3 Maggio 2024
INTERROGATIVI? & ESCLAMATIVI!

L’eterna dialettica tra individuo e collettività

La mente umana è, per definizione e per quello che è il grado delle nostre attuali conoscenze, il prodotto apicale del processo di differenziazione evolutiva della materia. Materia di cui la mente rimane, fatalmente, parte e che ad essa ritorna sia come raffinatissimo strumento di conoscenza e di disvelamento progressivo del significato dell’esistenza sia, inesorabilmente, annichilendosi al termine del ciclo vitale di ogni individuo. La «psiche» ( dal greco: «anima») umana si pone, dunque, in perfetta continuità con il mondo biologico, organico, naturale al quale essa restituisce «cultura», cioè nuove possibilità di conoscenza e, dunque, di adattamento e di implementazione di ulteriori strategie efficaci ai fini della sopravvivenza . La psicologia, per parte sua, studia proprio le assai complesse funzioni della psiche.La metapsicologia, di poi, si è assunta il compito di indagare tutto ciò che nella mente si situa al di là della «coscienza»; oltre, cioè, il regno della consapevolezza, della razionalità, dell’immediatamente senziente, dell’attualità e dell’incombenza  delle relazioni dell’individuo con l’ambiente che lo circonda. Essa si avventura nell’esplorazione di quel vasto, oscuro, ineffabile  humus che dentro ciascuno di noi  produce emozioni, sentimenti, istinti, pulsioni, aggressività. Si tratta (improbo cimento!) di stanare, dalle remote  latèbre intrapsichiche, i «mostri dell’ ID», cioè quell’ «inconscio»  del quale gli studi e le straordinarie intuizioni freudiane hanno consentito di cominciare a scorgere i «luoghi» (tòpoi), le «strutture», le dinamiche fisiologiche e patologiche. Per Freud la vicenda umana, e quindi la mente umana, è, soprattutto, un percorso individuale sul quale, al di là dell’immanenza dei dati che compongono la coscienza, ampiamente incidono i contenuti inconsci che, variamente esprimendosi nella successione delle fasi dello sviluppo individuale, condizionano la formazione ed il consolidamento della personalità ed il suo modo di essere al (e nel) mondo (il Dasein dei tedeschi).Il rischio, tuttavia, che la psicoanalisi classica ha corso (e tuttòra corre) è quella di mutarsi in nuova religione, con i suoi riti, le sue liturgie, il piglio fideistico dei suoi officianti, la difesa di un’ortodossia che perde di vista l’ obiettivo, rigorosamente scientifico, di una ricerca che deve, sempre e comunque, essere illuminata dalla consapevolezza della necessità di procedere storicizzando il patrimonio conoscitivo, i metodi, le tecniche. Ebbene lo sforzo comune che oggi andrebbe pienamente riattualizzato (non solo da parte della menzionata ricerca  psicoanalitica ma anche delle scienze sociali, pedagogiche, antropologiche, giuridiche, economiche, mediatico-informatiche nonchè della complessiva visione politica dei problemi inerenti l’umana convivenza e le forme normativo-istituzionali  cui  la processualità storica, di volta in volta, dà vita)  è quello di riconsiderare seriamente l’enfasi posta, in maniera ossessiva, dall’attuale, egemone, temperie culturale  (oggi definita addirittura «liquida»!) sull’»Individuo» come tale (nell’Occidente cristiano inteso, di poi, come «Persona»). Individuo, si badi, sui cui diritti conquistati attraverso secoli di lotte, di immani sofferenze, di estenuanti battaglie di civiltà, non può (né deve) esservi ripensamento alcuno se non nel senso dell’allargamento degli stessi a fasce di cittadini ancora esclusi o indebitamente penalizzati da persistenti disuguaglianze. E’ tuttavia innegabile che quell’enfasi ha, progressivamente, finito con il produrre, quale fatale segno dei tempi, un’ amplificazione ideologica concretizzatasi nell’esasperato, pervasivo’» individualismo» che sembra divenuto, oggi, l’unico principio ispiratore sotto il profilo etico.  Ciò perdendo, tragicamente, di vista il fatto che l’individuo non può che essere inteso quale imprescindibile parte (cellula) di quel complesso macroorganismo che è il «collettivo umano». Quel sistema, cioè, che è riuscito, fin qui,  a vivere e ad imporsi sul proscenio dell’esistente (riproducendosi e rinnovandosi nel suo lungo processo adattivo) proprio attraverso l’apporto originale  delle entità individuali, certamente (purtroppo!) effimere ma fortemente interagenti e solidali, che lo compongono. Compito imprescindibile di queste entità, d’altra parte, è, per l’appunto, contribuire a promuovere il bene comune: restituire, cioè, alla società degli uomini  (e teleologicamente, sul piano biologico, alla specie cui gli individui appartengono) parte della propria energia, della propria capacità di costruzione di legami interindividuali fecondi , della propria creatività, del proprio quotidiano impegno. Noi siamo, in altri termini, animali relazionali, «consistiamo» nelle nostre relazioni con gli altri e con l’ambiente che ci circonda!Il problema della modernità è che tendiamo, a quanto pare inesorabilmente, a perdere memoria di tutto ciò al solo vantaggio, ormai, di uno stolido egoismo, per altro spesso obnubilato da miti di onnipotenza, che finisce per annichilire la nostra stessa umanità riducendola ad un presente sempre più sterile, monco della capacità collettiva (e quindi, in primo luogo, «politica») di progettare un mondo più giusto, più inclusivo, più vivibile per tutti.

Nunziante ROSANIA – Direttore della Casa Circondariale di Barcellona PG – ex OPG – e Termini Imerese

Interrogativi? & Esclamativi! di SICILIA OCCIDENTE – novembre 2017 – cartaceo

ATTEZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio.       

DI CONSEGUENZA, al 31 dicembre 2017, I VOTI,  EFFETTIVAMENTE VALIDI , DA CONSIDERARE SONO I SEGUENTI:

 TOTALE:  92087 – in stragrande

maggioranza “eccellenti”! – MI PIACE:

19627 – NON MI PIACE: 4804 -!!!

 

 

 

 

 

 

 

/ 5
Grazie per aver votato!

 

Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial

Iscriviti sul mio canale facebook

RSS
Follow by Email
TWITTER
Youtube
Youtube
INSTAGRAM