19 Aprile 2024
NOTE & NOTIZIE

BERLINO, 9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL “MURO DELLA VERGOGNA”!

Una mare di auto che dopo il crollo del muro, detto “della Vergogna”, per impedire l’esodo nella parte occidentale dalla Germania est comunista, attraversano l’ex confine con la DDR, verso Berlino Ovest, dopo ben 44 anni di totale oppressione marxista!

 

DAL SECOLO D’ITALIA > CULTURA >

Muro di Berlino: le celebrazioni

in Germania vissute dalla delegazione

di FdI

domenica 10 novembre 10:48 – di Redazione                     

“Trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, simbolo dell’uscita di milioni di persone dal totalitarismo comunista, che ha assoggettato per quasi mezzo Secolo i popoli dell’Europa orientale. In questi giorni sono a Berlino per partecipare alle celebrazioni e per vari incontri istituzionali”. Lo scrive su Fb il deputato Federico Mollicone, responsabile Cultura di Fratelli d’Italia.

 

La nota di Mollicone, responsabile Cultura di FdI

 

“La commissione Cultura ha approvato qualche giorno fa una risoluzione unitaria in cui vengono rafforzate le celebrazioni del trentennale, a cui poi è seguita una speciale circolare del MIUR.

Con i colleghi Rauti e Rotelli, abbiamo voluto donare all’ambasciatore italiano in Germania Mattiolo proprio una copia della risoluzione, per mostrare l’impegno del parlamento italiano che indica esplicitamente gli orrori della dittatura comunista, che specificammo con una risoluzione a prima firma della collega Frassinetti, poi assorbita da quella unitaria”.

 

Al Muro di Berlino, una delegazione di FdI

 

Abbiamo deposto una corona di fiori, con i colleghi già presenti, a cui si sono aggiunti Marco Osnato e una delegazione di Gioventù Nazionale, per onorare chi è caduto per colpa della tragedia del Muro.

Il Muro è più di un semplice simbolo storico… è qualcosa di profondo nell’animo tedesco ed europeo. Rappresenta la tragedia della Cortina di Ferro e del comunismo.

 

Il comunismo ha causato 100 milioni di morti

“Secondo lo storico Stéphane Courtois, il comunismo, in tutte le varie forme in cui si è manifestato, ha causato 100 milioni di morti. – via via che si vanno aprendo gli archivi dei vari stati ex comunisti, con nuove testimonianze e confessioni dei diversi protaognisti, in modo diretto ed indiretto, in generale, le vittime di ogni tipo e genere, dei regimi comunisti nel mondo sarebbero, addirittura, tra i 120 e 160 milioni, Ndr -. Il Muro stesso, quindi, ha una sua tragicità: le famiglie spezzate, le vite divisi. Durante quegli anni bui, secondo dati ufficiali le guardie comuniste – la temibile VoPo – uccisero almeno 455 persone.

 

La storia dimenticata di Elena Sciascia

“Ci sono tante storie nella Storia come quella di Elena Sciascia, ragazza italo-tedesca. Elena attraversa la guerra e, negli stessi giorni in cui attraversa la paura, impara il coraggio. Berlino non è solo la sua città, è anche il suo Muro, è anche una linea che divide anime. Repubblica Federale e Repubblica democratica, nomi che oggi sembrano passati ma che un tempo segnavano una distanza siderale tra due mondi. Elena ha 24 anni quando diventa amica di Eva, una berlinese che vive ad est. Due anni dopo l’incontro, di notte, il 13 agosto 1961, di notte soldati e operai della repubblica democratica di Germania, iniziarono a stendere un filo spinato, che disegna un confine da non oltrepassare. Diventerà una rete, un muro, prima alto e poi alto, con riflettori, cani e torrette mitragliatrici. Ma nessun muro uccide la speranza delle due ragazze, che continueranno a scriversi”.

L’amicizia con la berlinese Eva

“Nel 1971 il cancelliere Brandt permette ai berlinesi dell’ovest di muoversi dall’altra parte del confine. Elena e Eva si ritrovano, sono diventate forti come donne. Sognano di avere una vita con un muro alle spalle, un pensiero coltivato per tanto tempo e che finalmente inizia a prendere forma. Il 14 Febbraio del ’73 tutto si compie, Elena passa il confine e parcheggia sotto casa di Eva, trovando una porta a cui non può bussare. La porta è sigillata, qualcuno è arrivato prima di lei. Mentre fugge, una macchina la costringe a fermarsi. Elena tira fuori il passaporto italiano, ma non basta. Elena verrà imprigionata con l’accusa di traffico di persone. Uscirà, provata nel fisico, solo grazie al pagamento di un riscatto versato dalla Repubblica Federale nel 1976. La stessa cosa anche per Eva, l’anno dopo”.

“Quando nella fatidica notte a cavallo tra il 9 e il 10 novembre del 1989 si aprirono i primi varchi nel muro, e una folla di berlinesi orientali si riversò nella parte ovest della città, iniziarono a spirare i primi venti di libertà. Nel 1989 avevo 19 anni e festeggiavamo al Pantheon con i turisti tedeschi la Caduta. Non celebriamo solo una data ma cerchiamo di trasmettere cosa è stato il Muro per il ‘900”.

Il Muro di Berlino raccontato dagli intellettuali

“Non è possibile spiegare il 9 novembre senza spiegare prima la rivolta del fiero popolo ungherese del ’56 che resistette perfino ai carri sovietici, poi la Primavera Praghese e i cantieri di Danzica, dove nacque Solidarnosc e le parole e i gesti di Giovanni Paolo II, i moti di Charta 77, i dissidenti, dai più conosciuti come Solženicyn al nostro compagno di battaglie e artista Demetrescu, dissidente romeno responsabile della diaspora, che osò sfidare il regime comunista con la sua arte. Abbiamo organizzato, conclude Mollicone, una mostra per celebrare l’evento, “Addio maledetto Muro”. Qui è esposta anche una sua opera: “Muro di Caino”, di onore proprio alla dissidenza”.

ATTENZIONE! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al 19 ottobre 2019, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI  109.402 di cui: “terribile”: 3434 –  “insufficiente”: 3380 –  La stragrande maggioranza: ECCELLENTE”! –  “MI PIACE”:  25647 – “non mi piace”: 6795 – dal 30 Ottobre 2017 in diretta on line: 16765

NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”.

 

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Grazie per aver votato!

 

Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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