2 Maggio 2024
NOTE & NOTIZIESTORIA & DOCUMENTI

100 ANNI ORSONO NASCEVA L’AERONAUTICA MILITARE ITALIANA: era il 28 marzo del 1923, una storia di avventure, eroismi, di vittorie e di tragedie, di invenzioni e ricerca, sviluppo tecnologico e forte senso del dovere verso la Patria. Tra le prime nel mondo con tanti record

L’importanza dell’aeronautica crebbe sempre più anche dopo la fine del primo conflitto – durante il quale perirono quasi 2000 aviatori – fino alla decisione di scorporare l’arma dall’esercito, elevandola a forza armata indipendente il 28 marzo 1923. Il suo primo nome fu, Arma Azzurra, divenuta poi ufficialmente Regia Aeronautica su decisione del re Vittorio Emanuele III. Il Fascismo la tenne sempre nella massima importanza e con la nomina di Italo Balbo a ministro dell’Aviazione raggiunse la sua massima espansione, presentata dai gerarchi del tempo come un fiore all’occhiello, grazie ai numerosi record conquistati in fatto di lunghi raid – Italia-Brasile e ritorno, Italia-USA e ritorno, ed altri -, di velocità media, di velocità massima e di altitudini raggiunte. Il record mondiale di velocità raggiunta con idrovolante con motore a pistoni risale infatti agli anni trenta ad opera appunto del pilota italiano Francesco Agello. Questi il 23 ottobre 1934, su di un Macchi MC72 raggiunse l’enorme velocità di 709, 202 km orari. L’Italia e gli Italiani ne andavano e ne vanno fieri, visto che il record è tuttora imbattuto.

 

La seconda guerra mondiale

 

Insieme alle altre armi, anche l’Aeronautica diede il suo contributo: importante per quantità di aeromezzi, fu l’invio di caccia verso il Nord a combattere la battaglia d’Inghilterra insieme agli avieri tedeschi, questo per precisa volontà di Mussolini; in seguito, l’Arma fu utilizzata in tutto lo scacchiere mediterraneo per bombardare città lungo la costa, come in Francia, oppure per azioni a difesa della Marina.

 

La scarsissima coordinazione delle due Armi, provocò i grandi insuccessi di cui furono protagonisti avieri e marinai italiani, e capo Matapan ne è un esempio. E’ da ricordare, che lo Stato Maggiore della Marina italiana, prigioniero di una concezione di guerra poco dinamica e volta alla difesa più che all’attacco, consigliò a Mussolini – infatti, spesso, mal consigliato e vittima di manovre tendenti spesso a far raggiungere vantaggi personali a chi preposto a suggerire, quando non, addirittura in combutta col nemico! – di non costruire portaerei, invece, sicuramente, utili per un mare vasto come il Mediterraneo. Mussolini, ormai a guerra iniziata, se ne rese conto e mise subito i cantieri navali al lavoro, tanto che solo verso la fine della guerra stavano per essere varate le prime due portaerei italiana.

 

Il secondo dopoguerra

 

Una delle prime modifiche sostanziali dell’arma aeronautica, fu il cambio di de-nominazione, ed infatti, dopo il contestato referendum del 2 giugno 1946, prese il nome, ancora attuale. di Aeronautica Militare. Un motivo di vanto dell’Arma Aeronautica, è la sua pattuglia acrobatica, famosa in tutto il mondo, – e, probabilmente, con quella inglese, la migliore! – le Frecce Tricolori. L’Aeronautica Militare si è anche occupata, fino al 1982, del controllo del traffico aereo nello spazio aereo nazionale. Dopo la smilitarizzazione del settore, continua a svolgere la funzione di fornitore dei servizi del traffico aereo – Air Navigation Service Provider – sugli aeroporti militari aperti al traffico civile e nelle relative zone di controllo.

I controllori del traffico aereo dell’Arma Azzurra sono presenti anche nei centri di controllo d’area di ENAV SpA per la gestione del traffico militare in volo negli spazi aerei civili.

Gli Aerosoccorritori, inoltre, continuano a prestare servizio attivo portando in salvo le persone in pericolo.

 

 

FOTO. 1) Il Macchi MC 200, un aereo molto conosciuto perchè impiegato su quasi tutti i fronti della II guerra Mondiale sia per la difesa metropolitana che oltre, nel Mediterraneo, in Africa ed in Russia

 

 

 

2) Il Macchi MC 205, uno dei più veloci ed efficienti aerei italiani. Purtroppo, molti aerei, carri armati ed altre moderne armi, arrivarono solo negli ultimi mesi guerra, quando ormai tutto era perduto

 

 

 

3) Il Campini-Caproni, uno dei primi aerei italiani a reazione al mondo

 

Il radar, gli aerosiluranti e tanto altro inventato in Italia od anche dagli Italiani, purtroppo, per vari motivi, non vennero mai sviluppati come altri prototipi di armi, congegni e studi e ricerche vennero interrotti…

 

4) «Il Predator» una delle ultime valide tecnologie della nostra aviazione militare, aereo senza pilota dalle diverse prestazioni.

 

«L’Italia potè impegnare nel conflitto un totale di poco più 10.000 aeroplani tra quelli che aveva prima e quelli che riuscì a costruire dopo il 1940.

I termini di paragone sono spaventosi.

Si stima che la Germania abbia perso 57.000 aeroplani ed il Giappone 50.000. La Gran Bretagna costruì più di 150.000 aerei e gli Stati Uniti l’incredible cifra di 294.000.

Non occorre dire altro per giustificare l’affermazione che gli aviatori italiani hanno compiuto un miracolo a combattere per tre anni».

Bastano queste poche parole dell’esperto militare americano M.W McFarlane, per significare il grande eroismo dell’Aviazione italiana nella II Guerra Mondiale!

– A cui, obiettivamente, si debbono aggiungere gli altri due anni, ’43 e ‘45 di eroica difesa da parte dell’Aviazione Militare della Repubblica Sociale Italiana – RSI – contro l’ancora, di gran lunga, accresciuto strapotere del nemico anglo-americano nei cieli del Nord Italia!!!” 

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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