20 Aprile 2024
NELLE AULE dei TRIBUNALINOTE & NOTIZIE

Concita De Gregorio sta pagando per tutti, ma è proprio vero…?

I responsabili di alcuni talk, cercano di dare una mano a Concita De Gregorio, ex direttrice del quotidiano l’Unità, conduttrice televisiva e collaboratrice di Repubblica, ospitandola come opinionista, per farla sopravvivere economicamente e, questo, tra giornalisti di sinistra e, si pensa, anche tra amici, è un fatto, umanamente positivo.

La “rossa” Concita, ha cercato di dare una spiegazione alle sue disavventure giornalistiche, accusando l’editore e quanti altri, che l’avrebbero abbandonata e di averla portata a “pagare per tutti…!”.

La De Gregorio, ormai da tempo, denuncia il fatto che non ha più un soldo e che il suo contocorrente è bloccato e che,  a dieci anni dal suo abbandono della direzione dell’ UNITA’, deve subire diverse decine di richieste di risarcimento di danni morali e materiali come diretta conseguenza di articoli pubblicati quando lei era ancora direttrice del quotidiano comunista.

Lei afferma che questi debiti non sarebbero direttamente suoi, ma dell’editore che era fallito e di molti giornalisti che oggi sarebbero disoccupati ed “inadempienti” e, quindi, proprio per questo, come sopraddetto, a pagare tutto per tutti, è rimasta la sola Concita, la quale fu “ingaggiata” nel 2008 dall’allora imprenditore, presidente della Sardegna e, quindi, editore, di sinistra Renato Soru, come la stessa, appunto, De Gregorio, la quale, ovviamente, ne fu oltremodo contenta sia per la stessa fede politica dell’editore, che in quell’anno, aveva comprato il giornale, che come giornalista, anche se, per la verità, come si sa, l’UNITA’, era un foglio di partito e schieramento e non certo una testata prestigiosa come altre.

Forte di questo nuovo suo ruolo con alle spalle il PD e l’establishment della Sinistra, Concita De Gregorio, si lanciò a capofitto, ad attaccare, in primis, Berlusconi ed i suoi familiari ed uomini e tutti coloro e ciò fossero “di destra”….!

Presa, forse, dal troppo entusiasmo, accentuò la funzione di “arma” del giornale contro gli avversari politici sia con articoli propri che di altri suoi colleghi di redazione, provocando, logicamente, la reazione degli “accusati”, dei “colpiti”, a partire dallo stesso Silvio Berlusconi, da Paolo Berlusconi, da Augusto Minzolin, dalla famiglia Angelucci editori dei giornali “Libero ed il Tempo”, ma anche in altri casi diretti contro altre persone.

La conseguenza, dell’attacco della direttrice e della sua redazione, si trasformò in un chiaro boomerang, a causa delle sentenze di condanna per diffamazione ed altri capi d’imputazione, causando alla stessa “’Unità” seri e diversi danni sia d’immagine ma soprattutto economici che, ovviamente, come prescrive la legge sulla Stampa, vanno pagati in solido tra i condannati.

Ora, è vero che qualsiasi giornalista può essere colpito da eventuali querele per vari motivi e fatti e, questo, lo si mette nel conto ma, il bravo giornalista, sa trovare le parole e le azioni per evitarle o per vincerle, con tanto di documentazione e testimonianze, ma se viene meno questa accortezza professionale, e, magari, in redazione si fanno prendere la mano dal delirio di onnipotenza, di protagonismo personale o partigianeria politica od anche il giornalista invece di rimanere tale, si trasforma in un semplice ed appassionato “attivista politico e/o di partito”, perde la sua professionalità ed essenza giornalistica, agendo passionalmente o comunque, appunto, per vari suo motivi personali e/o politici, di partito od anche interesse economico o prebende o di altro tipo.

Noi, in vero, non conosciamo tutti i fatti, gli atti e glie eventi processuali di cui la De Gregorio sia stata protagonista, ma, oggettivamente, dalla sentenze di condanne avute nelle Aule dei Tribunali, l’attuale collaboratrice della “Repubblica”, quantomeno, è stata poco accorta, superficiale, possiamo dire, fortemente, partigiana…? In caso, contrario, come si spiegano le condanne….?!

