L’ADENO K DEL COLON. Cosa è e cosa fare
Insidia sociale, a forte impatto, per la sua alta frequenza di incidenza. L’adenocarcinoma del colon-retto, rappresenta infatti la seconda tra le cause più frequenti di morte. Tale patologia è altamente insidiosa per la totale assenza di sintomi negli stadi precoci di sviluppo e il suo rivelarsi, spesso tramite emissione di sangue rosso o feci infarcite di sangue o cambiamenti dello status evacuativo,costituisce quasi sempre uno stadio tardivo con correlate aspettative di sopravvivenza a cinque anni ridotte al lumicino: 3° stadio 35/50%,IV stadio 10%. Questo ci fa capire come l’individuazione di tale patologia, nei primi stadi del suo divenire, è altamente strategica per evitare il successivo evolversi in fasi cliniche drammatiche. E’ importante pertanto un vero e proprio screening colon rettale per poterlo localizzare in fase precoce. Il tumore si colloca in genere in età matura, dopo i 40-45 anni e la incidenza aumenta con l’età. Spesso si sviluppa su presenza di poliadenomatosi del colon che costituiscono lesioni precancerose. Il tempo che impiega un adenoma a svilupparsi in tumore è approssimativamente di circa10 anni, per combinazione di meccanismi molecolari risultanti da alterazioni genetiche che coinvolgono diversi oncogeni (come k RAS) come geni sopressori (APC-B catenina – P53) e geni germinali di riparazione del DNA. Le persone più ad alto rischio sono quelli con storia personale o familiare positiva per cancro o adenoma colon-rettale, o sindromi genetiche associate a poliposi o malattia infiammatoria cronica intestinale: Vedi sindrome di Lynch. Le persone a rischio medio, dove per rischio c’è da considerare anche l’età, dovrebbero sottoporsi a ricerca sangue occulto nelle feci ogni anno, o sigmoidoscopia flessibile ogni cinque anni, o colonscopia ogni 10 anni. Per soggetti con parenti di primo grado, affetti da CA colon-retto o con storia di adenomi multipli, colonscopia ogni cinque anni ad iniziare da 40 anni in su. Lo screening è importantissimo e strategico per poter salvare una vita. Infatti se la neoplasia viene individuata anzitempo in stadio I° secondo la stadi azione TNM (Tumore Linfonodi Metastasi) di Dukes, il tasso di sopravvivenza a cinque anni va rispettivamente dal 90% al 75% mentre scende a meno del 10% in IV stadio. Considerando che spesso la neoplasia, come detto si sviluppa su presenza di polipi adenomatosi, oltre a sangue occulto ogni anno, è utilissima una colonscopia che pur non individuando il cancro in quanto inesistente, può rilevare i polipi che comunque sono subito da rimuovere per la loro alta incidenza di evolutività in senso maligno.
DOTT. PINO GIOVANNI SANTO
– Barcellona PG (me)
ATTEZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio.
DI CONSEGUENZA, all’8 aprile 2018, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:
TOTALI 95242 di cui: “terribile” 1634 – “insufficiente”: 2778 –
La stragrande maggioranza: “ECCELLENTE”!
“MI PIACE”: 20716 – “non mi piace”: 5621
NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto che, ovviamente, sono la grande maggioranza!