9 Maggio 2024
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La Romania in prima linea nel sostegno all’Ucraina e parte attiva delle decisioni della NATO

 di Antoniu Martin*

 

Si può apprezzare che nel contesto della guerra in Ucraina l’obiettivo strategico della Romania è il consolidamento del fianco orientale della NATO. In quanto Stato membro della NATO, la Romania ha costantemente agito per rafforzare la presenza militare dell’Alleanza nella regione dell’Europa orientale. Il rafforzamento delle capacità militari sul fianco orientale era il principale obiettivo strategico di Bucarest all’interno dell’Alleanza del Nord Atlantico. Era ovvio che nel nuovo contesto di sicurezza, il ruolo della Romania nella regione del Mar Nero sarà sempre più importante in termini di stabilità. Al vertice straordinario della NATO tenutosi a Bruxelles il 24 marzo 2022, è stato deciso, in risposta alle azioni della Federazione Russa, di schierare la Forza di Risposta e collocare 40.000 soldati sul fianco orientale, oltre a significative capacità aeree e navali. Furono istituiti quattro Gruppi di Combattimento , di cui uno in Romania.

Successivamente, al vertice della NATO a Madrid, si è deciso di schierare ulteriori forze nella regione dell’Europa orientale per sviluppare la struttura dei Gruppi di Combattimento. E in questo senso, la Romania ha dato un contributo sostanziale alla difesa collettiva della NATO e al rafforzamento delle capacità dell’Alleanza, agendo come garante della sicurezza e della stabilità nella regione del Mar Nero. Inoltre, l’importanza strategica del Mar Nero è stata inclusa, su iniziativa della Romania, nel “Nuovo Concetto Strategico” adottato al vertice della NATO a Madrid. Dal 2023, la Romania ha aumentato al 2,5% la percentuale del PIL (Prodotto Interno Lordo) destinata alla difesa, secondo gli impegni assunti.

La preoccupazione della Romania relativa all’aumento della resilienza strategica nella regione del Mar Nero si è tradotta in progetti che contribuiranno in modo significativo al consolidamento dell’indipendenza energetica dell’UE. Queste decisioni strategiche sono state riconfermate anche in occasione dell’incontro dei ministri degli Esteri dei paesi NATO svoltosi a Bucarest a fine novembre 2022, un evento che ha rappresentato un vero e proprio successo politico-diplomatico e ha ribadito il ruolo sempre più importante della Romania e della diplomazia proattiva manifestata dalla stessa. Il carattere proattivo della politica estera rumena si è riflesso anche nella Dichiarazione finale del vertice NATO di Vilnius, nella quale si afferma il sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità della Repubblica di Moldavia. È noto che la stabilità e l’integrità della Repubblica di Moldavia, così come il suo orientamento filo-occidentale, sono una preoccupazione costante della Romania. A margine del vertice di Vilnius, la Romania ha intrapreso, insieme ad altri stati della NATO, la creazione di un centro per l’addestramento dei piloti degli stati membri e di alcuni piloti ucraini, per manovrare gli aerei F-16.

Attraverso azioni mirate in molteplici ambiti – dall’accoglienza e gestione esemplare dei profughi ucraini, alla facilitazione del transito del grano attraverso i porti rumeni sul Danubio e fino a misure di carattere diplomatico, logistico e formativo – la Romania è senza dubbio nella prima linea di sostegno all’Ucraina.

 

Annientamento della propaganda russa

Una componente fondamentale della guerra ibrida condotta dalla Federazione Russa contro la NATO e l’UE, e implicitamente contro la Romania, è la propaganda. Se inizialmente, con lo scoppio della guerra, la propaganda russa in Romania si concentrava sulla relativizzazione del sostegno euro-atlantico all’Ucraina – un aspetto che non ha avuto presa sull’opinione pubblica, dato che i rumeni sostengono massicciamente i profughi ucraini – in seguito l’approccio russo si è sfumato, il tentativo di rendere vulnerabile la democrazia rumena e la diluizione dell’orientamento filo-occidentale della Romania. Conoscendo l’avversione storica verso l’imperialismo russo, la propaganda russa non mira a rendere l’opinione pubblica rumena filo-russa, ma solo a produrre dissenso e sfiducia nella società.

Secondo alcuni studi sociologici realizzati da think-tank specializzati in Romania, qui la propaganda russa non ha avuto alcun effetto presso l’opinione pubblica, poiché i rumeni, nella stragrande maggioranza, continuano a esprimersi a favore del sostegno all’Ucraina. Anche i tentativi di sfruttare alcuni segmenti nazionalisti in Romania facendo circolare possibili offerte territoriali non hanno avuto l’effetto atteso, così come non hanno avuto successo nemmeno lo sfruttamento dei timori naturali legati alla crisi energetica o all’inflazione. Inoltre, bisogna sottolineare che la Romania ha agito con fermezza, fin dall’inizio della guerra, per annientare gli strumenti di propaganda russi. Così, alla fine di febbraio 2022, Bucarest ha vietato i canali ufficiali di propaganda russa Sputnik e Russia Today, nonché nove siti che diffondono notizie false.

