2 Maggio 2024
FORZE ARMATE & NATONOTE & NOTIZIE

LA STRAGE DI NASSIRIYA DEL 12 NOVEMBRE 2003: La condanna dello Stato a risarcire i parenti dei 19 morti italiani, dodici carabinieri, cinque soldati e due civili, un giusto riconoscimento al sacrificio per l’Italia

NOTE & NOTIZIE

Nel 14.mo anniversario della “Strage di Nassiriya” in Irak, riproponiamo quanto scritto, nella II pagina dedicata alle FORZE ARMATE & NATO”, nel numero di Ottobre 2013 di SICILIA OCCIDENTE – cartaceo –

di MARIO ALIZZI

I feretri delle vittime dell’attentato di Nassiriya (Iraq), durante il funerale di Stato, nella basilica di San Paolo a Roma, il 18 novembre 2003. 

Il 12 Novembre del 2003, alle 8,40 italiane corrispondenti alla ore 10.40 di Nassiriya, città irachena a maggioranza sciita e capoluogo della provincia di DhiQar, un camion ed una auto imbottiti di esplosivo distrussero la base italiana «Maestrale» situata in quella città, causando la morte tra i militari impegnati nell’operazione Antica Babilonia.

I morti furono dodici Carabinieri della Msu (Multinational Specialized Unit) e cinque militari dell’Esercito che facevano da scorta alla troupe del regista Stefano Rolla intenta a girare a Nassiriya uno sceneggiato sulla azione di ricostruzione ed assistenza dei soldati italiani in Irak. Due componenti della stessa troupe e nove iracheni rimasero uccisi nella stessa esplosione, oltre ad una ventina di feriti tra militari, compresa una donna carabiniere ed altri civili italiani. La strage poteva essere ancora più pesante se il Carabiniere di guardia all’ingresso della base, Andrea Filippa, poi morto nell’attentato, non fosse riuscito a fermare uccidendo i due terroristi musulmani sul camion che, quindi, rallentò la sua corsa, esplodendo «solo» sbattendo nel cancello d’entrata; al contrario dell’auto che, invece, riuscì a proseguire, essendo nascosta dal camion che la precedeva. L’esplosione fu così potente che fece crollare parte dell’edificio e sventrandolo in più parti.

I caduti appartenevano a reparti dell’Arma dei Carabinieri Territoriale: 13° Reggimento di Gorizia, 7° Reggimento Trentino-Alto Adige di Laives, Reggimento San Marco, brigata Folgore, 66° Reggimento fanteria aeromobile «Trieste», reggimento Savoia cavalleria, reggimento Trasimeno. Morti anche appar-tenenti alla Brigata Sassari dell’Esercito che stavano scortando la troupe cinematografica e 3 militari del 6° Reggimento trasporti della Brigata logistica di proiezione. Nel decimo anniversario della strage, nella cappella della caserma «Montebello» dei Carabinieri di Milano si è svolta una messa in onore dei caduti in tutte le missioni internazionali di pace.

OGGI I RESPONSABILI DELLA STRAGE sono certi, a cominciare dall’allora leader di al Qaeda in Iraq, Abu Mussab Al Zarqawi e dal suo organizzato Haraz Abdelaziz Mahmoud Saio, alias Abu Omar Al Kurdi verso il quale il GIP di Roma emise un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ma il terrorista nel settembre del 200, venne giustiziato dalle autorità di Baghdad che gli addebitavano altri 35 attentati, fatto che impedì di essere processato in Italia. Gli altri terroristi Haji Tanther ed Al Kurdi avrebbero invece materialmente preparato il camion-bomba mentre i due terroristi suicidi sul camion erano Abu Zubeir Al Saudi e Bellil Belgacem. Purtroppo, tutti questi terroristi impegnati nella strage di Nassiriya del 12 Novembre 2003 sono morti per cui l’inchiesta che era stata aperta dalla Procura di Roma è stata archiviata.

Dopo inchieste, processi ed altro, finalmente, il 30 Gennaio 2013 la Cassazione ha condannato lo Stato italiano al risarcimento per i familiari delle vittime, accogliendo così il ricorso dei parenti inerente le misure di sicurezza della base «Maestrale» che, se adeguate come si sarebbe dovuto logicamente prevedere, avrebbero potuto fortemente ridimensionare gli effetti dell’attentato. Di conseguenza, nelle aule giudiziarie erano finiti il generale Bruno Stano ed il colonnello De Pauli, di cui il primo è stato condannato in primo grado a due anni di reclusione dal Gip di Roma il 20 dicembre 2008 per poi essere assolto in appello, il 24 novembre 2009; anche De Pauli è stato penalmente assolto dalle accuse ma non avendo adottato le logiche ed opportune fortificazioni attorno alla base, per la parte civile, è stato condannato dal Ministero della Difesa, al risarcimento mentre il generale Vito Lops è stato immediatamente prosciolto non essendo, già dall’ ottobre del 2003, più responsabile del contingente italiano in Iraq.

