9 Maggio 2024
MEDICINA & SALUTENOTE & NOTIZIE

L’Embolia polmonare: cause e meccanismi

L’embolia polmonare è una patologia ad alta criticità ed a volte fatale. Spesso, in un quadro clinico acuto di sofferenza cardio-respiratoria, può succedere che non venga “pensata” nell’ambito diagnostico o sottovalutata.

È caratterizzata da un’ostruzione acuta di uno o più rami dell’arteria polmonare, spesso derivante da processo embolico per distacco di trombi provenienti dal circolo venoso. Tromboembolia polmonare (TEP). Il sistema venoso degli arti inferiori rappresenta la causa scatenante più frequente nel determinismo della TEP, con percentuale del 90%, certamente se nei vasi venosi poplitei o femorali si forma un evento trombogeno (chiamata trombosi venosa profonda, TVP). Una TVP si caratterizza spesso con un gonfiore edemigeno monolaterale che può associarsi a presenza di fovea, dolore ed arrossamento. Ma non sempre è così, a volte la TVP può presentarsi senza edemi evidenti, con percentuale di circa il 40%.

A volte, inoltre, fattori di rischio predisponenti quali condizioni di malignità nel soggetto con neoplasie maligne o malattie leucemiche o linfomiche, possono indurre a riconoscerla come possibilità di TVP. L’eco-colordoppler rappresenta il gold standard per la diagnosi, specie se confortata da una positività evidente del D-dimero. In tal caso, alta specificità e sensibilità. Di fronte ad un sospetto di embolia polmonare altre metodiche diagnostiche sono indispensabili ed urgenti, quali angio-TC, scintigrafia polmonare, ecocardiogramma, ECG che rileva un impegno emodinamico del ventricolo destro.

Le cause più frequenti di trombosi venosa sono date dalla “triade di Virchow” (ipercoagulabilità, danno endoteliale, stasi ematica) ma anche dalla malattia maligna metastatica, la chirurgia pelvica ortopedica, fattori genetici (sindrome di Leiden), uso di contraccettivi orali nella sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi, allettamento ed altro. Il coinvolgimento della regione iliaco-femorale o l’estensione del trombo, costituiscono fattori di alto rischio di embolia polmonare. In questi distretti, l’angio-TC o l’angio-RM rappresentano le metodiche di diagnosi strumentale più selettive rispetto all’ecodoppler. La presenza comunque di trombi nell’asse venoso non sempre embolizza.

Cure adeguate, calze elastiche, eparina, funzionano da deterrente ma anche senza tali misure, il trombo dopo la fase acuta si può autodissolvere per l’entrata in difesa del nostro sistema fibrinolitico o anche perché lo stesso trombo subisce una forte aderenza con l’endotelio vasale riducendo la capacità di “fuga” circolatoria. Di fronte ad un’embolia polmonare, se il trombo è a tutto lume ed interessa l’arteria polmonare e i suoi rami maggiori, la patologia diventa fatale se non si interviene in tempi rapidi.

I sintomi sono caratterizzati da dispnea improvvisa, cianosi, tachicardia, shock cardiogeno, sincope, dolore toracico, ecc.. Poiché tale sintomatologia è acuta e complessa, può essere confusa con altre morbosità quali infarto miocardico, dissezione aortica ed altro, specie nella concitazione del momento drammatico. Un semplice esame ovvero il titolo del D-dimero diventa importante ed essenziale per una corretta diagnosi; se il titolo del D-dimero è negativo non c’è embolia.

Se comunque, il trombo occludente va a colpire distretti vascolari di minore calibro, si può formare un infarto polmonare che si solito è di basso valore clinico. Tale disamina vuole condurre a massima attenzione in condizioni precarie di fattori di rischio predisponenti, nonché giusta valutazione di fronte ad edema monolaterale dell’arto inferiore. Può sembrare banale, ma a volte ci si salva la vita.

 

Dott. Pino Giovanni Santo

 Specialista in Malattie Cardiovascolari

 

***ALTRO: “IL RISCALDAMENTO GLOBALE DIPENDE DAL MOTORE METEOROLOGICO DOMINATO DALLA POTENZA DEL SOLE. LE ATTIVITÀ UMANE INCIDONO AL LIVELLO DEL 5%: IL 95% DIPENDE INVECE DA FENOMENI NATURALI LEGATI AL SOLE. ATTRIBUIRE ALLE ATTIVITÀ UMANE IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE È SENZA FONDAMENTO SCIENTIFICO”.

 (ANTONINO ZICHICHI)

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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