Vittorio Sgarbi: giusto affondo su coloro che hanno taciuto per l’offesa a “Minniti sbirro” di Gino Strada
La significativa accusa di Vittorio Sgarbi a chi, nelle istituzioni, nella stampa, nella politica non ha reagito alla pesante offesa del “boss” di “medici senza frontiera” Gino Strada, che ha definito, con spregio, il Ministro degli Interni Marco Minniti come “sbirro”, deve far riflettere. In effetti, Come, logicamente e giustamente, sostiene Sgarbi dare dello “sbirro” è ovviamente un insulto ed uno sfregio da parte di Gino Strada, che ha, apertamente e con grande leggerezza, insultato la polizia e il ministro per le politiche migratorie. “Un attacco vergognoso passato (quasi) in cavalleria: a parte qualche esponente di centrodestra e qualche organo di stampa, silenzio tombale” per cui Vittorio Sgarbi, nella rubrica su Il Giorno, “Sgarbi vs Capre”, ricorda che quando sui muri di Locri venne scritto “don Ciotti sbirro”, si mobilitarono tutti quanti: Mattarella, Gentiloni, Grasso, Rosy Bindi, ministri e “naturalmente Saviano”. Ma “tutti questi tacciono oggi che, non a un prete, ma al ministro degli Interni, Gino Strada rivolge lo stesso epiteto”. Per Sgarbi, “la stessa parola cambia significato, e quello che era espressione di mafia diventa un termine su cui sottilizzare”. Dopo aver ricordato come i poliziotti abbiano protestato ricordando come “gli sbirri tutelano tutti i cittadini”, Sgarbi, in conclusione, chiede provocatorio: “Riabilitiamo don Ciotti sbirro?”.
Noi, però facciamo una considerazione e ci poniamo delle domande: Gino Strada come si permette di insultare il Ministro Minniti, la Polizia ed altro? Già per questo, dovrebbe essere denunciato come sarebbe avvenuto per un normale cittadino, per il suo tracotante, ripetiamo, spregio per le istituzioni e, quindi, rafforzando la tesi di Sgarbi, i vari Mattarella, Gentiloni, Renzi e compagni dovevano, immediatamente, intervenire con chiarezza contro Strada, il quale, col suo comportamento, non solo in questo caso, dimostra di sentirsi una star, un “intoccabile” superiore perfino alle istituzioni dello Stato e l’assenza di una qualsiasi reazione nei suoi confronti specie dei sopranominati “vertici” verso di lui, gli danno ragione, che a loro volta, confermano di essere dei “nanerottoli”, che tengono solo a continuare a godere del loro potere. Certo, Gino Strada col suo agire, ha dimostrato ancora una volta di essere un megalomane, uno preso di sé, un potente, ed ha ragione, perché finora nessuno ha osato “indagare” sulla sua attività di filantropo, che per buona parte, di sicuro, meritoria, per altri aspetti, potrebbe invece generare delle perplessità. Il suo arrogante comportamento nella gestione degli immigrati, addirittura, perfino, contro gli ordini del ministro Minniti ed altre autorità dello Stato italiano, potrebbe essere una prova. Intanto, come ogni cittadino italiano, anche Strada potrebbe essere destinatario di controllo sulle sue attività ma, forse, ribadiamo, già perseguibile per lo sprezzo ed insulti, da lui rivolto ad organi, autorità ed istituzioni della repubblica italiana, anche se i vari Mattarella, altri ministri ovvero, l’intero governo se ne fregano. Per ciò che riguarda il poter conoscere la gestione di “Medici senza Frontiere” e le modalità delle relative attività, siamo, comunque sicuri, che il “grande” Gino Strada, non avrebbe nulla in contrario, dato che, come sempre ha sostenuto, si è battuto per la legalità ed il benessere della gente ed, ovviamente, per l’assoluta trasparenza. Resta, comunque, la pochezza dei rappresentanti delle più alte istituzioni e della solita stampa servizievole e salottiera scritta e radiotelevisiva, di certi attivisti di partito più che giornalisti, e pennivendoli saltellanti!