 

Reazioni diplomatiche decise

Il 21 febbraio 2023 il Centro russo di scienza e cultura a Bucarest è stato sospeso, poiché le autorità rumene hanno ritenuto che questa istituzione si fosse trasformata in un veicolo di propaganda per giustificare l’invasione dell’Ucraina e trasmettere messaggi antioccidentali. Nel messaggio presentato all’ambasciatore russo sono state esposte le ripetute situazioni in cui il centro si è impegnato a distorcere la realtà a livello dell’opinione pubblica romena: “Il centro si è allontanato notevolmente dagli obiettivi naturali di rafforzamento dei legami culturali e si è rivolto, purtroppo, in uno strumento di propaganda, disinformazione ed esonero dei crimini di guerra della Federazione Russa”. Il messaggio è inequivocabile e mette in luce la fermezza decisionale di Bucarest. L’8 giugno la Romania ha deciso di ridurre il personale diplomatico e tecnico della Federazione Russa a Bucarest, di fatto 40 persone, un fatto che riflette l’attuale livello delle relazioni bilaterali, drasticamente ridotte dopo l’inizio della guerra da parte del Cremlino. Si tratta di un altro modo con cui la diplomazia rumena sancisce la politica di aggressione di Mosca.

 

Una società eminentemente filooccidentale

Come ho dimostrato sopra, la società rumena non è stata deviata dalla sua traiettoria filo-occidentale. I valori tipici europei sono profondamente interiorizzati dalla stragrande maggioranza della popolazione rumena. Da questo punto di vista, forse la più rilevante è la posizione della Comunità dei russi lipovani in Romania, espressa dal suo presidente, il deputato Silviu Feodor. Esso afferma che i russi lipovani qui formano una comunità perfettamente integrata nella società rumena, assumendo gli stessi valori e interessi di qualsiasi rumeno. I russi lipovani in Romania non sostengono le azioni di Mosca in Ucraina, ma si identificano con i valori rumeni e occidentali. Inoltre, come ha dichiarato in un comunicato stampa il deputato Feodor, la comunità di russi lipovani mostra la sua solidarietà ai rifugiati ucraini, offrendo sostegno alle famiglie che hanno bisogno di fuggire dalla guerra.

Anche se in Romania ci sono, come ovunque in Europa, alcune correnti sovraniste o nazionaliste, queste sono state generate da condizioni interne – crisi economica, inflazione – e in nessun modo da influenze esterne. Come membro della NATO dal 2004 e dell’Unione Europea dal 2007, la Romania ha fatto notevoli progressi nella direzione dello sviluppo, essendo attualmente uno dei paesi europei più attraenti per gli investimenti stranieri. Con una politica estera proattiva, con iniziative strategiche a livello NATO e UE, questo paese è attualmente un vero fornitore di sicurezza.

*storico e analista

 

 

*** “ALTRO: IL RISCALDAMENTO GLOBALE DIPENDE DAL MOTORE METEOROLOGICO DOMINATO DALLA POTENZA DEL SOLE. LE ATTIVITÀ UMANE INCIDONO AL LIVELLO DEL 5%: IL 95% DIPENDE INVECE DA FENOMENI NATURALI LEGATI AL SOLE. ATTRIBUIRE ALLE ATTIVITÀ UMANE IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE È SENZA FONDAMENTO SCIENTIFICO”. 

(ANTONINO ZICHICHI)

 

***ALTRO: Greta Thunberg è la più pagata delle prime  “100 attiviste” …e, già questo dato, dovrebbe far riflettere molto chi abbia un minimo di logica ed attenzione. L’invenzione del fenomeno “Greta”, eroina della lotta per la difesa del clima mondiale ecc., la coglie all’età di 15 anni, durante una “spontanea” ed “improvvista” dalla “bambina”… Ebbene, ora a soli 19 anni, la indefessa sostenitrice “missionaria” in difesa del clima”, nel 2022, ancora non finito, ha raggiunto un fatturato di ben 82 milioni di dollari…!

In questa sua benemerita, per lei stessa, attività, sono compresi una serie di entrate e diritti diversi in vari settori, mentre il suo patrimonio è stimato intorno ai 245 milioni di dollari , tra investimenti vari, proprietà, contratti con la cosmetica CoverGirl, ed il lancio di un profumo per il mercato dei ragazzi denominato “Da Greta con Amore” ed una linea di Moda, la “Seduzione by Greta Thunberg”; diversi ristoranti e la catena “Le Pizze di mama Greta” ed una squadra di Calcio, gli “Angeli di Stoccolma”, quindi, un suo marchio di Vodka(“Pure Wonderthunberg – Svezia”) ed altro ancora!

 

AVVISO: seguite su canale youtube Mario Alizzi.  GRAZIE!

LINK:

https://www.youtube.com/channel/UCL2ITxpBVEpZsEd-422RXwQ

 

NOTA: al 2  agosto 2023, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI,

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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