2 Maggio 2024
NOTE & NOTIZIESTORIA & DOCUMENTI

L’eroismo di Messina sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: le Medaglie d’Oro al Valore Militare e Civile

E’ una pagina della storia della Città che pochi conoscono bene, anche perché, volutamente, dimenticata dalla Repubblica e dalla politica ufficiale. Infatti, la retorica, anche istituzionale, non poteva ricordare quei terribili bombardamnti ed incusioni aeree di cui furono vittime i Messinesi, specie dal 29 luglio al 17 agosto del 1943. Messina, in effetti, fu la città più tormentata della Sicilia e non solo, dai pesanti attacchi dal cielo.

La particolarità di Messina era il fatto che essendo stata ricostruita, dopo il terribile terremoto del 1908, con i più aggiornati sistemi antisismici, risentendo, in gran parte l’influenza costruttiva della cultura fascista. Gli edifici erano caratterizzati da una forte resistenza, per cui le bombe scoppiavano all’intrerno ma non riusivano a far crollare il palazzo, per cui, rimanevano sostanzialemte in piedi.

Per rendersi conto della mole dei bombardamenti americani, bisogna ricordare come, già nella prima settimana di agosto, le “Fortezze Volanti”  colpirono, di giorno, la città per ben 121 volte e gli aerei inglesi, di notte, con i loro bombardieri “Wellington”, per altri 225 incursioni! Il peggio, però, fu causato dalle incursioni dei bimotori bombardieri statunitensi, “B-6 Marauder” e “North American B-25 Mitchel”. In totale, Messina venne devastata da 6.542 tonnellate di esplosivi causando molte vittime in grandissima parte civili inermi.

Dagli ultimi giorni di luglio ad agosto, i morti furono 456, più altre 49 quelli periti negli ospedali. Al 15 settembre 1944, erano state completamente distrutte 1.361 abitazioni con 4.623 vani ed altre 2.236 con 8.998 vani parzialmente ed altre ancora, 2.890 con 5.976 vani danneggiati e inabitabili, inoltre, 239 abitazioni con 928 vani danneggiati e parzialmente abitabili.

 

– Messina città fantastica e poetica non solo nella sua storia dovette assistere alle nefandezze, dei prepotenti di turno, dei terremoti e di altre scelleratezze, ma dovette anche sorbirsi più di ogni altra città l’assurdo svolgersi di una guerra tragica: la seconda guerra mondiale, davvero crudele nei suoi confronti.

 

 Messina fumante, ma apparentemente intatta

 

    Dovete sapere che dopo il terremoto catastrofico del 1908 i governatori della città, impauriti di nuovi movimenti tellurici di alta intensità, costruirono le abitazioni e gli edifici pubblici con devozione secondo norme antisismiche legate alla nuova metodologia del cemento armato.

    Messina fu la prima città in Italia a sperimentare tale tipologia costruttiva. La cosa riuscì davvero bene, infatti alla fine della seconda guerra mondiale, mentre i tedeschi si ritiravano facendo razzie e gli americani bombardavano per costringere il nemico a retrocedere, chi navigava nei cieli dello Stretto vedeva dall’alto la città sempre integra e perfetta, quindi, pensando che non fosse passato ancora nessuno, iniziava a bombardare con maggiore accanimento e ferocia. Dai velivoli militari inglesi ed americani venivano scagliate verso il suolo peloritano una innumerevole serie di bombe. Essi chiamarono allora Messina: “La città fantasma” perché dall’alto non sembrava avere subito ingenti danni, così ogni qualvolta altri velivoli degli alleati attraversavano  l’area dello Stretto lanciavano una quantità innumerevole di ordigni continuando a distruggere la città.

 

Il Palazzo Littorio

 

    – Fu davvero una catastrofe, odore di morte e terrore in ogni dove. Gravemente danneggiati edifici pubblici, quartieri residenziali, ospedali, chiese, impianti industriali, paralizzati i servizi interni le comunicazioni, rese intransitabili le strade e devastato dalle fiamme un immenso territorio boschivo come quello dei peloritani.

 

    Consolidata invece nella sua notevole e solida muratura, divisa in isolati la città resistette comunque meglio del previsto ed il suo volto non sembrava totalmente sfigurato. Ancora la città voleva dimostrare a se stessa e al mondo che Messina è dura a morire!

 

Una voragine nel centro di Piazza Cairoli

 

 

    Concludiamo con una frase di Antonio Andò, Sindaco di Messina nel 1979(data in cui io ho visto per la prima volta la luce della vita). Questa frase presa dal libro sui bombardamenti mi ha colpito notevolmente e spero sia così anche per voi:

 

<<I giovani troveranno motivi di riflessione, di più intenso amore per la nostra città, incitamento perché gli orrori della guerra qui illustrati non abbiano più a ripetersi, sostituiti dalla volontà di vivere e di operare per la pace ed il bene comune.>>

 

Antonio Andò   ex Sindaco di Messina – (WIKIPEDIA)

 

Altre foto dei bombardamenti su Messina

 

 

 

Come, appunto, da più fonti e documenti, grazie al cemento armato ed ai nuovi metodi di costruzione antisismiche con i quali fu ricostruita Messina, gli edifici della Città rimasero in piedi, seppur svuotati all’interno e, quindi meno difficile ricostruire le zone devastate della Città.

In conseguenza della eroica resistenza al nemico, la Città di Messina venne insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile e della Medaglia al Valor Militare, con le seguenti motivazioni per la MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE:  “Nobile e antica città della Sicilia duramente provata da calamità naturali e da eventi bellici, con impavida tenacia e sublime abnegazione da parte di tuta la sua popolazione, due volte risorgeva dalle macerie, mantenendo fiero ed intatto il suo amore di Patria”. 1941-1943 – 3 ottobre 1959 –

 Per la MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE: “già duramente provata dell’immane disastro tellurico del 1908, risorta, è stata durante la guerra 1940-43, dapprima obiettivo d’incessanti bombardamenti aerei, poscia, nel periodo dell’invasione dell’Isola, campo di aspra e lunga lotta che la martoriò e distrusse. La sua popolazione, affamate e stremata, dolorante, sopportò stoicamenete la più dura tragedia ben meritando dalla Patria. – Sicilia, guerra 1940-43”. -31 gennaio 1978. 

 Paradossalmente, toccò all’antifascista presidente della Repubblica Sandro Pertini, durante una sua visita a Messina nel 1979, a conferire la Medaglia d’oro al Valor Militare alla Città di Messina per l’eroismo dimostrato dai suoi abitanti dinanzi ad un preponderante e spietato nemico che stava… “liberando” l’Italia…. I 38.939 bombardamenti sulle nostre città, da parte degli anglo-americani, in due anni, costarono agli Italiani, per difetto, ufficialmente, circa 30 mila morti e decine di migliaia di feriti…ma, oggi, sono altri giorni…

 

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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