4 Maggio 2024
NOTE & NOTIZIE

Vittorio Sgarbi: giusto affondo su coloro che hanno taciuto per l’offesa a “Minniti sbirro” di Gino Strada

La significativa accusa di Vittorio Sgarbi a chi, nelle istituzioni, nella stampa, nella politica  non ha reagito alla pesante offesa del “boss” di “medici senza frontiera” Gino Strada, che ha definito, con spregio, il Ministro degli Interni Marco Minniti come “sbirro”, deve far riflettere. In effetti, Come, logicamente e giustamente, sostiene Sgarbi dare dello  “sbirro” è ovviamente un insulto ed uno sfregio da parte di Gino Strada, che ha, apertamente e con grande leggerezza, insultato la polizia e il ministro per le politiche migratorie. “Un attacco vergognoso passato (quasi) in cavalleria: a parte qualche esponente di centrodestra e qualche organo di stampa, silenzio tombale” per cui Vittorio Sgarbi, nella rubrica su Il Giorno, “Sgarbi vs Capre”,  ricorda che quando sui muri di Locri venne scritto “don Ciotti sbirro”, si mobilitarono tutti quanti: Mattarella, Gentiloni, Grasso, Rosy Bindi, ministri e “naturalmente Saviano”. Ma “tutti questi tacciono oggi che, non a un prete, ma al ministro degli Interni, Gino Strada rivolge lo stesso epiteto”. Per Sgarbi, “la stessa parola cambia significato, e quello che era espressione di mafia diventa un termine su cui sottilizzare”. Dopo aver ricordato come i poliziotti abbiano protestato ricordando come “gli sbirri tutelano tutti i cittadini”, Sgarbi, in conclusione, chiede provocatorio: “Riabilitiamo don Ciotti sbirro?”.

Noi, però facciamo una considerazione e ci poniamo delle domande: Gino Strada come si permette di insultare il Ministro Minniti, la Polizia ed altro? Già per questo, dovrebbe essere denunciato come sarebbe avvenuto per un normale cittadino, per il suo tracotante, ripetiamo, spregio per le istituzioni e, quindi, rafforzando la tesi di Sgarbi, i vari Mattarella, Gentiloni, Renzi e compagni dovevano, immediatamente, intervenire con chiarezza contro Strada, il quale, col suo comportamento, non solo in questo caso, dimostra di sentirsi una star,  un “intoccabile” superiore perfino alle istituzioni dello Stato e l’assenza di una qualsiasi reazione nei suoi confronti specie dei sopranominati “vertici”  verso di lui, gli danno ragione, che a loro volta, confermano di essere dei “nanerottoli”, che tengono solo a continuare a godere del loro potere. Certo, Gino Strada col suo agire, ha dimostrato ancora una volta di essere un megalomane, uno preso di sé, un potente, ed ha ragione, perché finora nessuno ha osato “indagare” sulla sua attività di filantropo, che per buona parte, di sicuro, meritoria, per altri aspetti, potrebbe invece generare delle perplessità. Il suo arrogante comportamento  nella gestione degli immigrati, addirittura, perfino, contro gli ordini del ministro Minniti ed altre autorità dello Stato italiano, potrebbe essere una prova. Intanto, come ogni cittadino italiano, anche Strada potrebbe essere destinatario di controllo sulle sue attività ma, forse, ribadiamo, già perseguibile per lo sprezzo ed insulti, da lui rivolto ad organi, autorità ed istituzioni della repubblica italiana, anche se i vari Mattarella, altri ministri ovvero, l’intero governo se ne fregano. Per ciò che riguarda il poter conoscere la gestione di “Medici senza Frontiere” e le modalità delle relative attività, siamo, comunque sicuri, che  il “grande” Gino Strada, non avrebbe nulla in contrario, dato che, come sempre ha sostenuto, si è battuto per la legalità ed il benessere della gente ed, ovviamente, per l’assoluta trasparenza. Resta, comunque,  la pochezza dei rappresentanti delle più alte istituzioni e della solita stampa servizievole e salottiera scritta e radiotelevisiva, di certi attivisti di partito più che giornalisti, e pennivendoli saltellanti!

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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