L’eroismo di Messina sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: le Medaglie d’Oro al Valore Militare e Civile
E’ una pagina della storia della Città che pochi conoscono bene, anche perché, volutamente, dimenticata dalla Repubblica e dalla politica ufficiale. Infatti, la retorica, anche istituzionale, non poteva ricordare quei terribili bombardamnti ed incusioni aeree di cui furono vittime i Messinesi, specie dal 29 luglio al 17 agosto del 1943. Messina, in effetti, fu la città più tormentata della Sicilia e non solo, dai pesanti attacchi dal cielo.
La particolarità di Messina era il fatto che essendo stata ricostruita, dopo il terribile terremoto del 1908, con i più aggiornati sistemi antisismici, risentendo, in gran parte l’influenza costruttiva della cultura fascista. Gli edifici erano caratterizzati da una forte resistenza, per cui le bombe scoppiavano all’intrerno ma non riusivano a far crollare il palazzo, per cui, rimanevano sostanzialemte in piedi.
Per rendersi conto della mole dei bombardamenti americani, bisogna ricordare come, già nella prima settimana di agosto, le “Fortezze Volanti” colpirono, di giorno, la città per ben 121 volte e gli aerei inglesi, di notte, con i loro bombardieri “Wellington”, per altri 225 incursioni! Il peggio, però, fu causato dalle incursioni dei bimotori bombardieri statunitensi, “B-6 Marauder” e “North American B-25 Mitchel”. In totale, Messina venne devastata da 6.542 tonnellate di esplosivi causando molte vittime in grandissima parte civili inermi.
Dagli ultimi giorni di luglio ad agosto, i morti furono 456, più altre 49 quelli periti negli ospedali. Al 15 settembre 1944, erano state completamente distrutte 1.361 abitazioni con 4.623 vani ed altre 2.236 con 8.998 vani parzialmente ed altre ancora, 2.890 con 5.976 vani danneggiati e inabitabili, inoltre, 239 abitazioni con 928 vani danneggiati e parzialmente abitabili.
– Messina città fantastica e poetica non solo nella sua storia dovette assistere alle nefandezze, dei prepotenti di turno, dei terremoti e di altre scelleratezze, ma dovette anche sorbirsi più di ogni altra città l’assurdo svolgersi di una guerra tragica: la seconda guerra mondiale, davvero crudele nei suoi confronti.
Messina fumante, ma apparentemente intatta
Dovete sapere che dopo il terremoto catastrofico del 1908 i governatori della città, impauriti di nuovi movimenti tellurici di alta intensità, costruirono le abitazioni e gli edifici pubblici con devozione secondo norme antisismiche legate alla nuova metodologia del cemento armato.
Messina fu la prima città in Italia a sperimentare tale tipologia costruttiva. La cosa riuscì davvero bene, infatti alla fine della seconda guerra mondiale, mentre i tedeschi si ritiravano facendo razzie e gli americani bombardavano per costringere il nemico a retrocedere, chi navigava nei cieli dello Stretto vedeva dall’alto la città sempre integra e perfetta, quindi, pensando che non fosse passato ancora nessuno, iniziava a bombardare con maggiore accanimento e ferocia. Dai velivoli militari inglesi ed americani venivano scagliate verso il suolo peloritano una innumerevole serie di bombe. Essi chiamarono allora Messina: “La città fantasma” perché dall’alto non sembrava avere subito ingenti danni, così ogni qualvolta altri velivoli degli alleati attraversavano l’area dello Stretto lanciavano una quantità innumerevole di ordigni continuando a distruggere la città.
Il Palazzo Littorio
– Fu davvero una catastrofe, odore di morte e terrore in ogni dove. Gravemente danneggiati edifici pubblici, quartieri residenziali, ospedali, chiese, impianti industriali, paralizzati i servizi interni le comunicazioni, rese intransitabili le strade e devastato dalle fiamme un immenso territorio boschivo come quello dei peloritani.
Consolidata invece nella sua notevole e solida muratura, divisa in isolati la città resistette comunque meglio del previsto ed il suo volto non sembrava totalmente sfigurato. Ancora la città voleva dimostrare a se stessa e al mondo che Messina è dura a morire!
Una voragine nel centro di Piazza Cairoli
Concludiamo con una frase di Antonio Andò, Sindaco di Messina nel 1979(data in cui io ho visto per la prima volta la luce della vita). Questa frase presa dal libro sui bombardamenti mi ha colpito notevolmente e spero sia così anche per voi:
<<I giovani troveranno motivi di riflessione, di più intenso amore per la nostra città, incitamento perché gli orrori della guerra qui illustrati non abbiano più a ripetersi, sostituiti dalla volontà di vivere e di operare per la pace ed il bene comune.>>
Antonio Andò ex Sindaco di Messina – (WIKIPEDIA)
Altre foto dei bombardamenti su Messina
Come, appunto, da più fonti e documenti, grazie al cemento armato ed ai nuovi metodi di costruzione antisismiche con i quali fu ricostruita Messina, gli edifici della Città rimasero in piedi, seppur svuotati all’interno e, quindi meno difficile ricostruire le zone devastate della Città.
In conseguenza della eroica resistenza al nemico, la Città di Messina venne insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile e della Medaglia al Valor Militare, con le seguenti motivazioni per la MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE: “Nobile e antica città della Sicilia duramente provata da calamità naturali e da eventi bellici, con impavida tenacia e sublime abnegazione da parte di tuta la sua popolazione, due volte risorgeva dalle macerie, mantenendo fiero ed intatto il suo amore di Patria”. 1941-1943 – 3 ottobre 1959 –
Per la MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE: “già duramente provata dell’immane disastro tellurico del 1908, risorta, è stata durante la guerra 1940-43, dapprima obiettivo d’incessanti bombardamenti aerei, poscia, nel periodo dell’invasione dell’Isola, campo di aspra e lunga lotta che la martoriò e distrusse. La sua popolazione, affamate e stremata, dolorante, sopportò stoicamenete la più dura tragedia ben meritando dalla Patria. – Sicilia, guerra 1940-43”. -31 gennaio 1978.
Paradossalmente, toccò all’antifascista presidente della Repubblica Sandro Pertini, durante una sua visita a Messina nel 1979, a conferire la Medaglia d’oro al Valor Militare alla Città di Messina per l’eroismo dimostrato dai suoi abitanti dinanzi ad un preponderante e spietato nemico che stava… “liberando” l’Italia…. I 38.939 bombardamenti sulle nostre città, da parte degli anglo-americani, in due anni, costarono agli Italiani, per difetto, ufficialmente, circa 30 mila morti e decine di migliaia di feriti…ma, oggi, sono altri giorni…
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