27 Aprile 2024
NOTE & NOTIZIESTORIA & DOCUMENTI

L’azione della mafia nello sbarco in Sicilia degli anglo-americani del Luglio 1943

During the invasion of Sicily, an American cargo ship is hit by a bomb from a German plane and its cargo of munitions explodes, off Gela, Sicily, July 11, 1943. Lt. Robert J. Longini. (Army)
NARA FILE #: 111-SC-180476
WAR & CONFLICT BOOK #: 1023

 

Fortunatamente, ormai da anni, sono emerse e stanno sempre più emergendo tante verità su tanti e diversi fatti e personaggi inerenti alla prima ed alla II Guerra Mondiale. Oggi ricordiamo una pagina eroica della difesa della Sicilia contro l’invasione angloamericane ed in particolare Lo sbarco di Gela e la battaglia che ne è derivata.

Infatti, contrariamente alla propaganda di guerra, che è ovvia in ogni conflitto da tutte le parti protagoniste, man mano che passa il tempo, si vanno attenuando gli odi ed avviene il graduale cambio delle generazioni, vengono aperti archivi, arrivano muove testimonianze e documenti da diverse fonti, studi e Paesi, specie di quelli una volta contrapposti, anche le “verità” ufficiali si vanno via via attenuando, prima timidamente, eppoi sempre più chiaramente, perché la Storia, come sempre, prima o poi, riprende il suo corso presentando il conto a tutti per tutto…!

In questo senso, si deve intendere un evento che merita essere ricordato anche alle nuove generazioni: la “Battaglia di Gela!”.

Fortunatamente e finalmente, si parla di questo fatto storico, che, volutamente, troppi da più parti per ovvi motivi, hanno cercato di far dimenticare, così come per altre verità nascoste da decenni.

In questa occasione però, ripubblichiamo la parte dedicata alla importante funzione della mafia avuta nell’avanzata anglo-americana in Sicilia e tra gli altri, abbiamo scelto di riprendere, seppur in sintesi, quanto ha scritto, in modo molto chiaro, il 27 febbraio 2017, su “La Stampa” dal giornalista Andrea Cionci.

 

 

Prima però, bisogna ricordare che uno studio militare americano, tenendo conto della consistenza delle forze Italo-tedesche, quindi, dell’apparato difensivo costiero ed interno al territorio siciliano, aveva preventivato la possibilità di perdere tra morti, feriti e prigionieri finanche 30 mila uomini e, per questo, i vertici statunitensi hanno pensato all’impiego collaborazionista della mafia, gran parte della quale, a seguito della lotta ad essa operata dal regime fascista, si era rifugiata negli USA.

Per meglio capire quegli eventi, è importante, innanzitutto, ricordare, ciò che ormai è noto: che la mancanza di una generale resistenza all’attacco nemico di allora, si spiega, principalmente, dalla precisa azione della concreta e preziosa collaborazione della mafia con i Servizi Segreti americani. Intanto, “La collaborazione con la mafia partì in grande stile: con la valanga di informazioni fornite ai servizi segreti Usa da Lucky Luciano, che consentì agli americani non solo di smantellare la rete spionistica italiana nel porto di New York, ma anche di garantirvi una forzosa pace sindacale per non turbare l’invio di materiale bellico in Europa. I contatti di Haffenden con Luciano sono confermati dai microfilm pubblicati per un breve periodo sul sito del Freedom information act (Foia) che riporta i resoconti delle indagini del-la stessa Fbi su Haffenden”.

In Sicilia, “Uno dei più efficaci provvedimenti mafiosi fu quello di minacciare pesantemente i militari siciliani di stanza nella loro regione. Venne “caldamente consigliata” la diserzione e il sabotaggio per evitare conseguenze spiacevoli per loro e le loro famiglie. Ecco perché due delle quattro divisioni mobili italiane di stanza in Sicilia si sfaldarono, in buona parte, all’arrivo degli anglo-americani.

 

Michele Pantaleone scrive in “Mafia e droga” che il 70% dei soldati delle divisione “Assietta” e “Aosta” – quota corrispondente, appunto, a quella dei militari siciliani – il 21 luglio 1943, a sbarco avvenuto, “scomparve senza lasciare traccia pregiudicando, così, l’intero apparato difensivo siciliano”. Questo si era verificato poiché, come spiega Giuseppe Carlo Marino, “il boss mafioso Genco Russo e i suoi sgherri avevano fatto intendere che c’erano parecchi malintenzionati che li avrebbero fatti fuori prima dell’arrivo degli anglo-americani”.

Tutto ciò ed altro è ormai noto è smentiscono il vergognoso luogo comune, per decenni ripetuto, che i soldati italiani, ed in particolare siciliani, siano fuggiti senza combattere davanti al nemico, seppur questo di gran lunga superiori per numero di soldati, armi e mezzi.

 

VI E’ UN LUOGO COMUNE, AD ARTE RIBADITO, DA CERTI AMBIENTI, INTERNI ED ESTERI, PER VARI MOTIVI INTERESSATI, SECONDO IL QUALE, GLI ITALIANI NON  SAREBBERO DEI BUONI COMBATTENTI: EBBENE, QUESTO,  E’ UNO DEI TANTI «FALSI STORICI», SU CUI RITORNEMO…!

 

Storia & Documenti. SICILIA OCCIDENTE – ottobre 2021 – cartaceo

 

ATTENZIONE! IN SEGUITO AD UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al 2 maggio 2022, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI: 122.130 PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA “ECCELLENTE”!

-Terribile 4694 – Insufficiente 3954

I “MI PIACE”  30.890 IL 62 PER CENTO DEL TOTALE  E, dal 30 ottobre 2017, LETTORI IN ON LINE 32651

*In questi dati non è compreso il numero di coloro che, sono l’ampia maggioranza, leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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