Alle Regionali, dati e fatti oltre le propagande
Nelle scorse elezioni regionali, ufficialmente, in Puglia e Campania ha vinto il Centro-Sinistra, mentre la roccaforte “rossa” Toscana si salva dalla temutissima vittoria soprattutto della Lega. Quando si afferma che in Veneto la Lega abbia perso voti e che quelli di Zaia non sono tutti della Lega, lo stesso, per analogia dei fatti, dovrebbe dirsi anche per Emiliano e De Luca.
Del resto, nelle Regionali del 2015, nel VENETO la lista di Zaia aveva ottenuto il 23 per cento dei voti ed ora il 44,6 e l’allora Lega del Nord il 17.8 mentre ora il 16.9 e, quindi, sostanzialmente, la Lega non ha affatto perso gran parte dei voti come certe “obbiettive” fonti ripetono. Nel 2015, Zaia aveva il 50.1 % ed ora il 77, e, fatto rilevante, Fratelli d’Italia dal 2.6 è arrivato al 9.7, recuperando anche i voti persi dall’ormai decadente Forza Italia che dal 5.9 scende al 3.6.
Nel Centrosinistra, il Pd dal 16,6 cala all’11,9%, e non si può addebitarlo alla scissione di Italia Viva, avendo questa ottenuto appena lo 0.6 per cento. I 5S Stelle crollano fortemente dal 10,4 al 2,7%.
LIGURIA. «Cambiamo con Toti» prende il 22,6%. FI, che nel 2015 era al 12,6%, è ora è al 5,3%. La Lega dal 20,2 al 17,1%, cede voti a FdL, che dall’appena 3% sale al 10,9%. Disfatta dell’alleanza Pd-M5S a sostegno di Ferruccio Sansa, mentre il PD scende dal 25,6 del 2015 al 9,9% ed i M5S confermano il crollo generale in queste elezioni regionali, dal 22,2 al 7,8%, ed insignificanti si dimostrano Italia Viva, con + Europa e Psi, al 2,4%.
TOSCANA. Renzi, con la sua Italia Viva, viene ridotto ad appena il 4,5%, e, quindi, nonostante rivendicasse il suo “forte” apporto, di fatto, non ha dato alcun decisivo contributo alla vittoria di Eugenio Giani.
La strombazzata vittoria di Zingaretti, nasconde, come avvenne in Emilia Romagna, la chiara perdita di voti del Pd, dal 46,3% del 2015 al 34,7. Ben circa 12 punti in meno, seppur conserva la guida della regione.
La Lega, pur non riuscendo a conquistare la Toscana, avanza, dal 16,1 al 21,8%, come del resto, avvenne in Emilia Romagna, nella quale, grazie al crollo di FI, da quasi 9 per cento al misero 2.5, il Centrodestra perse le elezioni, mentre la Lega in quell’ occasione raggiunse ben il 32% e FdL quasi il 9. Sorprendente il fatto che, proprio Fratelli D’Italia, dal 3,8 arrivasse oggi a ben il 13,5%, mentre I “5 Stelle” confermano il loro continuo declino anche in Toscana, dal 15,1 al 7%.
MARCHE. La grave sconfitta del PD e del Centro-Sinistra che da decenni comandavano questa importate regione, è quella che più soddisfa il Centro-Destra e, soprattutto, Fratelli d’Italia, che propose alla presidenza Francesco Acquaroli. E’, infatti, qui che FdL ottiene il miglior risultato di questa tornata elettorale regionale. Passando dal solo 6.5 di cinque anni fa all’attuale ben il 18,8 per cento e che è l’unico partito che avanza in tutte le regioni.
Ottimo risultato anche per la Lega, che nel 2015 si confrontò per la prima volta fuori dal Nord, riuscendo in un già clamoroso 13%, che ora è arrivato fino al 22,4. E’ invece, anche qui che FI dal 9,4 si ritrova ad un deludente 5,9%.
Nel Centro-Sinistra, il PD passa, dal 35,1 al 25,1%, ben dieci punti in meno, e, nuovamente, nulli si dimostrano Italia Viva-Psi al il 3,2%. Di nuovo sconfortante il ruolo per i “5 Stelle” da 18,9 a 7,1%.
CAMPANIA. Come in Puglia con Emiliano, anche qui stravince Vincenzo De Luca, che accomuna i due per il personale ruolo nei loro territori e linea politica, che solo, ufficialmente, si possono definire appartenenti al Centro-Sinistra.
Basti pensare alle grandi polemiche, distanze ed accuse dei due oggi vincenti, nei riguardi di Renzi ieri e di oggi verso i vertici del PD.
De Luca, ha avuto l’altra volta il 4.6 ed oggi il 13,3%, quasi appena dopo il Pd (16,9%). Solo in questa regione “Italia Viva” ha ottenuto un inaspettato 7,9%.
Nel centrodestra, confermando ormai da tempo la sua, appunto, decadenza per vari motivi, Forza Italia si schianta dal 17,8 al 5,2%, e, come sempre, i “5 Stelle”, dal 17%, si riducono al 9,9%.
Si deve però, ricordare come i grillini già nelle nove precedenti elezioni, da quelle politiche del 4 marzo 2018, ovvero, europee, regionali e comunali si erano avviati verso l’estinzione, fatto, ora, ampiamente confermato, grazie alla crescente delusione, per mille motivi validi e riscontrati, del loro agire, di quella, allora, grande parte degli Italiani che li aveva prima votati, con molta fiducia e speranza, ma, ormai, chiaramente ed irrimediabilmente, svanite.
Inoltre, la Lega di Salvini, nelle quattro regioni andati al voto, ha portato i suoi, prima, 43 Consiglieri Regionali a 74.
Infine, ma non certamente in ultimo, l’affermare la sconfitta della Lega rispetto alle elezioni europee, è, oggettivamente, solo una partigiana forzatura, data la diversità tra di esse. Lo si fa, solo, per nascondere la realtà dei numeri e dei fatti e, questo vale per tutti i partiti e tipo di elezioni.
Interrogativi? & Esclamativi! – SCILIA OCCIDENTE – ottobre 2020 -cartaceo
ATTENZIONE! IN SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio.
DI CONSEGUENZA, al 16 novembre 2020, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:
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