2 Maggio 2024
Altro

Speciale elezioni

A MESSINA IN CONSIGLIO COMUNALE. Il Centrodestra con 27 eletti,  di cui ben 10 del solo PDL, ed il Centrosinistra ridotto a solo 16 confermano l’ondata berlusconiana che porta come in tutta la Sicilia anche Buzzanca alla vittoria ma sotto la soglia del 51 per cento. Soli 1000 voti evitano il ballottaggio ma già si parla di ricorso per controllare le schede.

Niente quindi «vittoria personale», anche perché se fosse stato un altro il candidato a sindaco così come per Ricevuto alla Provincia, sarebbe stato eletto lo stesso ma certamente oggi Peppino Buzzanca, dopo tante amarezze ed errori, forse di altri, può finalmente assaporare un momento di grande respiro ed obiettiva soddisfazione.

La lettura di significativi risultati alla provincia.

 

Se questa è la estrema sintesi dei risultati elettorali per il Comune di Messina – per la Provincia non c’è storia, dato che su otto province in palio in Sicilia tutte sono andate al Centrodestra – non resta che mettere in rilievo, almeno parte dei risultati che possono essere considerati significativi per vari motivi.

Il primo, è la clamorosa sconfitta dell’on. Carmelo Briguglio a Taormina per la candidatura a sindaco, dove sembrava sicura la sua vittoria ed invece, l’esperienza, la campagna all’americana ed il suo innegabile prestigio, essendo ormai da qualche anno in forte ascesa in AN, non sono bastati, anzi, rendono molto più grande la vittoria reale del suo avversario Mauro Passalacqua, e le stesse ampie ed «articolate» giustificazioni della sconfitta del Vicecapo-gru-ppo alla Camera comprovano, proprio per esse, la forte delusione degli sconfitti.

Nel Collegio di Barcellona-Milazzo, per la Provincia, il suo «concorrente» sen. Domenico Nania, si può in parte consolare anche se pure lui, in definitiva non dovrebbe essere molto soddisfatto del risultato. Intanto, ha dovuto subire un forte colpo per la perdita dell’Assessorato al lavoro regionale prima occupato dall’on. Santi Formica, che paga per il ridimensionamento in atto da tempo verso il sen. Nania anche all’interno di AN già da Roma per vari motivi su cui ritorneremo in altra occasione. Sia Formica che Nania hanno tentato di riguadagnare le ottime posizioni perdute ma, di fatto, i vertici nazionali di AN non li hanno sostenuti, nemmeno per dare un assessorato a Formica magari di minore importanza. E la carica a Formica come Vi-cepresidente dell’ARS  è stata solo escamotage per l’ufficialità politica ma non certo sotanziale. Del resto, quando, l’oggi, ministro per la difesa Ignazio La Russa venne a Portorosa, a pochi km da Barcellona, «feudo» del sen. Nania, questi non si degnò nemmeno di andarlo a salutare ed, anzi, si è sparsa la voce che lo stesso sen. Nania abbia «sconsigliato» ai suoi di andare alla manifestazione di La Russa, che poi, comunque, ebbe un grande successo di gente ed attenzione. Se si pensa che prima di una elezione ogni partito cerca di dimostrare unità di esso con abbracci, complimenti ed auguri, tarallucci e vino, è evidente che il messaggio che il sen. Nania ha voluto dare all’on. La Russa potrebbe essere interpretato nel senso che «qui comando io, sono in casa mia ed a te che vieni qua nemmeno di considero!»… E, quindi, La Russa, con una certa logica, quando Formica gli avrà chiesto aiuto, avrebbe risposto, ovviamente, picche e magari gli abbia detto: «rivolgiti al tuo amico Nania». Lo scontro fu tale che Nania e Formica minacciarono di creare un gruppo di AN a parte, autonomo, all’Ars. A questo punto, il «reggente» di AN – che prima delle ultime elezioni regionali era stato inviato da Fini come Commissario per la Sicilia di AN per cercare di riprendere il partito ormai sbandato e, quindi, di fatto, esautorando il sen. Nania, prima tuttofare in Sicilia – minacciò che se a Palermo si fosse costituito tale anomalo gruppo di AN, que-sto si sarebbe posto fuori da ogni logica politica e dallo stesso neo PDL. A questo punto, questo gruppo di AN all’ARS non si fece più.

Ora, con il solito giustificazionismo per allocchi, per evitare che si possa dire che il sen. Nania abbia perso, alcuni in buona fede, molti altri «dipendenti» da Nania, so-stengono che, tutto sommato, è stato lo stesso sen. Nania a sabotare il «grande e fedele amico» Formica perchè, questi, facendo bene il suo lavoro, era cresciuto troppo ed il sen. Nania ha sempre temuto chi di cresce più di lui… Non solo, ma già durante le ele-zioni regionali di aprile, quando Formica ebbe ben 23 mila voti risultando il primo del PDL, questi, ha trasferito, dopo molti anni, la sua segreteria politica di Barcellona in via Trento molto lontana da quella del sen. Nania dove esisteva anche quella dell’on. Formica. Da tutto ciò, si possono ben capire tanti fatti avvenuti in queste ultime elezioni amministrative nel Collegio di Barcellona-Milazzo.

