SANITA’ PENITENZIARIA: ORA C’E’ LA RIFORMA, APPLICHIAMOLA
Il principio costituzionale del mantenimento delle prerogative e dei diritti della persona pur nella tragica contingenza della espiazione di una pena detentiva invoca, in un contesto sociale evoluto e civile, un’attenzione al bene primario della salute che non si concilia più con la separatezza dei sistemi sanitari (quello per i “cittadini buoni” e quello per i “cittadini cattivi”).
Già il Dlgs 230 del 1999 aveva sancito la necessità di una restituzione della “medicina dei reietti” all’alveo proprio dei presidi sanitari pubblici assicurando prestazioni ed assistenza adeguate al cimento con quadri clinici spesso complessi sia sotto il profilo internistico che psichiatrico e che richiede tempra professionale, raffinatezza degli strumenti, pluralità di strategie onde allestire itinere di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione che siano parte di quella propensione alla amenda del reo e delle strategie di trattamento individualizzato che promana dalla Costituzione repubblicana.
Occorre, adesso, che la regione Sicilia (a statuto speciale) recepisca la norma varata in ambito nazionale allineando la sorte dei 26 istituti penali siciliani a quella delle Regioni a statuto ordinario. Ciò è importante soprattuttto per l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto che deve, a sua volta (e finalmente) avviarsi sulla strada di una riforma radicale avente a riferimento quelle linee guida che costituiscono parte integrante del menzionato DPCM e che prevedono, fra l’altro, una netta differenziazione di funzioni all’interno dell’O.P.G. separando i soggetti assolti per incapacità di intendere e volere a causa della infermità mentale dai detenuti condannati da sani di mente ai quali è sopravvenuto, in corso di esecuzione pena, un problema di rilevanza psichiatrica ed adeguando agli standards ospedalieri necessari i livelli terapeutico-assistenziali che, allo stato, non è più possibile assicurare per la drammatica carenza di risorse.
Allo stesso tempo è necessario, e non più procrastinabile, che si adottino calibrate soluzioni di « case-management » direttamente a livello di strutture territoriali, alternative all’O.P.G., alle quali avviare i pazienti più gestibili (e sono tanti !) secondo progetti individualizzati sistematicamente concertati.
C’è, come di tutta evidenza, lavoro per l’ARS e per il nuovo Assessore alla Sanità, il quale è chiamato a far seguire fatti ai buoni pronunciamenti dell’esordio del mandato, cercando di far dimenticare i suoi predecessori, i quali, sui temi sopra esposti, hanno brillato per la pervicacia della loro indifferenza.
Dott. Nunziante ROSANIA
Direttore dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario
di Barcellona Pozzo di Gotto.