Il dott. Attilio Andriolo rilancia l’allarme sui lunghi tempi delle liste di attesa e sottolinea come ormai: al “Fogliani” operino in tempi brevi solo per i casi gravi
Parallelamente ai seri problemi del “Cutroni Zodda” della vicina Barcellona Pozzo di Gotto, anche il “Giuseppe Fogliani” di Milazzo da alcuni anni è in continuo ridimensionamento, per vari motivi sui quali sarebbe bene “indagare”, aggravando la situazione della sanità pubblica nei rispettivi ampi territori comprendenti circa 180 mila cittadini, i quali, ovviamente, sono sempre più penalizzati e sconcertati. Incapacità politica, eventuali interessi di vario genere e tipo? Questo, al momento non ci è dato sapere, ma gli uffici compenti e le istituzioni locali e non, potrebbero e dovrebbero scoprire come, in realtà, stiano i fatti.
A mettere il dito nella piaga che, sempre più si allarga e penetra nella pelle dei cittadini, questa volta, è il dott. Attilio Andriolo, che, come al solito, in modo chiaro ha lanciato un nuovo appello a chi di dovere e sintetizzato la precaria condizione del nosocomio milazzese, non solo come medico ma, anche come Coordinatore di “Cittadinanza Attiva” e responsabile del “Tribunale del Malato” locali:
“All’ospedale di Milazzo operano in tempi brevi solo i pazienti gravi, gli altri restano in fila d’attesa e può trascorrere anche un anno, come nel caso di un giovane che doveva operarsi al setto nasale. Discorso simile per chi deve ricorrere a prestazioni di Ortopedia, dove i sanitari intervengono nei casi di ricovero urgente al Pronto soccorso per traumi vari o situazioni legate a patologie tumorali. Infatti ci sono pazienti che per sottoporsi ad una risonanza magnetica dopo la chemioterapia e la radioterapia devono svenarsi provvedendo a pagamento in intramoenia perché i tempi sono inconciliabili con quelli dei controlli da eseguire necessariamente dopo queste tipologie di terapie. Crediamo che invertire la rotta sia doveroso”.
Urgente cambiamento, tra l’altro, anche perchè, il dott. Andriolo, segnala come: “La cittadinanza infatti, pur di evitare guai per la propria salute è anche pronto a rinunciare a nutrirsi e rivolgersi ad una struttura privata per avere contezza della propria situazione quando scattano disfunzioni. Il problema degli appuntamenti fissati dai cortesi addetti del call center che gestisce il servizio prenotazione per conto dell’Asp, non riguarda solo il cittadino, ma anche gli stessi sanitari. Nei giorni scorsi un medico di famiglia ha telefonato per prenotare una visita specifica per una sospetta patologia al colon di un suo paziente e pur rappresentando l’urgenza si è sentito rispondere che la prima data utile era febbraio 2023. Il dott Attilio Andriolo, quindi, sollecita il concreto intervento su tali ormai annosi problemi, del neo assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, ed – aggiungiamo Noi, speriamo – speriamo che questo ennesimo appello per conto della gente, non sia destinato solo alla demagogia della politica e, finisca, come in passato, sostanzialmente, nel dimenticatoio.
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