Sintetizzando al massino, il candidato di Formica, il giovane Piero Briuglia arriva a circa 5500 preferenze classificandosi primo in assoluto, mentre l’avv. Maria Rosa Cusumano, presidente del Consiglio Comunale di Milazzo e «fedele» politicamente al sen. Nania, si ferma a 2326, senza ottenere il successo, mentre lo stesso Simone Magi-stri, figlio dell’attuale Direttore Sanitario dell’AUSL 5 Manlio, arriva alla vittoria con ben 2771 voti e solo l’uscente Giuseppe Galluzzo, altro fedelissimo del sen. Nania, conquista quasi 3000 voti, e se si pensa che cinque anni orsono raggiunse il seggio per appena tre voti, obiettivamente, di strada ne ha fatta e, quindi, la sua conferma non meraviglia. A questi chiari risultati, si aggiungano le insistenti ed ancora non smentite voci che significherebbero la «lezione» che Formica avrebbe voluto dare anche al sen. Nania ovvero, «come nelle regionali io ho i miei voti e quindi pensaci…Giacomino». Ma non basta, pare che sempre Formica abbia «passato» negli ultimi giorni, alcune centinaia di preziosi voti a Simone Magistri facendo saltare la vittoria di Maria Rosa Cusumano, da moltissimo tempo, appunto, sostenuta in ogni modo ed occasione dal sen. Nania. Grande sberla per il sen. Nania. Altra grande sberla il sen. Nania la prende, in casa propria, dall’ex consigliere comunale di Barcel-lona Sergio Calderone, candidato in «MPA Autonomia Sud» che raggiunge, clamorosamente, ben 1441 preferenze e che non và alla Provincia solo perché non è scattato il seggio alla lista ma, questa, inaspettata a molti, affermazione, ha un grande significato politico e psicologico. Infatti, nella «tana» del sen. Nania, praticamente, un gruppo attivo di Alleanza Nazionale si scinde ed in un mese circa riesce a prendere oltre 1441 voti e che, se tale «scissione» fosse stata fatta alcuni mesi prima, molto verosimilmente, il risultato sarebbe stato molto maggiore ed incisivo sull’intera politica locale. Sergio Cal-derone, ovviamente, avrebbe dovuto pagare il fio della sua «ribellione» e quindi, molto probabilmente, è stato lottato da tutta AN, per l’affronto subito, senza contare la preziosità di tutti questi voti se fossero andati «al sen. Nania» che così avrebbe potuto «far salire» la Cusumano e bloccare Magistri o altri suoi potenziali rivali e, quindi, oggi, fuori dal suo diretto controllo.

Non a caso, anche la stampa quotidiana ha scritto di «rivelazione e trionfo di Sergio Calderone» proprio per il significato di indipendenza, dopo anni in AN, che questa candidatura è voluta essere. Obiettivo centrato invece dall’attivo e giovane sindacalista Tonino Calabrò che in sordina, pragmaticamente, ha ottenuto circa 850 voti nella lista «Democratici Autonomisti», supportato da un ambiente molto compatto con gran-de e diversificata esperienza politica che già conta alcuni consiglieri comunali, provinciali, attivi sindacalisti e diversi quadri in più zone della provincia di Messina. Non crediamo di esagerare nel dire che questa realtà politico-sindacale sarà presto molto più evidente e concreta soprattutto se riuscirà ad agganciarsi con altre che sono emerse in queste elezioni provinciali e comunali.

Grande affermazione sicuramente quella del noto penalista Pinuccio Calabrò che ha raggiunto 1472 nel PRI e che ha, inaspettatamente, battuto l’uscente Filippo Neri Recu-pero fermatosi a 945 preferenze. Sembra logico che a Recupero non sono bastati cinque anni per crearsi uno spazio maggiore né l’apporto della moglie vicesindaco di Barcellona mentre Massimiliano Branca con 1170 voti ha sbarrato il passo nella lista «Alleanza Tirenica» allo speranzoso, uno dei supportati dal sen. Nania, Giuseppe Catanesi con 872 voti. Altro deluso l’avv. Giovanni Pino che comunque ha portato 1634 voti e che sperava nel sostegno, tra gli altri, del dott. Sarino Catalfamo che, pare, però, negli ultimi dieci giorni sia stato «costretto» a riversare molti voti su Galluzzo. Salvatore Coppolino la spunta alla fine su Giuseppe La Face del PDL con 1887. Non ce l’ha fatta, con 1115 preferenze, il dottor Filippo Marte, capogruppo di AN nel Consiglio Comunale di Barcellona, che, come in altre occasioni precedenti, ha portato un dignitoso pacchetto di voti.  Al «La Destra» non scatta il seggio mentre lo è stato a Messina e che comunque in tutta la provincia di Messina porta ben 9000 voti circa e, quindi, rappresenta un ottimo patrimonio; anche se, in verità, dopo le ultime, non proprio fortunate, elezioni regionali del 13 aprile scorso, la situazione interna sembra piuttosto fluida.

/ 5
Grazie per aver votato!

 
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial

Iscriviti sul mio canale facebook

RSS
Follow by Email
TWITTER
Youtube
Youtube
INSTAGRAM