4 Maggio 2024
SANITA' PUBBLICA

GLI SPRECHI NELLA SANITÀ’PUBBLICA. ASP 5 meno 18 milioni ma quanto è colpa della politica, menfreghismo e della superficialità?

18 milioni è il deficit dell’ASP 5, non è la sola in Sicilia, ma ciò non ci consola, anzi, ci allarma di più. Da decenni lo spreco di denaro pubblico è cosa arcinota parallelamente, soprattutto, al crescere dell’influenza della politica nella gestione di fatto della sanità, ma, anche, del menefreghismo e della superficialità. Basti pensare, negli anni, a certe nomine di primari e «sottoprimari», promozioni e trasfe-rimenti di comodo, alla scelta di certi dirigenti intermedi e, soprattutto, apicali ed, addirittura, assunzioni, perfino senza, almeno, la parvenza di concorsi o, co-munque, che hanno destato perplessità; provvedimenti di vario genere e tipo, che sarebbero andati oltre la condotta morale e, forse, finanche oltre la legalità, da parte di qualche, soprattutto, passato Manager-dirigente provinciale e tanto altro.

Un piccolo, ma significavo esempio, di cui già ci siamo recentemente occupati, che ha visto, loro malgrado, protagonisti due dipendenti T.I e V.M. di Barcellona PG, entrati nell’allora USL 5 a suo tempo, mediante l’apposito concorso per elettricisti. I due elettricisti, improvvisamente, – avendo l’USL 5 fatto ricorso ad un ditta esterna per la manutenzione degli impianti elettrici – anni fa sono stati spediti a Patti, poi a Messina, quindi a Milazzo ed infine, ritornati a Barcellona, per ben diciotto mesi, senza una precisa destinazione.

I due elettricisti, però, non avendo neppure una postazione dove «lavorare», dove stare, erano costretti a girovagare nell’area ospedaliera del Cutroni Zodda o restare sulle proprie auto in attesa che finisse la, teorica, giornata lavorativa. I due malcapitati erano costretti a non lavorare, letteralmente, a non fare assolutamente nulla, insomma erano diventati dei «cani randagi» in cerca, non di padroni bensì di lavoro effettivo, che nessuno loro dava, annoiandosi terribilmente, in teoria, non lavorando, non «meritavano» lo stipendio!

Una situazione veramente paradossale, aggravata dal fatto che era vietato loro alcun intervento, anche se in caso di necessità o, addirittura, urgenza! Infatti, in qualche occasione in cui un ascensore si bloccava, i due elettricisti si sono sentiti in dovere di intervenire per sbloccare le porte e fare uscire gli occupanti: ebbene, per questo, i due dipendenti sarebbero stati pesantemente ripresi perché «bisognava aspetTare il tecnico della società esterna»! E se qualcuno nell’ascensore si forse sentito seriamente male?

Ormai i due sono stati assegnati al centralino del Cutroni Zodda, dove, almeno, hanno un tetto ed una sedia per stare. Ovviamente, ne è nata una azione legale, pare dal 1999, da parte degli interessati, tuttora in corso e che, si spera, venga, definitivamente, chiarita per tutto e per tutti, senza più esagerati ritardi.

Da questo fatto, se ne deducono tanti altri. Perché non ritornare a valorizzare gli operai, gli elettricisti, gli idraulici una volta presenti nella struttura sanitaria ed è, effettivamente, più efficiente e meno oneroso il ricorso a ditte esterne e, chi e quando ha mai controllato tutto ciò?

Inoltre, chi, quando e come si decidono le diverse e continue ristrutturazioni di uffici, reparti ed altro, cucine e lavanderie ancora nuove sostituite a breve tempo, sia ieri che oggi, nella Sanità pubblica? E le apparecchiature sono, sempre e comunque, urgenti e necessarie e quante, magari, nuove, sarebbero nei magazzini od ancora inscatolate? Ed è vero che certe macchine siano spesso rotte o comunque non funzionanti e perché avviene? Ci sono stati periodici controlli in questo senso?

Il CIVITAS EUROPA e la nostra Testata, all’arrivo del dottor Salvatore Giuffrida alla guida dell’ASP 5, ha auspicato tutto questo ed, anzi, ha salutato con ottimismo le intenzioni dello stesso come, l’aver consegnato della documentazione alla Magistratura ed alla Corte dei Conti che, evidentemente, come minimo, ha creato qualche interrogativo.

Noi, però, ancora, auspichiamo che, comunque, la Direzione dell’ASP 5, per la sua parte di competenza amministrativa e di controllo, finalmente, intervenga in attesa di serie e più precise risposte da parte della magistratura e Corte dei Conti, ma non è escluso che, magari, la Guardia di Finanza, possa già, di per sè, intervenire nel Capoluogo ed in Provincia, quantomeno, per disperdere sospetti e dicerie in questo strategico settore pubblico.

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