L’ncontro con gli studenti del “Copernico” di Barcellona sugli anni di piombo
Ripubblichiamo l’incontro svoltosi, nel maggio del 2017, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico e Liceo Scientifico scienze applicate “Nicolò Copernico” e che tanto interesse suscitò in quei giorni. Riteniamo che un simile evento vada, opportunatamente e logicamente, riproposto, proprio per richiamare l’attenzione su quegli anni di piombo che certi ambienti tendono, ancora oggi, a voler confondere, a ridimensionare od a presentarli in senso giustificativo, come un elastico, a seconda del momento e delle personali o politiche convenienze.
Nell’aula magna di questo importante istituto, che negli anni è riuscito ad essere uno dei più apprezzati non solo localmente, si è svolto un interessante incontro con gli studenti delle V classi sul tema: “Cosa ci hanno insegnato gli anni di piombo” ed i cui relatori sono stati, in ordine di intervento, il dott. Mario Alizzi, direttore della Testata giornalistica, attiva da oltre trent’anni, SICILIA OCCIDENTE, la prof. Patrizia Zangla, da qualche anno nel nuovo ruolo di “saggista e storica”, il Procuratore di Barcellona P.G. Emanuele Crescenti ed il prof. di Storia e Filosofia, Dario Russo. A moderare i lavori, anche con interventi mirati, la preside Laura Calabrò, la quale, alla fine dell’evento, si è dichiarata, effettivamente, contenta per la riuscita dell’incontro e per la seria ed interessata attenzione dimostrata dagli studenti, anche mediante le pertinenti domande da loro poste.
Il dott. Mario Alizzi, ha sottolineato come lo Stato e la Politica italiani di allora, abbiano sottovalutato, sin dall’origine, il fenomeno del terrorismo, dando tempo a questo di evolversi nella strategia ed obiettivi e, quindi, di migliorarsi nell’organizzazione e nella azione di infiltrazione nelle fabbriche, università e scuole. Infatti, per un certo tempo non trascurabile, in genere la Sinistra e lo stesso Pci, certi giornalisti ed “intellettuali”, scrivevano e parlavano di “sedicenti Brigate Rosse” nel senso che queste erano formate da “fascisti camuffati da comunisti” ma poi, quando la loro azione si cominciò ad espandere e toccare ambienti diversi, pure di “compagni che sbagliavano”!
Infatti, dopo le uccisioni di due missini nella sede di questo partito a Padova ed attentati indirizzati verso l’area della “destra”, le azioni delle BR si rivolsero verso esponenti della stessa Sinistra, considerati da esse come traditori del comunismo, perché facenti parti attiva del “sistema borghese e capitalista” ecc. ecc.
Il primo vero colpo allo Stato venne inflitto col sequestro del PM Mario Sossi, nell’allora processo del “Gruppo 22 Ottobre” a Torino, per il quale ci furono molte difficoltà a completare la giuria popolare, dati i continui rifiuti! Fu, questo, una sconfitta per lo Stato. Poi seguirono altri attentati, rapimenti di industriali, dirigenti aziende, di istituzioni politiche, di magistrati, giornalisti, docenti universitari e, quindi, rapine e sequestri per finanziarsi la lotta armata ecc. Ben 911 brigatisti vennero indagati, imprigionati, processati e/o condannati e 89 furono i loro omicidi.
Il dott. Mario Alizzi, ha sottolineato che solo quando, finalmente lo Stato decise di reagire, venne emessa una importante legge speciale, detta “Reale” dal nome dell’ideatore, che permisero alla Magistrature, alle Forze dell’Ordine ed investigative in genere, di poter, realisticamente, reagire ed ottenere successi.