Il caso di Adele Parrillo, compagna di Stefano Rolla, regista morto nell’attentato, per la quale non c’era stato nessun riconoscimento, nessun indennizzo e, perfino, esclusa dalle commemorazioni ufficiali!

Fortunatamente, quest’anno, il Tribunale Civile di Roma le ha dato ragione con tutte le conseguenze, dato che la sentenza afferma la condanna per il Ministero della Difesa al ri-sarcimento del danno, in separata sede, in suo favore in quanto ‘’compagna di vita’ di Stefano Rolla’.

La strage di Nassiriya di dieci anni fa è il più grave attacco alle truppe italiane dalla fine della Seconda Guerra mondiale con i suoi 19 morti italiani, tra civili e militari e 9 iracheni, mentre tutte le inchieste sono state archiviate. A loro il premier Enrico Letta ha dedicato il primo tweet del giorno: «Oggi la memoria tragica di Nassiriya. Il pensiero per le famiglie dei 19 italiani e 9 iracheni che perirono, la vicinanza alle Forze Armate». Doveroso riconoscimento ed omaggio per chi muore per la nostra Patria ma, purtroppo, significativa resta l’amarezza del superstite maresciallo dei Carabinieri Riccardo Saccotelli che nell’attacco ha riportato ferite e per questo ora è in congedo. Lui non ha voluto la medaglia: «E’ un’offesa alla mia dignità», ha spiegato: «Quella medaglia non vale niente, perché lo Stato si è comportato in modo ambiguo» e «Paradossalmente, i tre Generali indagati e poi assolti, hanno ricevuto la più alta onorificenza, ovvero l’Ordine militare e il Cavalierato della Repubblica, a processo ancora in corso», ha ricordato il militare Saccotelli che, ancora, sottolinea: «E hanno ricevuto le onorificenze per e-venti bellici, anche se nei processi i reati erano stati derubricati a tempo di pace». Saccotelli ha, inoltre, ricordato che: «Prima dell’attentato, a maggio 2003, dovevo andare in avanzamento ed invece non ci sono mai andato, mentre gli indagati sì» e, quindi, esasperato, Saccotelli ora si lascia andare al completo e comprensibile sfogo: «Mi sento abbandonato dallo Stato…Lo Stato non ha fatto nulla per noi… Oggi capisco chi diceva 10, 100, 1.000 Nassirya». Inizialmente mi rattristavo, ora li capisco, perché lo Stato mi ha abbandonato, nessun premier ha mai voluto incontrare i feriti», ha, ancora, significato il Carabiniere scampato alla morte.

Riguardo alla sicurezza della base, al centro del processo, Saccotelli ricorda che: «La sera prima dell’attentato, una delle vittime aveva previsto che i prossimi saremmo stati noi: noi eravamo lì a difendere i nostri politici! E mi fa ridere che si dica che non si possano dare medaglie perché non era in tempo di guerra», ha molto amaramente osservato Saccotelli.

Per il nostro Esercito, questo attentato è stato il più grave per il numero di morti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale!

GLI ITALIANI NON DIMENTICANO

I CADUTI DI NASSIRIYA!

Appuntato Domenico INTRAVAIA, 44 anni; Maresciallo Alfio RAGAZZI, 39 anni; Maresciallo Giovanni CAVALLARO, 47 anni; Maresciallo Daniele GHIONE, 31 anni; Luogotenente Enzo FREGOSI, 56 anni; Sottufficiale Alfonso TRINCONE, 44 anni; Maresciallo Massimiliano BRUNO,40 anni; Vicebrigadiere Giuseppe COLETTA, 39 anni; Vicebrigadiere Ivan GHITTI, 30 anni; Carabiniere Orazio MAIORANA, 29 anni; Carabiniere Andrea FILIPPA, 33 anni; Maresciallo Filippo MERLINO, 45 anni; Tenente Massimo FICUCIELLO, 35 anni; Maresciallo Silvio OLLA, anni 32; Carabiniere Emanuele FERARO, anni 28; Militare Alessandro CARRISI, 23 anni; Funzionario civile Marco BECI, anni 43; Aiuto Regista Stefano ROLLA, anni 65; Caporal Maggiore Pietro PETRUCCI, anni 22.

 

ATTENZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, E’ STATO ALTERATO, IN  DUE GIORNI, IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio.       

PER QUESTO, RIMANGONO VALIDI SOLO I DATI ARRIVATI ENTRO IL 7 NOVEMBRE 2017  e, quindi, dal 9 novembre, da “NON CONSIDERARE “, AFFATTO, LA SEZIONE “awful (terribile)”  e LA SEZIONE “ non mi piace”!!!

 

 

 

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