5 Maggio 2024
⨁ QUADRANTE INTERNAZIONALE

«L’Europa degli Europei Cristiani», è ora questa la reazione e la volontà dei popoli del nostro Continente dopo decenni di tanta immigrazione non controllata. L’esempio italiano a modello dell’Unione Europea per una linea comune

La demagogia, la superficialità e l’incapacità, il buonismo di moda ed il protagonismo personale di politici, di figure dello spettacolo e la stessa contraddizione di parte della Chiesa, hanno convinto milioni di disperati, delinquenti e terroristi che l’Europa sia diventata debole e pronta ad essere attaccata e conquistata

 

di MARIO ALIZZI

 

Fortunatamente, sono passati gli anni in cui – SO. sin dalla sua nascita – chi, già trent’anni orsono, metteva in guardia dalla sottovalutazione del fenomeno dell’immigrazione veniva guardato con sospetto o, peggio ancora, apostrofato con insulti ed attaccato come razzista o nazista.

Col tempo, parallelamente alla forte crescita dell’immigrazione, i problemi sono venuti al pettine, più o meno, in tutta Europa e, specialmente, nei Paesi rivieraschi del Mediterraneo, soprattutto, l’Italia, la Spagna e la Grecia. Sono sempre stati questi tre Paesi a pagare maggiormente sia in senso sociale, economico e politico, suscitando al loro interno tensioni di vario genere. Egoisticamente, molti Paesi del resto d’Europa, si son fatti, i cosiddetti fatti loro, finchè il problema dell’immigrazione non cominciò ad essere anche loro, soprattutto nelle aree economicamente più avanzate e tolleranti.

La visione, prima manichea che voleva i governi «progressisti» più inclini, appunto, alla tolleranza e quelli di «destra», invece, più inflessibili, via via si è attenuata, dato l’obiettivo riscontro che la situazione, dopo tanto «buonismo», protagonismo personale di uomini politici, gente dello spettacolo, superficialità ed incapacità, avevano incoraggiato l’arrivo di milioni di persone da tutto il mondo in Europa.

Ad aggravare la situazione generale, l’attacco terroristico dell’estremismo musulmano che ha messo a dura prova i servizi segreti e di sicurezza di gran parte dei Paesi europei, già gravati dal simmetrico aumento dell’immigrazione e quello della criminalità; ed il sempre più evidente impatto tra le diversità culturali, religiose,di tradizioni e costumi delle altrettante numerosissime comunità provenienti da tut-to il resto del mondo.

Ormai arrivati al punto in cui siamo, man mano, i vari governi di centro-sinistra oggi e quelli di destra, da tanto tempo, hanno cercato di affrontare il problema, ma in modo spesso, sperimentale e contraddittorio e, soprattutto, senza una linea comune europea, grande tallone di Achille dell’ormai generale ed urgente problema.

 

L’impatto generale dell’immigrazione anche nella realtà quotidiana

 

Tale fenomeno ha avuto, sempre più evidentemente, delle conseguenze ben precise, non solo a livello di Stati europei, che devono ormai sempre più combattere il terrorismo islamico, ma anche il forte aumento delle mafie e della delinquenza comune, ma, oggettivamente, sulla vita giornaliera dei cittadini europei, che, infatti, vivono la realtà «vera» e non quella edulcorata dai politici ed istituzioni che cercano di sminuire per non allarmare troppo l’opinio-ne pubblica, nascondendosi, come lo struzzo, sotto la sabbia.

Il cittadino vede ormai interi quartieri in mano a cinesi, musulmani ed etnie diverse, condizionanti la vita anche degli europei, direttamente ed indirettamente a seconda dei quartieri, perché da tempo esclusi agli originari residenti europei che, spesso, preferiscono vendere casa e tutto per andarsene in altre zone ancora, miracolosamente, più sicure e vivibili. E’, del resto, noto come tutte queste etnie abbiano portato anche in Europa tutti i loro problemi, scontri razziali, religiosi, usi e costumi spesso perfino in contrasto con le leggi europee, come l’infibulazione, il trattamento dei figli e delle donne, la poligamia, la schiavitù nel lavoro, l’applicazione di medicine e sanità inverosimili ed altro ancora. Cose e fatti che ormai tutti conoscono, nonostante si sia nel passato cercato di sminuire, e che la stessa Stampa, anche quella «progressista», ha dovuto registrare ed ammettere.

 

L’incoraggiamento per la conquista musulmana dell’Europa ed il «miracolo» del Crocifisso!

 

Il protagonismo, la sostanziale ignoranza culturale, la speculazione e demagogia di certi settori politici che hanno portato singoli cittadini perfino a voler sostituire il Santo Natale e le feste cristiane con altre imbecilli e demagogiche iniziative, hanno convinto anche i più «tolleranti» ad insorgere, finalmente, contro l’annullamento della propria identità religiosa, culturale e tradizione.