In questa guerra civile strisciante, fortunatamente, emerse la figura del Generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa – ucciso poi a Palermo, sulla sua A112 bianca, il 3 settembre 1982, alle 21,15. a circa cento giorni dal suo insediamento come prefetto, insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro, in via Carini con una sventagliata di 30 colpi sparati da un fucile di assalto AK 47. Da ricordare, che in quella tragica occasione morì pure dopo circa dieci giorni di agonia l’agente di scorta Domenico Russo – che, con intelligente coraggio, è riuscito, da un lato, a respingere i sabotaggi della parte peggiore della politica e dello Stato e, dall’altro, a studiare, capire ed elaborare una controstrategia verso le Brigate Rosse, arrivando così, a sconfiggerle militarmente ed ideologicamente! In tutto questo – ha significato Mario Alizzi – è stata preziosa l’opera della parte più attenta e coraggiosa della Magistratura che, appunto, specialmente per la “legge Reale” ed altri appropriati provvedimenti e misure, ha imbrigliato processualmente il terrorismo.
La prof. Patrizia Zangla, ha spiegato il ruolo e l’azione dello “storico”, nel ricercare il filo logico dei fatti e dei personaggi nel loro tempo e le conseguenze in quello presente. Lo Storico deve cercare, leggere, capire e valutare i tanti e diversi documenti che riesce a trovare, deve comparare, selezionare, saper leggere i dati ed, in ogni caso, non può mai fermarsi perché la Storia non finisce mai. La prof. Zangla ha quindi cercato di analizzare il fenomeno del terrorismo in generale nelle sue origini, componenti ed azioni, e di darne una sintesi non certo esaustiva ma quanto possibile, comprensibile. La Zangla, ha cercato di spiegare che il terrorismo non sarebbe altro che l’effetto della “Strategia della tensione”, tendente ad un preciso piano sovversivo di una parte degli organi dello Stato e forze ed ambienti politici di “destra”, tendenti, attraverso il caos, ad instaurare uno Stato autoritario; su interruzione di Mario Alizzi, la Zangla, oggettivamente, ha ammesso che esistono tanti altri libri con diversi pareri e conclusioni. In questo senso, la docente ha, onestamente, avvisato i presenti nell’aula che, questo suo dire deve essere inteso come spunto alla riflessione in senso generale e non certo come una verità già scontata; per il semplice fatto che “il tutto continua”, che nuovi documenti vengono scoperti facendo cambiare, non raramente, valutazioni e “verità”. E’ questa, la sostanziale sintesi dell’articolato intervento della prof. Zangla.
Nell’intervento del Procuratore della Repubblica di Barcellona PG, Emanuele Crescenti, viene confermato come la legge speciale “Reale” sia stata una pietra miliare nella lotta alle BR ed al terrorismo nelle sue diversità, perché ha permesso, con logica concretezza, di operare sul territorio in modo rapido e tempestivo, facilitando gli arresti, gli interrogatori, grazie anche ad un maggior tempo disponibile per il “fermo” dei sospettati; si ha, quindi, una sostanziale e più snella azione di interconnessione tra le Forze dell’Ordine e la Magistratura ed, ovviamente, una più logica e realistica attività dei Servizi di sicurezza italiani. Infatti, ha sottolineato il dott. Crescenti, tutto è stato possibile grazie ad una legge che è stata una “legge di guerra”, urgente e necessaria, per rispondere a degli attacchi e strategia che avevano le caratteristiche di un tipo guerra.
Parlando di sicurezza, il discorso si è allargato al terrorismo islamico di cui il Procuratore ha tracciato alcuni importanti aspetti e descrizioni, avvertendo, però, che la sicurezza totale non esiste, anche perché le varianti più disparate incidono sui fatti e situazioni di emergenze. Però, è altrettanto chiaro, che il prepararsi e lo stare allerta, comunque, ne riduce le probabilità. Del resto, ormai, anche la Magistratura italiana si attrezza sempre più nelle idee e nelle azioni nella lotta al terrorismo islamico interno ed internazionale. Fermi non si sta, specie in questi ultimi anni.