Del resto, non vorremmo infierire, ma è da ricordare che durante la direzione della De Gregorio l’UNITA’ entrò in crisi sempre più grave tanto che l’editore Soru fu costretto a non investire più un euro nell’ormai decadente giornale ed, anzi nel 2014 cessò di esistere, resistendo penosamente per altri tre anni dal “licenziamento” della De Gregorio.

In una sua dichiarazione nel 2016 la stessa De Gregorio, nell’intenzione di voler passare per vittima, ammette che: “Le cause civili contro l’Unità dei tempi di Berlusconi sono ricadute su di me: 5 milioni di euro da pagare e pignoramenti alla casa”, che dal 2008 al 2011, ha subito ben 145 azioni legali” e ricorda come queste fossero arrivate durante l’allora governo Berlusconi da persone  vicini lui. “Sono i vari Dell’Utri, Miccicché, La Russa, Taormina, Previti, Angelucci oltre a Paolo, Silvio e Piersilvio Berlusconi e altri. Quasi ogni giorno arrivavano in redazione atti di notifica di azioni”.

Queste ed altre dichiarazioni, da parte di Concita, vorrebbero dare l’impressione che lei sia stata vittima della persecuzione “fascista”…Però, i fatti sono chiari: il materiale per tutti questi atti legali ai suoi accusatori glieli ha forniti proprio lei, ed, infatti, lei è stata, ribadiamo, ripetutamente, condannata dai vari tribunali con tanto di sentenze…. !

Non vorremmo infierire, ma alla fine: “chi è causa del suo mal dei suoi guai, pianga se stesso…!”.

Il resto sono chiacchiere!!!

Per, questo, non ha alcun senso logico dichiarare, ed è ipocrisia farlo, verso la De Gregorio, solidarietà, perché lei non è stata condannata ingiustamente, almeno fino ad eventuali nuove prove contrarie…|

 

La scomposta reazione della compagna Concita che come giornalista “fallisce” e cerca di fare la martire antifascista…

A margine della sua vicenda giudiziaria, invece di fare mea culpa per aver dato, lei stessa, le pallottole ai suoi “nemici”, attaccandoli come attivista politica e di partito, invece di documentare quanto ha sostenuto, peccando di superficialità e poca professionalità, ecco come reagisce dinanzi ad un suo ennesimo errore “di scrittura e valutazione dei fatti”.

Concita De Gregorio, dramma-soldi: “Voi fascisti…”. Conto corrente sequestrato, lei perde la testa

Da “Il Giornale” del 3 febbraio 2019

Ha perso la testa, Concita De Gregorio. Su Twitter la penna di Repubblica si scaglia contro i “fascisti” che, a suo dire, la starebbero affamando: “Mi potete anche sequestrare i conti correnti, impedirmi di pagare l’acqua e la luce, ma non è così che avrete la mia testa e mia voce, poveri illusi. Che ne sapete voi della libertà”.

Sconcerto tra i suoi followers, che infatti le domandano: i “fascisti” non saranno mica i giudici che l’hanno condannata a risarcire un totale astronomico di 5 milioni di euro (con pignoramento della casa) per alcune cause di diffamazione quando era alla direzione de L’Unità?! Lei, nel merito, non risponde ma replica compulsivamente con un link a un pezzo della Stampa firmato da Mattia Feltri: “Ex terroristi, naziskin e picchiatori da stadio: ecco la Cupola mafiosa attorno al Campidoglio”. Svelato l’arcano: si parla di quello Stefano Andrini che l’Unità della De Gregorio aveva definito “fascista” perdendo, appunto, la causa per diffamazione (con danni per 37mila euro).

Ma, alla fine,  Concita, di che cianci… di te stessa…?!

 

 

 

ATTENZIONE! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al 19 ottobre 2019, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI  109.402 di cui: “terribile”: 3434 –  “insufficiente”: 3380 –  La stragrande maggioranza: ECCELLENTE”! –  “MI PIACE”:  25647 – “non mi piace”: 6795 – dal 30 Ottobre 2017 in diretta on line: 16765

NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.

SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!

 

 

 

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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