4 Maggio 2024
EDITORIALENOTE & NOTIZIE

UN «PROCESSO DI NORIMBERGA ITALIANO» A PARTIRE DA IMMIGRAZIONE E MAGISTRATURA…

Molto probabilmente, questa Testata giornalistica, è stata. da tempo la prima a significare la necessità di una «versione italiana» di un nuovo «Processo di Norimberga». Questo, dovrebbe indagare per far, finalmente, emergere il marciume cementificato nei decenni nel Sistema politico nostrano, nei suoi diversi ed intersecanti interessi di vario genere e tipo, finanche, in parte delle altrettante diverse istituzioni.

Ovviamene, i Giudici selezionati per il grande impegno, dovranno essere diamantini al 101 per cento ed il Tribunale, godere di poteri eccezionali che ne garantiscano l’efficienza e la rapida acquisizione di atti documenti ed altro, per evitare ostacoli da parte di ambienti che, invece, vorrebbero che la «pacchia» continuasse e, soprattutto, che non venissero scoperti i loro interessi ed azioni illegali perpetrati da molti anni.

Per sintetizzare al massimo, basterebbe solo mettere l’attenzione sul fenomeno della immigrazione clandestina, per far emergere gli interessi economici e politici, di certe «sezioni» di partiti, sindacati, circoli, associazioni varie e, quindi, fare luce sulle Ong, quelle già sospette da tanto tempo, ma sulle quali è esistita tutta una copertura, finanche, appunto, di magistrati politicizzati, che hanno spesso sostenuto forze politiche ed attaccato, pretestuosamente, altre…!

L’altro ambiente in cui il «Tribunale» dovrà fare luce, dovrà essere su quella parte marcia della magistratura, della quale molto già si sapeva ed aveva, a suo tempo, denunciato lo stesso Presidente della Repubblica Cossiga ecc. ecc.

In sostanza, attraverso la forte e chiara azione di questo auspicabile Tribunale, scoprendo i coperchi di tante bollenti pentole, l’Italia potrà, finalmente, avere la sua «CATARSI NAZIONALE»

Palamara ammette: «È vero, la sinistra orienta la magistratura». «Mi sono pentito»

«La magistratura è in evoluzione, bisogna essere realisti. È composta da 9 mila persone che nei fatti sono una comunità. Ed è indubbio che la sinistra ha una forte capacità di orientamento della magistratura». Intervista del 3 agosto scorso, con il direttore del giornale online “Sky Fluid” Giulio Gambino durante la terza serata del TpiFest.

Ancora, Palamara significa pure che: «ci sono più Palamara per ogni corrente. E sono coloro che negli anni hanno ricevuto incarichi politici associativi». Così abbiamo tolto il potere al popolo: il magistrato svela il gioco sporco per togliere di mezzo i politici ‘sgraditi’ al PD, 2 ottobre 2020.

Nelle intercettazioni dell’inchiesta della procura che vede Palamara al centro di una rete che avrebbe orchestrato e condizionato le nomine della magistratura italiana, l’ex membro del Csm si esprimeva così: «Salvini ha ragione sull’immigrazione, ma dobbiamo attaccarlo. Salvini sull’immigrazione ha la gente con sé dobbiamo fermarlo. Salvini è una m…». Luca Palamara, l’ammissione su Matteo Salvini: «Sì, la Lega è nel mirino», pronti i plotoni d’esecuzione”..

In particolare, Palamara. ammette in un’intercettazione l’intenzione della magistratura di sinistra di colpire Salvini, che ultimamente è stato messo sotto torchio tra inchieste, arresti e il ritorno mediatico della vecchia indagine sulla Russia: “Se tutto questo è la riproposizione del vecchio gioco che ora ha nel mirino la Lega? Esatto”. Una risposta che  dice tutto. 

Palamara ha ammesso che: 1) la magistratura è politicizzata fino al midollo; 2) Ermini voluto da Lotti (e quindi, nessuno ha l’anello al naso, dal Pd. Ma era ovvio. Solo la sinistra ha la faccia di nominare un suo deputato in carica, che peraltro si dimette dal Parlamento con un certo ritardo, vice Presidente del Csm); 3) nomine solo in base alle correnti, alcune vincenti sulle altre. I magistrati non iscritti o non assidui nella vita associativa e correntizia della magistratura erano tagliati fuori a ‘scartabellare le carte”. Parole di Palamara.

I magistrati esterni alla logica correntizia lavoravano duramente nei sottoscala. Gli altri vivevano nel successo mediatico giudiziario. Che orrore». Uno dei dei rari coraggiosi magistrati, il Procuratore aggiunto del tribunale di Napoli Nord Domenico Airoma e Vicepresidente del centro studi intestato a Rosario Livatino, l’indimenticabile magistrato cattolico ucciso dalla mafia nel 1990 all’età di 38 anni, negli atti recentemente pubblicati nel convegno annuale di questa associazione di giuristi, nelle diverse e documentate accuse alla degenerazione della giustizia ha, tra l’altro, usato alcune, particolarmente significative, espressioni che sintetizzano il tutto.

I magistrati, con la loro «superiorità etica», hanno tolto il potere al popolo italiano e ai suoi eletti. La giurisdizione ormai agisce «Invece del popolo italiano».  L’imputazione parte dalla convinzione per cui «le correnti non sono un dato di natura, inscindibilmente connesse alla funzione del magistrato», e dal ruolo svolto da Magistratura democratica, il gruppo organizzato di toghe di sinistra che sin dalla nascita, nel 1964, ha usato l’Anm «come la leva indispensabile per la compiuta realizzazione della strategia gramsciana nell’ambito della giurisdizione».

I magistrati erano stati fatti salire sul carro armato e da quel carro armato non intendevano scendere più. La vera questione morale della magistratura, insomma, al di là delle faide tra le correnti, è che essa è «sempre più il vero detentore del potere nell’epoca del politicamente corretto».

Di conseguenza, è realisticamente logico e moralmente urgente fare, finalmente, ampia luce sull’azione di quella parte di magistratura che ha offeso ed infamato la stragrande maggioranza di essa che, invece, ha sempre fatto il proprio dovere e, come ormai è chiaro, subito magari diverse penalizzazioni, perché non facenti parte del “coro”.

NON BASTA GIA’ TUTTO CIO’ PER UNA “NORIMBERGA ITALIANA”…?!

 

Editoriale.SICILIA OCCIDENTE – maggio 2021 – cartaceo

 

ATTENZIONE! IN SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al 30 marzo 2021, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

118.090 PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA “ECCELLENTE”!

-Terribile 4176 – Insufficiente 3768

I “MI PIACE”  29.221 IL 62 PER CENTO DEL TOTALE  E, dal 30 ottobre 2017, LETTORI IN ON LINE 26.906

*In questi dati non è compreso il numero di coloro che, sono l’ampia maggioranza, leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.

SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!

 

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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