ai criteri di esclusione di altri presidi provinciali come quell o del Papardo di Messina, certamente dotato di tutte quelle caratteristiche sanitarie multidisciplinari e logistico-strutturali, presidio dotato di più padiglioni con percorsi già separati – mancata condivisione della scelta con le istituzioni del territorio e con gli operatori sanitari, mancata definizione dell’organizzazione in merito alla tipologia di pazienti Covid da ricoverare, all’intensità dicure e al personale da dedicare, etc.), in considerazione del contenimento dei contagi nella nostra Regione, dell’ avvenuto inizio della fase 2 e, quindi, della necessità di una ripresa urgente di tutte le attività sanitarie, noi Sindaci del Distretto socio -sanitario D28, assieme a tutti gli operatori sanitari, proponiamo, con determinazione, di considerare la possibilità di:
- ripristinare immediatamente il Pronto Soccorso con annesse le attività di degenza delle UU.OO. di Chirurgia Generale, Medicina, Malattie Infettive NO-Covid, Neurologia e Medicina Fisica e Riabilitativa oltre al servizio di Cardiologia e di Anestesia e Rianimazione, con le relative annesse attività ambulatoriali;
- rivedere l’esclusiva destinazione COVID del Cutroni Zodda di Barcellona, individuando, in reale condizione di necessità, una sola area di degenza destinata ai pazienti COVID post-acuzie “a bassa intensità di cura” nell’area dell’U.O.S.D. di Malattie Infettive, già strutturalmente separata dalla restante maggiore area ospedaliera – non essendo prevista e fattibile altra tipologia in termini di intensità di cura – con le dovute attenzioni tecniche e sanitarie di compartimentazione;
- di attuare gradualmente, secondo le linee guida che verranno emanate, tutte le attività ospedaliere previste dalla nuova rete ospedaliera approvata con DA. 22/2019.
Le proposte nascono dalla consapevolezza di non dover privare ancora a lungo la popolazione della nostra area geografica dell’assistenza sanitaria offerta dal Presidio “Nuovo Cutroni Zodda” di Barcellona P.G.e dalla certezza di poter disporre ormai di un significativo numero di posti letto Covid provenienti dal Policlinic di Messina, ed eventualmente dall’Azienda Ospedaliera Papardo a costo zero in caso di reale emergenza!”.
Si aspetta, ora – aggiungiamo Noi – le, speriamo, altrettante chiare e definitive risposte dei destinatari, in relazione alle quali, le istituzioni di Barcellona e Milazzo ma, anche dell’hinterland dovranno dire e fare la loro logica parte. Al solito, vedremo, ma, è arrivato il serio momento, di essere veramente incisivi, limpidi e decisivi nel dire e nel fare di tutti gli interessati come singoli, rappresentati dei cittadini.
ATTENZIONE! IN SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio.
DI CONSEGUENZA, al 4 maggio 2020, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:
112585, PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA “ECCELLENTE”!
-Terribile 3490 – Insufficiente 3534
I “MI PIACE” 26890 IL 62 PER CENTO DEL TOTALE E, dal 30 ottobre 2017, LETTORI IN ON LINE 22540
*In questi dati non è compreso il numero di coloro che, sono l’ampia maggioranza, leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.
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