Per sintetizzare al massimo, l’ «insegnante» che in una scuola elementare, per non «disturbare» la sensibilità dei ragazzini musulmani, ha inteso sostituire il Santo Natale con la «festa delle luci», non è altro che la comprovata ignoranza generale e sete di protagonismo di questa, che dovrebbe essere una educatrice, dimostrando anche illogicità e, quindi, stupidità ed incapacità di analisi. Difatti, per non «disturbare» la sensibilità di pochi estranei, – eppoi chi lo dice che i bambini di altre religioni si sarebbero «disturbati» o, magari, al contrario, avrebbero apprezzato, con almeno curiosità, cose diverse dalle loro, tenendo conto che ambiscono a divenatare cittadini italiani? – non ci si rende conto che ha, invece discriminato la stragrande maggioranza; non solo di gente che è a casa propria, mentre la logica vuole che chi entra in casa altrui si debba adattarsi ed accettare usi e costumi di chi li accoglie ed è assurdo che, chi vada in casa degli altri pretenda, pure, di imporre le sue leggi, religione, usi e costumi di origine! E’, quindi, lampante, che, la «signora» in questione, era in cerca di facile notorietà, grazie alla sua, in materia, «crassa» ignoranza. Il tutto, si può benissimo ricondurre alla, altrettanta illogica, demagogica «sentenza» della «Corte europea dei diritti dell’Uomo» – che non ha nulla in comune con l’Unione Europea – che ha imposto all’Italia – che l’ha totalmente respinta! – la rimozione del Crocifisso dalle scuole pubbliche, per il ricorso di una cittadina di origine straniera ma con passaporto italiano!

Per la verità, anche parte della Chiesa cristiana ha delle responsabilità quando alcune affermazioni di suoi esponenti e speculazioni di alcune organizzazioni, nell’incitare al rispetto ed accoglienza verso gli immigrati, dimentica, troppo spesso, anche i doveri di questi verso lo Stato che li accoglie e le necessarie misure di sicurezza che questo deve intraprendere per ovvi e realistici motivi.

Simili fatti, fanno capire all’immigrato che, in fondo, può fare ciò che vuole, ma, soprattutto, incoraggiano l’estremismo non solo verbale e, peggio, il terrorismo e certi ambienti musulman internazionali che l’Europa è ormai in piena decadenza, debole e, quindi, pronta ad essere conquistata ed in parte riconquistata, sognando, magari, un nuovo mediterraneo musulmano, già dalla «dolce Andalusia»! Si potrebbe obiettare che in Europa esistono tante etnie e religioni fra gli immigrati ed è vero: ma, sappiamo tutti che il pericolo di gran lunga maggiore viene dall’estremismo musulmano, non certo dagli Indù o dai Buddisti… e chi ha un pò di informazione e qualche nozione culturale, dovrebbe capire: in effetti, chi si preoccupa della costruzione di un tempio buddista o di altre minoranze religiose? Ci sarà una ragione?!

Il Crocifisso, però, ha fatto un grande miracolo: ha suscitato grandissime proteste e presa di coscienza in tutta l’Europa, anche in ambienti laici ed, anzi, ha spinto molti altri ambienti culturali, religiosi, sociali europei, prima d’ora indifferenti o moderati, a reagire rivendicando, come non mai, lo spirito della civiltà euro-cristiana, che vuole dire anche convivenza e rispetto con il laicismo più nobile ed, altrettanto, moderato, secondo un principio da rinnovare e rilanciare: «L’Europa agli Europei Cristiani»!

 

50 milioni di immigrati in Europa: l’inversione di tendenza

 

Ormai appurato, dopo anni di segnalazioni, studi e indagini a vari livelli ed in diversi Paesi, dopo le concrete esperienze fatte da vari governi di centro-sinistra e di centro-destra, constatato il reale pericolo e la urgente necessità di combattere l’esplosivo impatto dell’immigrazione, soprattutto clandestina, anche i Paesi più tolleranti in Europa stanno in gran parte o completamente cambiando politica verso l’immigrazione; sono infatti oltre 50 milioni gli immigrati in Europa, quasi un terzo di tutti gli immigrati nel mondo! Germania, Spagna ed Italia sono i Paesi con la più forte presenza straniera: rispettivamente circa 7.500 mila, 4.300.000 e 3.900.000, quindi la Grecia, con un milione circa, ma su appena undici mili-oni di abitanti, sopporta una forte percentuale! Solo in Italia, gli immigrati parlano ben oltre 150 lingue!

L’Olanda, che era, fino ad ieri, probabilmente, la più ospitale nazione europea, si è resa conto di non poter più sopportare l’impatto, dando, ora, seguito a leggi e provvedimenti che facilitino la partenza e l’espulsione degli stranieri, specie, ovvio, quelli non in regola con le nuove normative; la Spagna socialista di Zapatero, ha dovuto usare il pugno duro, perfino sparando, qualche anno fa, nelle enclaves nordafrica-ne di Ceuta e Melilla attaccate da migliaia di disperati mentre negli ultimi tre anni ha espulso circa 300.000 immigrati, così Malta e la Grecia!

L’urgenza di una svolta restrittiva è sentita e sta per essere ormai attivata in quasi tutta Europa, soprattutto, quando l’Italia, appoggiata fortemente dai Paesi euro-mediterranei, è riuscita a convincere Bruxelles che è venuto il serio momento di attuare un piano strategico comune a tutta l’Europa e non più lasciare soli l’Italia, la Spagna, la Grecia e Malta. Con il «miracolo» di Lampedusa, ormai libera dagli immigrati, grazie al nuovo trattato con la Libia ed altre serie misure concrete attuate negli ultimi tempi dall’odierno governo, si è dimostrato come sia possibile affrontare positivamente la grande questione dell’immigrazione di massa e, finalmente, il modello italiano, è stato apprezzato, ma ora, tocca all’Unione Europea, allargarlo e razionalizzarlo fattivamente a livello continentale.

 

FOTO. Le centinaia di scale con le quali un’onda di «immigrati cercò di penetrare nella città spagnola di Ceuta sul litorale africano, nel 2006

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