6 Maggio 2024
STORIA & DOCUMENTI

«IL ‘68 BARCELLONESE», «mito» di ideali, di azione, coraggio, fantasia e scontri. Gli avversaridi ieri diventati oggi amici

Una generazione di studenti della Provincia di Messina si formò politicamente e culturalmente nella nostra Città dando vita ad una «Destra nazional-rivoluzionaria». Quarant’anni fa esplodeva in modo autonomo e controcorrente:

La rivolta studentesca contro il comunismo ed il «sistema» che fece della Città del Longano un vero proprio laboratorio di idee e di azione di notorietà nazionale. I sogni, le speranze e l’entusiasmo di una intera generazione che intendeva creare una Nuova Destra non più ferma alla nostalgia ed alla sola testimonianza storica bensì tesa all’evoluzione culturale, politica ed attivistica, moderna nell’approccio con la società della quale, localmente, riuscì a coinvolgerne gran parte. Il motore propulsore di tutto fu la fondazione del «Centro Studi di Ordine Nuovo» – da non confondere con altri nuclei omonimi del resto d’Italia- nel marzo del 1968 ad opera di tre giovani con 50 lire in tasca.

 

L’intensa attività di proselitismo, il senso della gerarchia e disciplina, l’azione concreta ed il nuovo modo di «approcciarsi» alla Città fecero dell’Ordina Nuovo di Barcellona PG, un vero e proprio Centro» di riferimento generazionale di molti giovani studenti che, allora, frequentavano la Città del Longano, dove erano presenti tutti gli istituti scolastici, eccetto l’Università. L’Ordine Nuovo era composto dai militanti più convinti ed attivi mentre, parallelamente ad esso, era stato costituito il F.A.S., Fronte Azione Studentesco, che si diffuse rapidamente negli istituti Superiori di II grado ed il cui centro propulsore era il «Luigi Valli», che allora, nel 1967, ospitava il Liceo Classico e quello Scientifico.

Il grande successo del FAS nelle scuole era dovuto alla capacità che questa associazione aveva nel saper coinvolgere gli studenti, interessandoli ai problemi ed alla vita della città. Il FAS animava i dibattiti nelle assemblee, con sempre nuove idee e concrete proposte, portando avanti le richieste degli stessi studenti per migliorare la vita interna agli istituti in generale, riuscendo a farsi ascoltare dal preside e dai Professori. Questi, per la prima volta, si videro davanti dei rappresentanti degli studenti capaci di interloquire, con i quali potersi sedere ad un tavolo, perché dibattevano con una certa logica, sapevano chiedere ed ottenere con rispetto ed educazione e se qualche volta alzavano la voce, questo faceva parte del gioco. Si era, insomma, creato un nuovo positivo rapporto tra docenti e discenti che, per quegli anni, fu un evento veramente «rivoluzionario» rispetto al rigido passato nella scuola italiana. Una conquista e scelta della Destra non parlamentare. Ne seguiranno tanti altre per modi, tempi ed occasioni che, appunto, nell’insieme distinsero il ‘68 della Nuova Destra di allora con il ‘68 anarchico-comunista e sovversivo di Sinistra e di cui le Brigate Rosse furono l’espressione organizzata e più brutale.

Da all’allora qualificato Liceo Valli, IL FAS riuscì a diffondersi in tutti gli altri istituti superiori ed, in generale, ORDINE NUOVO promuoveva e proponeva tante e diverse manifestazioni, essendo presente nelle varie realtà locali, nei cineforum, nei dibattiti, in-contri e riunioni varie, facendo conoscere le proprie idee, modi di presentarsi alla società e mete, divenendo ben presto una evidente realtà non solo a Barcellona PG. Infatti, come già ricordato, gli studenti che frequentavano le scuole barcellonesi, ritornando nei loro comuni di provenienza, diffondevano ed informavano di ciò che succedeva a Barcellona; non solo, anche la Stampa quotidiana se ne occupava sempre di più dato l’ormai crescente fenomeno ed, anzi, per certi fatti, perfino e più volte, la Stampa nazionale e la stessa RAI. Nel MSI, le simpatie erano evidenti per questo nuovo movimento di idee e di azione tanto che pur discretamente, molti iscritti al MSI sostenevano economicamente il «Centro Studi ORDINE NUOVO», cosa che facevano pure certi «insospettabili», perchè non noti come «di destra» personaggi anche di cultura locali.

Nel MSI restarono pochi giovani e la sua attività ridotta quasi al nulla e così lo stesso Domenico Nania, verosimilmente, pensando che per sè era meglio stare al «sicuro» ed anzi il fatto che soprattutto, anche, dei Dirigenti giovanili del MSI se ne fossero andati, per lui era una «vittoria», perché sarebbe stato più facile emergere nel partito come del resto poi avvenne, anche dopo la «riunificazione» tra ORDINE NUOVO ed il MSI nel 1971 e di cui abbiamo accennato nella II parte precedente.

/ 5
Grazie per aver votato!

 
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial

Iscriviti sul mio canale facebook

RSS
Follow by Email
TWITTER
Youtube
Youtube
INSTAGRAM