UN «PROCESSO DI NORIMBERGA ITALIANO» A PARTIRE DA IMMIGRAZIONE E MAGISTRATURA…
Molto probabilmente, questa Testata giornalistica, è stata. da tempo la prima a significare la necessità di una «versione italiana» di un nuovo «Processo di Norimberga». Questo, dovrebbe indagare per far, finalmente, emergere il marciume cementificato nei decenni nel Sistema politico nostrano, nei suoi diversi ed intersecanti interessi di vario genere e tipo, finanche, in parte delle altrettante diverse istituzioni.
Ovviamene, i Giudici selezionati per il grande impegno, dovranno essere diamantini al 101 per cento ed il Tribunale, godere di poteri eccezionali che ne garantiscano l’efficienza e la rapida acquisizione di atti documenti ed altro, per evitare ostacoli da parte di ambienti che, invece, vorrebbero che la «pacchia» continuasse e, soprattutto, che non venissero scoperti i loro interessi ed azioni illegali perpetrati da molti anni.
Per sintetizzare al massimo, basterebbe solo mettere l’attenzione sul fenomeno della immigrazione clandestina, per far emergere gli interessi economici e politici, di certe «sezioni» di partiti, sindacati, circoli, associazioni varie e, quindi, fare luce sulle Ong, quelle già sospette da tanto tempo, ma sulle quali è esistita tutta una copertura, finanche, appunto, di magistrati politicizzati, che hanno spesso sostenuto forze politiche ed attaccato, pretestuosamente, altre…!
L’altro ambiente in cui il «Tribunale» dovrà fare luce, dovrà essere su quella parte marcia della magistratura, della quale molto già si sapeva ed aveva, a suo tempo, denunciato lo stesso Presidente della Repubblica Cossiga ecc. ecc.
In sostanza, attraverso la forte e chiara azione di questo auspicabile Tribunale, scoprendo i coperchi di tante bollenti pentole, l’Italia potrà, finalmente, avere la sua «CATARSI NAZIONALE»
Palamara ammette: «È vero, la sinistra orienta la magistratura». «Mi sono pentito»
«La magistratura è in evoluzione, bisogna essere realisti. È composta da 9 mila persone che nei fatti sono una comunità. Ed è indubbio che la sinistra ha una forte capacità di orientamento della magistratura». Intervista del 3 agosto scorso, con il direttore del giornale online “Sky Fluid” Giulio Gambino durante la terza serata del TpiFest.
Ancora, Palamara significa pure che: «ci sono più Palamara per ogni corrente. E sono coloro che negli anni hanno ricevuto incarichi politici associativi». Così abbiamo tolto il potere al popolo: il magistrato svela il gioco sporco per togliere di mezzo i politici ‘sgraditi’ al PD, 2 ottobre 2020.
Nelle intercettazioni dell’inchiesta della procura che vede Palamara al centro di una rete che avrebbe orchestrato e condizionato le nomine della magistratura italiana, l’ex membro del Csm si esprimeva così: «Salvini ha ragione sull’immigrazione, ma dobbiamo attaccarlo. Salvini sull’immigrazione ha la gente con sé dobbiamo fermarlo. Salvini è una m…». Luca Palamara, l’ammissione su Matteo Salvini: «Sì, la Lega è nel mirino», pronti i plotoni d’esecuzione”..
In particolare, Palamara. ammette in un’intercettazione l’intenzione della magistratura di sinistra di colpire Salvini, che ultimamente è stato messo sotto torchio tra inchieste, arresti e il ritorno mediatico della vecchia indagine sulla Russia: “Se tutto questo è la riproposizione del vecchio gioco che ora ha nel mirino la Lega? Esatto”. Una risposta che dice tutto.
Palamara ha ammesso che: 1) la magistratura è politicizzata fino al midollo; 2) Ermini voluto da Lotti (e quindi, nessuno ha l’anello al naso, dal Pd. Ma era ovvio. Solo la sinistra ha la faccia di nominare un suo deputato in carica, che peraltro si dimette dal Parlamento con un certo ritardo, vice Presidente del Csm); 3) nomine solo in base alle correnti, alcune vincenti sulle altre. I magistrati non iscritti o non assidui nella vita associativa e correntizia della magistratura erano tagliati fuori a ‘scartabellare le carte”. Parole di Palamara.
I magistrati esterni alla logica correntizia lavoravano duramente nei sottoscala. Gli altri vivevano nel successo mediatico giudiziario. Che orrore». Uno dei dei rari coraggiosi magistrati, il Procuratore aggiunto del tribunale di Napoli Nord Domenico Airoma e Vicepresidente del centro studi intestato a Rosario Livatino, l’indimenticabile magistrato cattolico ucciso dalla mafia nel 1990 all’età di 38 anni, negli atti recentemente pubblicati nel convegno annuale di questa associazione di giuristi, nelle diverse e documentate accuse alla degenerazione della giustizia ha, tra l’altro, usato alcune, particolarmente significative, espressioni che sintetizzano il tutto.
I magistrati, con la loro «superiorità etica», hanno tolto il potere al popolo italiano e ai suoi eletti. La giurisdizione ormai agisce «Invece del popolo italiano». L’imputazione parte dalla convinzione per cui «le correnti non sono un dato di natura, inscindibilmente connesse alla funzione del magistrato», e dal ruolo svolto da Magistratura democratica, il gruppo organizzato di toghe di sinistra che sin dalla nascita, nel 1964, ha usato l’Anm «come la leva indispensabile per la compiuta realizzazione della strategia gramsciana nell’ambito della giurisdizione».
I magistrati erano stati fatti salire sul carro armato e da quel carro armato non intendevano scendere più. La vera questione morale della magistratura, insomma, al di là delle faide tra le correnti, è che essa è «sempre più il vero detentore del potere nell’epoca del politicamente corretto».
Di conseguenza, è realisticamente logico e moralmente urgente fare, finalmente, ampia luce sull’azione di quella parte di magistratura che ha offeso ed infamato la stragrande maggioranza di essa che, invece, ha sempre fatto il proprio dovere e, come ormai è chiaro, subito magari diverse penalizzazioni, perché non facenti parte del “coro”.
NON BASTA GIA’ TUTTO CIO’ PER UNA “NORIMBERGA ITALIANA”…?!
Editoriale.SICILIA OCCIDENTE – maggio 2021 – cartaceo
DI CONSEGUENZA, al 30 marzo 2021, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:
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