Il dott. Crescenti, logicamente, si è soffermato, significativamente, sulle figure dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per le originalità delle loro idee, intuiti, studi, e forte incidenza del loro “rivoluzionario” operato nelle lotta alla mafia.
E’ grazie a loro, se lo Stato ha trovato la volontà per reagire e, via via, ha potuto contrattaccare il fenomeno mafioso. Il dott. Crescenti ha focalizzato nella “classica” fotografia che raffigura i “due magistrati”, l’espressione della loro intesa fraterna e serenità d’animo, che sapevano che presto “dovevano morire”! Sta qui, senza retorica alcuna, il senso dei classici “servitori dello Stato” e di due Uomini che sono diventati eroi, senza volerlo!
E’, in estrema sintesi, questo il senso del principale argomento trattato dal dott. Crescenti, il quale, discorso a parte, sebbene da poco tempo a dirigere la Procura di Barcellona PG,. sembrerebbe aver dato una evidente rotta nella difesa della legalità sul territorio competente, ma, anche, un ulteriore slancio per una migliore atmosfera di collaborazione tra i Magistrati e tra questi ed il “prezioso” personale all’interno degli uffici.
Il prof. Dario Russo, in sintesi, ha aperto delle “finestre” sulla lettura del terrorismo degli anni di piombo e dell’odierno diverso terrorismo islamico, interloquendo con gli altri relatori ed esprimendo anche dei pareri personali ma, principalmente, auspicando che si possa, definitivamente, trovare una generale intesa politica e delle forze dell’Europa per risolvere il problema. Russo si è detto non molto convinto che in Europa, oggi, siamo in guerra, ma che noi europei siamo solo in uno dei tre campi di battaglia, mentre gli altri due sono quelli della guerra tra sciiti e sunniti e tra le rispettive parti del mondo musulmano. Sta di fatto che – ma questo lo aggiungiamo Noi, ndr – si tratta, appunto, sempre di un campo di battaglia ma di una guerra atipica, non tradizionale come le abbiamo conosciute in passato…. Pensiamoci bene!
In questo incontro, però, ciò che è stato più rilevante non solo giornalisticamente, è il fatto che: al rilievo dato dal dott. Mario Alizzi sul fondamentale ruolo del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa – all’epoca dei fatti Capo del Nucleo Speciale Antiterrorismo – e dei suoi selezionati Uomini, la prof. Patrizia Zangla, pur dichiarandosi d’accordo con l’analisi sul terrorismo fatta dal direttore, si è apertamente discostata, asserendo che: “Le BR non furono affatto sconfitte dal Generale dalla Chiesa, perché le BR si sono suicidate da sole”, per l’intervento degli infiltrati e via dicendo!
Ciò, però, contraddice, completamente, la verità ufficiale e non, sull’operato del Generale dalla Chiesa e dell’Arma, di Magistrati e quanti si impegnarono nella lotta alle “Brigate Rosse”… ! Questa, originale, tesi, della prof. Patrizia Zangla, a questo punto, è, veramente, eclatante, inaspettata…ma sarebbe bene ed opportuno riprenderla in altra sede e momento…!
E’, infine ma non in ultimo, da sottolineare l’impegno e la responsabilità che l’Istituto, Dirigenza e docenti, si sono assunti nell’organizzare un incontro su un delicato argomento d’interesse nazionale, troppo spesso trattato in modo parziale se non, addirittura, fazioso e partigiano. Altro merito, va agli studenti delle V classi che hanno risposto, come sopra accennato, con matura curiosità e partecipazione, per sapere e capire di più e meglio non solo di quegli “anni di piombo!
ATTEZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio.
DI CONSEGUENZA, all’1 agosto 2018, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:
TOTALI 98501 di cui: “terribile” 1991 – “insufficiente”: 2921 – La stragrande maggioranza: “ECCELLENTE”! “MI PIACE”: 21815– “non mi piace”: 6338
NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”, che, ovviamente, sono la grande maggioranza!
SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!