2 Maggio 2024
NOTE SUL DIRETTORE

Da Internet. Dedicato dalla gente comune a Sergio Mattarella

Pubblichiamo una delle tante note e del “sentire”, forse, da tempo, in grande maggioranza, dei comuni Cittadini, ormai delusi da tanti rappresentanti politici, partiti e da diversi titolari delle Istituzioni, sia in periferia, regionali e centrali, finanche, quelle apicali, compreso, logicamente, la presidenza della repubblica. Precisiamo, di essere rispettosi delle istituzioni in quanto tali, ma, per questo, non ci si può impedire, per il concetto stesso di libertà singola e collettiva, almeno moralmente e politicamente, di poter dissentire, criticare parole ed atti pubblici del presidente Sergio Mattarella, come persona in sé. Fatta questa premessa chiarificatrice per non essere, eventualmente, fraintesi, ecco, questo testo che circola sempre più insistentemente su Internet e/o Facebook.

Da coloro che ci hanno inviato questa missiva: “Ringrazio l’amico che l’ha pubblicata e che, prontamente, ho copiato e condiviso”.

“Signor Mattarella, la Sua ansia riferita al rischio che l’Italia divenga un Far West denuncia la pretesa di un rispetto negato ad un Paese che, in ragione del suo 80%, non ne può più di affondare nel mare delle assenze: assenza di futuro; assenza di speranza; assenza di legalità; assenza di certezze; assenza di quel quotidiano che rendeva generosi e disponibili gli Italiani, pur nelle contrapposizioni spicciole dei bar delle periferie. Sistematicamente Lei denuncia e stigmatizza episodi di cui omette di considerare le cause in sei anni di squalificato abusivismo politico ed istituzionale: tale da aver demolito anche le più remote possibilità di estrarre l’Italia dalla fetida gora cui è stata consegnata dal momento in cui, su un traballante e improbabile palcoscenico, sfilano le immagini di un Parlamento il cui folklore è sempre più terzomondista. Così: un uovo tirato ad una nera La chiama all’ennesima noiosa e accorata omelia che eccita i sostenitori dell’accoglienza. Per contro brilla il Suo silenzio: su una ragazza stuprata, macellata e forse cannibalizzata; sulle anziane abusate a morte da bestie in libera circolazione; sui settecento ed oltre reati commessi ogni giorno dalle “risorse” e sui trentatremila consumati nei soli ultimi quarantacinque giorni; sulle interferenze di una Chiesa sempre più teocratica nell’imporre le propria missione pastorale a colpi di pedofilia; sule iniquità di una Magistratura che manda impuniti e risarciti i delinquenti in danno di gente cui è negato il diritto di difendere la propria vita e i propri beni; su una stampa mendace e servile e asservita che pretende di indottrinarci e di orientare le nostre idee strafottendosene della nostra capacità di lettura e di analisi delle circostanze; sugli alloggi popolari e sulla sanità negati ai connazionali e garantiti a soggetti che sventrano il nostro tessuto sociale per sostituirlo con la loro tribalità; sugli affitti e sui telefoni pagati a “risorse” che sono ormai un insostenibile e ingrato peso; sui suicidi ormai innumeri e sul degrado delle nostre borgate; sull’ aberrante razzismo a rovescio: quello degli Italiani in danno degli Italiani che non hanno mai discriminato decine di migliaia di Cinesi e Filippini sapendoli non stupratori; non spacciatori; non assassini normalmente armati di machete. Bisogna renderlo chiaro ed inequivoco, Signor Mattarella: non è Salvini a fomentare il clima di intolleranza e di odio, ma sono stati da una parte: il bisogno, le menzogne, le politiche sociali, la sempre più immotivata supponenza intellettuale della sinistra, i moduli alla Boldrini e Cirinnà, le farneticazioni alla Fiano, le buffonate alla Renzi, i misteri Gentiloni /Soros, la delegittimazione sistematica delle Forze dell’Ordine, le truffe delle Banche salvate con l’appropriazione del denaro dei risparmiatori , gli utili garantiti ai trafficanti della solidarietà e l’esercito di imbecilli mai con le mani rosse per la ingiustizia che permea la realtà, la sconsiderata disonestà di una parte politica cui è fornita complicità da una rete di insignificanti lecchini senza arte né parte e né storia e in cerca di una manciata di visibilità; dall’altra parte: la pretesa di bollare come fascista ogni espressione di dissenso, le esaltazioni del pugno alzato e la demonizzazione del saluto col braccio destro, il tradimento delle legittime attese dei terremotati privi di casa e lavoro e dignità, il garantismo verso avanzi di galera definiti tali già dai Governi che li importano in Italia, lo stravolgimento financo del linguaggio nel sovrapporre il clandestino al profugo. L’80% di noi dunque, ne prenda atto Signor Mattarella, è stufo di vedere ribaltare il buonsenso in accuse di ignoranza e di populismo e di xenofobia a vantaggio del fatturato dei marchettari e dei mazzettari di quel regime vessatorio che ha prodotto in nostro danno oltre sei miliardi di rimesse di denaro degli immigrati verso le loro aree di provenienza. Ed è stufo, quell’80% di noi, anche di sentir negare ad un qualsiasi Boeri che ogni anno cresce l’assegno versato come sostegno sociale: seicentoquaranta milioni di euro, per “risorse” che non hanno mai lavorato in Italia né hanno mai versato contributi.

