28 Aprile 2024
NELLE AULE dei TRIBUNALI

Il Palazzo Municipale passato al setaccio dalle inchieste delle Procure di Barcellona e Messina e della Commissione ministeriale per ricostruire gli ultimi dieci anni. Il sen. Nania sfida tutti: non troveranno niente perchè l’amministrazione del cugino sindaco ha sempre fatto tutto secondo legge, morale e grande trasparenza!

Due conferenze stampa del sen. Domenico Nania per respingere tutte le accuse della Commissione del Ministero degli Interni e delle Procure di Barcellona e Messina che già hanno aperto da tempo delle indagini sull’attività amministrativa della Giunta del sindaco Candeloro Nania. Questi, si è fortemente lamentato di aver subìto già una ispezione ministeriale nel 2006, undici mesi prima delle elezioni comunali ed ora, a soli cinque mesi dalle prossime. Il sen. Domenico Nania ha sottolineato che con i «Nania» si è fatta grande bonifica interna agli uffici del Municipio e sempre rispettato il protocollo di legalità e, che la situazione precedente, al dicembre del 2001 era invece disastrosa. Nelle loro lamentele, i due cugini, quindi, respingono la necessità di ogni azione ispettiva sia locale che ministeriale data, appunto, la grande trasparenza dell’Amministrazione e della Giunta di Candeloro Nania. L’ispezione ministeriale, con decreto del 24 novembre del 2011, sarebbe scaturita per esaminare il Parco Commerciale di contrada Siena per sospette ingerenze mafiose, ma ormai si è allargata a tutti i settori ed uffici, continuando questi ad essere setacciati per individuare possibili irregolarità, illegalità di singoli e di gruppi di dipendenti a vari livelli, dovuti sia a condizionamenti criminali sia a vera e propria corruzione di diversa gravità. Ed è questa, probabilmente, la chiave generale di lettura di queste inchieste ministeriale e delle Procure, che vogliono così ricostruire i dieci anni di amministrazione della «Famiglia politica dei Nania», a causa di insistenti voci su fatti, cose e personaggi che circolano da anni. Non si spiega altrimenti l’ampiezza e la certosina azione giudiziarie ed attività delle Forze dell’Ordine.

Una grande massa di faldoni, documenti vari, interrogatori di dipendenti e funzionari in tutti gli uffici con particolare attenzione, ovviamente, per quelli tecnici; ci sarebbero, infatti, anche alcune centinaia di sanatorie «sospette», mentre si sta facendo luce su sanatorie da molti anni in mano a tecnici esterni, alcuni dei quali avrebbero detto che, a causa delle recente alluvione, non possiedono, né si ricordano quali e quante sanatorie avevano in carico; pare però che esista una legge che permetterebbe la nomina di un tecnico esterno per soli due anni e la conclusione della pratica di sanatoria in 24 mesi e, quindi, si dovrebbe spiegare come mai alcuni tecnici esterni ricevano incarichi da decenni e perchè tante pra-tiche di sanatorie siano state e siano ancora da lustri negli studi di alcuni tecnici esterni. Inoltre, si vorrebbe sapere se gli impiegati in-terni al Comune, addetti al settore, sapessero questo ed altro, perché, pare, che anche in questo settore, gli inquirenti vorrebbero dei precisi chiarimenti da parte degli interessati a vario titolo.

Ad ulteriore conferma della volontà di una ricostruzione generale degli ultimi dieci anni di ammi-nistrazione, sta il fatto che la Commissione ministeriale ha chiesto lo stato patrimoniale di tutti gli impiegati e funzionari del Comune, da quando sono entrati in esso ad oggi, ovviamente, per ricostruirne l’effettivo reddito e qualità di vita da ieri ad oggi e, quindi, darne spiegazione in caso di forti discrepanze. Tra le altre «cose», si aspettano, anche, le conclusioni da parte delle Procure di Barcellona, Messina e Reggio Calabria, sulle lettere da queste ricevute, in parte anonime ed in parte firmate di dipendenti comunali. che avrebbero denunciato fatti, cose, no-mi e circostanze di casi molto sospetti nei vari anni ed uffici del Palazzo municipale.

Sotto ispezione anche incarichi legali ed altri professionali, consulenze, esperti, e se i «selezionati», abbiano avuto od hanno ancora legami familiari e parentali, di partito, ma anche eventuali collegamenti con ditte edili e lavori pubbIici e sospette «protezioni» Insomma, una grande inchiesta come non mai!

Una considerazione generale dei cittadini è quella che nel 2006, il sen. Nania era, sicuramente, al massimo della sua potenza, avendo ottenuto la legge «Salva Buzzanza» ed il non scioglimento dell’allora Consiglio Comunale di Barcellona in virtù, si vociferò a suo tempo ed ovviamente non sappiamo se vera, di una «benevola intesa» con una parte del Centro-sinistra che, forse, aveva stessi interessi in altre zone del meridione.

Questo sospetto, nei corridoi della politica, sarebbe stato confermato dal clamoroso silenzio dell’allora ministro degli interni Giuliana Amato che non si pronunciò mai, né a favore né contro e che fu quindi, probabilmente, ben contento di passare la patata bollente all’ormai prossimo governo Berlusconi nel 2008. Come tante, ripetiamo, questa potrebbe essere una ipotesi. Inoltre, il fatto che il sen. Nania per un mese mezzo, durante l’alluvione sia stato impegnato altrove, per poi, invece, precipitarsi dentro il Municipio per sostenere il cugino sindaco, potrebbe dare il senso della gravità della cosa; né, del resto, un ministro degli interni, nominato da qualche giorno, avrebbe, con leggerezza, firmato ed, immediatamente, formato una Commissione ministeriale per ispezionare, nuovamente, l’amministrazione di una città come Barcellona, dove impera un senatore della Repubblica…?

Poi, tutto è possibile!

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