Il dott. Felice Borghese sul significativo discorso del Presidente della Sicilia Nello Musumeci a proposito della dilazione dei debiti accumulati in 25 anni

Il già, più volte, sindaco di Merì e presidente del Distretto Sanitario locale ed oggi, Coordinatore per la Sanità del “Movimento Culturale CIVITAS Europa”, è sempre stato attento sulla politica dei vari governi regionali, intervenendo, opportunatamente, in diversi occasioni, come la Sanità pubblica e non solo.

Lo fa ora, prendendo spunto dalle parole del Presidente della Regione inerenti l’ottenimento, da parte di questi, della dilazione in dieci anni del debito regionale, appunto, ereditato in venticinque anni, con grande superficialità, dai vari governi di vari colori e personaggi.

Sottolinea Borghese che: “Non è stato, certamente, facile per Musumeci convincere il Governo sulla giusta causa dei Siciliani di vedersi, almeno ogni tanto, riconoscere le proprie ragioni. Verosimilmente, Musumeci ha sottoposto, evidentemente, l’attenzione di tutti, sulla logica dei fatti e dati alla mano, su come il disavanzo di ben due miliardi, sia, appunto, una obbiettiva colpa di una classe dirigente politica, di governi e deputati di vari colori, come per altre  situazioni, spesso stratificatisi nei tempi.

Del resto, il Presidente, avrà fatto pure pesare il fatto come per altre regioni in tempi diversi, la stessa richiesta di sostegno, sia stata accordata, per cui, negarla alla Sicilia, sarebbe stata una vergognosa discriminazione politica e non solo…!

Spalmare il debito in dieci anni, ha significato una grande boccata di ossigeno per la Regione siciliana, ma anche un benefico stato psicologico per tutti per una maggiore tranquillità onde operare con più efficacia ed attenzione”.

Intanto, entro novanta giorni, sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste al governo nazionale, ma soprattutto chiuda definitivamente le intese sull’autonomia finanziaria regionale mentre, sembrerebbe che l’art. 7 del documento in questione, possa portare ad un condizionamento di fatto dell’Autonomia della Sicilia.

Su questo delicato possibile lato negativo, il dott. Borghese, rimanda a quanto ha dichiarato il Presidente Musumeci mediante un video in cui dà, invece, chiarezza ai fatti e fiducia già nel prossimo futuro. Lo fa ricordando però le diverse annose responsabilità di chi nel governo della Regione lo ha preceduto ma, anche, assicurando che il suo agire sarà trasparente ed in equivoco, assumendosi già da ora le relative responsabilità politiche.

A tal proposito, il dott. Borghese, riporta le altrettanto chiare parole di Musumenci: “Sono appena tornato da Roma dove ho partecipato alla seduta del consiglio dei ministri e ho illustrato le ragioni per le quali abbiamo chiesto di spalmare in dieci anni il maggiore disavanzo che è stato accertato dalla Corte dei Conti.Il consiglio dei ministri ha accolto la nostra proposta che era già stata condivisa dalla commissione paritetica all’unanimità e quindi poco più di 2 miliardi saranno spalmati in un decennio”.

“E’, però, da ben notare, la nettezza delle parole del nostro Presidente verso chi lo ha ed ancora lo attacca”, sottolinea ancora Borghese:

“In questo momento vedrete, leggerete e ascolterete che tutti sono fautori di questo provvedimento, alcuni anche fra quelli che hanno contribuito a creare la crisi delle finanze regionali. Perché voi dovete sapere, parlo con termini assolutamente semplici, che alla Regione abbiamo trovato un indebitamento di circa 8 miliardi di euro, e un disavanzo di poco più di 7 miliardi di euro. Si tratta di una gestione che risale agli anni passati, almeno dal 1994 in poi. Se avessimo dovuto risolvere il problema in tre anni come chiedeva la Corte dei Conti, avremmo dovuto fare dei tagli“.

“In ogni caso – sostiene Borghese – tutti coloro che avevano previsto o comunque annunciato le sette piaghe d’Egitto, sono stati smentiti dalla conclusione dell’accordo tra Palermo e Roma, tant’è che, a proposito di tagli, è lo stesso Musumeci che precisa:   “Non possiamo farlo perché avremmo colpito le fasce più deboli e quindi da qui la richiesta della spalmatura decennale. Il governo Conte, che è stato sensibile in questo senso, ha accolto la nostra proposta, in passato è successo anche con altre regioni, e quindi adesso andiamo avanti con grande serenità d’animo, ce ne freghiamo delle polemiche, alcune anche patetiche, perché chi ha fatto il piromane adesso vuole fare il pompiere, insomma, ci siamo abituati. Noi andiamo avanti con grande determinazione, fra qualche giorno vi renderemo conto del lavoro fatto nel 2019, che non è stato certamente poco, risaneremo anche le finanze della Regione dopo alcuni decenni, ne sono responsabili tutti, nel centrodestra, nel centrosinistra, fatta eccezione per qualche rara esperienza”.

“Ho voluto sottolineare questo, affatto scontato, accordo tra Roma e la Regione Siciliana e le conseguenti parole di Nello Musumeci, semplicemente, perché, il tutto, vuol dire che non bisogna mai abbandonare la speranza ed avere un disponibile ottimismo e che, anche l’Opposizione, non può e non deve essere, sempre e comunque, partigiana e strumentalmente, contro, ma, al contrario, quando di tratta del bene comune, collaborare e, questo caso, ne offre l’opportunità” – ha, molto significativamente, concluso il dott. Felice Borghese.

Interrogativi? & Esclamativi! – SICILIA OCCIDENTE -febbraio 2020 – Cartaceo

 

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