Se ne faccia una ragione: non è la via del Far West quella imboccata dall’80% di noi Italiani: è solo l’ormai irreversibile pretesa di riprendersi i propri destini. E non dimentichi: lo scontro sociale trova humus nell’ingiustizia diffusa e nel razzismo antitaliano…. E’ quel razzismo che Le impedisce di interrogarsi sulle ragioni dalla impopolarità che connota il Suo mandato: un Presidente della Repubblica non porta in giudizio per vilipendio chiunque, anche in maniera impropria ed eccessiva, gli abbia vomitato insulti estratti dalla delusione. Un Presidente della Repubblica si interroga sulle profonde ragioni di malessere espresse dal Paese che presiede e prova a comprenderle e a risolverle!”. (Tratto da un pensiero di Sandra Bell)

NOTA: E’ chiaro che questa lettera possa avere dei toni e delle espressioni poco rispettosi verso Mattarella e non solo, e che certi dati e commenti potrebbero non corrispondere completamente al vero e, che, per questo, dovrebbero, più specificatamente, essere verificati, ma Noi l’abbiamo voluto pubblicare come realistica espressione del “sentire popolare” che, non sarebbe escluso, oggi, potrebbe essere comune ad una maggioranza piuttosto ampia degli Italiani, poi ognuno la potrà pensare e giudicare come meglio creda ma, non si può negare la concreta esistenza di questa volontà ed intendere della gente, al di là se sbaglia o meno…

E’ logicamente ovvio, che, anche e soprattutto, in questo caso, per Mattarella – al quale non basta più il megafono ufficiale delle “istituzioni” e della stampa in sua ossequiante difesa –  la gente giudica dai fatti concreti e da ciò che si aspetta dalla “vera politica” e dell’agire dello Stato che, oggettivamente sono fuori dalla realtà quotidiana dei cittadini, quando non pure irrazionale, incapace e, spesso, persino vessatorio in quasi tutti i settori…!!!

ATTEZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, all’1 agosto 2018, I VOTI,  EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI  98501 di cui: “terribile” 1991 –  “insufficiente”: 2921 – La stragrande maggioranza: ECCELLENTE”!  “MI PIACE”:  21815– “non mi piace”: 6338

NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”, che, ovviamente, sono la grande maggioranza!

/ 5
Grazie per aver votato!

 

Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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