9 Maggio 2024
NOTE & NOTIZIE

Musumeci con logica chiarezza contro petrolieri e Sicindustria

Ormai si va sempre più delineando l’azione politica del Presidente Nello Musumeci nei princìpi e nelle conseguenti applicazioni nei vari settori ed ambienti ed è stato proprio a Catania in un interessante convegno organizzato dalla Regione, che Musumeci si espresso in modo netto e chiaro, partendo da un aneddoto-episodio all’età di sei anni a Militello, raccontato dallo stesso.

 «Io che sono figlio di operaio credo alla saggezza del contadino. Uno di ottant’anni, quando mise una pianta d’ulivo davanti alla casa, mi disse: “Caro Nelluzzo, questa pianta è per fare ombra”. Ma io gli risposi: “’Zu Ciccinu, ma visto che vossia ha ottant’anni, quest’ombra a chi servirà?”. E lui mi rispose: “Ai miei figli e ai miei nipoti”». Quella di Nelluzzo e ’Zu Ciccinu è una favola che ha una morale: «La lungimiranza della politica dev’essere quella di immaginare le cose non per raccogliere un immediato consenso, ma per raccoglierne i frutti a medio-lungo termine». Per poi puntare l’attenzione sul suo “progetto green” per la Sicilia: «Se noi avvertiamo oggi l’esigenza di una riconversione industriale dei poli petrolchimici di Siracusa e di Milazzo, che potrà durare pure 10-15 anni, lo facciamo perché i figli dei morti per tumore possano dire: ne valeva la pena» e precisa: «La raffinazione è un’attività con innegabili ricadute economiche, ma chi doveva vigilare sulla corretta gestione degli impianti non l’ha fatto e ancora oggi decine di milioni di euro messi dall’Ue e dallo Stato per le bonifiche inspiegabilmente non sono stati spesi» ma sottolineando che:

«Non sono ostile né all’industrializzazione, né a Confindustria». Nello Musumeci, ricorda quindi come la Sicindustria “abbia attaccato più volte il mio governo” e significa, anche ai “i nipotini di Montalto”, che: «Non dimenticate che, prima di me, per dieci anni avete governato la Sicilia con altre forme». Il Presidente ha pure ricordato come prima di lui, vi era Rosario Crocetta che, tra l’altro «ha abituato i siciliani a un presidente in costume da bagno in spiaggia, mentre io lavoro in silenzio e poi in costume offrirei uno spettacolo disarmante e indecoroso…».

Rivolgendosi, poi, ai vertici regionali dell’ANAS e della RFI presenti tra i relatori del convegno Musumeci, ha qualificato i due “enti”  come «un cancro per la Sicilia». Ma precisando ironicamente che: «Non ce l’ho con l’Anas. Non mi ha fatto niente. Forse proprio questo è il problema: se avesse fatto qualcosa…».  Per meglio significare il suo dire, il Presidente ha posto il paragone fra il ponte Morandi  che sarà pronto in un anno ed il viadotto Himera, in riparazione da quattro anni. «Perché? Ho il dubbio che l’Anas abbia un tempo per i cantieri del Nord e un altro per quelli del Sud»,

In conclusione, Musumeci, nel prendere atto da tempo che:  «mi sono fatto qualche nemico in più in Anas, per non parlare di Rfi…», si appella affinchè si investino, in tempi rapidi,in Sicilia 1,7 miliardi sull’asfalto e 3,7 sulle rotaie.

Musumeci, non si dimentica della “dittatura” dells burocrazia regionale: «Ci sono tanti lentocrati, che misurano il tempo in ere e non in ore o minuti, ma per fortuna anche dirigenti che dobbiamo frenare, come D’Urso (- Tuccio, responsabile del dipartimento Energia e Vincenzo Falgares, della Programmazione, questi al tavolo come moderatore del convegno, ndr)…».

Nello Musumeci non dimentica il 5 Stelle: «Con tutti questi no, alla Tav, al Ponte e a tutte le grandi opere, frutto di pregiudizio ideologico, vogliono farci tornare all’uomo primitivo». Per poi ricordare che  «la Sicilia ha un ruolo nel Mediterraneo. è nella geografia più che nella storia: l’Isola è una cerniera fra la ricca e opulenta Europa e un continente che arranca fra mille difficoltà e insidie persino legate al legittimo diritto alla sopravvivenza, che è quello africano».

ATTENZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al’ 5 Dicembre 2018, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI  102.090 di cui: “terribile”: 2363 –  “insufficiente”: 3068 – La stragrande maggioranza: ECCELLENTE”!  “MI PIACE”:  23051 – “non mi piace”: 6380 – dal 30 Ottobre 2017 in diretta on line: 8900

NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”, che, ovviamente, sono la grande maggioranza!

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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