25 Aprile 2024
NOTE & NOTIZIE

Turillo Sindoni, un artista ed un uomo da riscoprire

E’ stato, veramente, interessante il convegno sullo scultore Turillo Sindoni nel 150° anniversario della nascita, il 24 dicembre del 1868,  svoltosi il Sabato 29 dicembre 2018, alle ore 18,30, nella  sede della Corda Fratres di Barcellona Pozzo di Gotto, e morto a   Roma nel 1941, dove fu seppellito inizialmente nel cimitero del Verano, per poi essere fu poi riesumato e spostato in una piccola cella.

Turillo Sindoni,  realizzò tantissime opere per l’Italia e per paesi stranieri, quali Stati Uniti, Brasile e Uruguay, in prevalenza monumenti ai caduti, sculture cimiteriali, statue per chiese, ritratti ma, purtroppo, quasi dimenticato anche dalla sua città natale, con la quale non ebbe rapporti propriamente idilliaci, ed in parte penalizzato dalla storia dell’arte perché non si aggregò ai movimenti artistici che nascevano nel periodo in cui visse e operò, ma seguì, da spirito indipendente qual’era, i valori del realismo, trasferiti in opere di grande forza espressiva.

VERSO DESTRA: l’arch. Marcello Crinò, nuovo presidente della “Corda Fratres” e Simone Cardullo durante un momento del convegno

A relazionare sulla vita e le opere dell’artista si sono alternati tre studiosi che hanno portato avanti una difficile ricerca, dando vita a un libro di prossima pubblicazione: Massimo Sindoni, Simone Cardullo e Andrea Italiano.

Dopo una breve introduzione del  presidente del sodalizio Marcello Crinò, e dopo i saluti dell’Assessore Nino Munafò, anche a nome del Sindaco Roberto Materia, è intervenuto il dottor Massimo Sindoni, discendente dello scultore. Questi, ha ricordato che il suo antenato nacque nel vicolo di San Paolino il 24 dicembre del 1868 e, trasferitosi a Roma, si sposò con la nobildonna Anna Elisabetta Maria Maddalena Rainati, nipote del papa Pio X, soffermandosi anche sul rapporto di Sindoni con la stampa, documentando le immagini di giornali d’epoca, quotidiani e periodici, con gli articoli e le foto delle opere. Da questo, assieme ai contatti con l’alta società, si evince che lo scultore si sapeva muovere bene in tutti gli ambienti.

Simone Cardullo, appassionato di ricerca storica e biografica, già autore di vari libri sui più svariati argomenti, ha esposto  tutta la vicenda dell’artista, dalla sua formazione barcellonese presso la Scuola di disegno, fino all’Accademia di Roma, e la successiva apertura di tre studi nella capitale, dove realizzò ben centoventiquattro opere documentate, ma delle quali ben cinquantadue risultano non rintracciabili o scomparse. A proposito dei tanti monumenti ai caduti realizzati, ha evidenziato la vicenda del mancato monumento ai caduti di Barcellona, dovuta alle polemiche per l’aumento del costo pattuito inizialmente da Sindoni con il Comitato promotore. 

Sul tavolo dei relatori sono stati esposti un bassorilievo in bronzo, raffigurante il Principe Paternò, acquistato sul mercato antiquario da Nuccio De Francesco, e un bassorilievo in gesso (un “calco”), acquistato a Roma da Andrea Italiano, e proprio Andrea Italiano, storico dell’arte, si è soffermato su Turillo Sindoni “illustre sconosciuto”, spiegando il perché una personalità come il Sindoni non si trovi nei testi di storia dell’arte. Il motivo principale consiste  nel non essere stato un innovatore, ma un artista che si è mosso tra il liberty e il neoclassicismo, ma senza essere d’avanguardia.

VERSO DESTRA: Simone Cardullo, storico locale, Massimo Sindoni ed Andrea Italiano, storico dell’arte

A questo punto Italiano ha sostenuto bisognerebbe operare una revisione critica di tutto il periodo in cui visse Sindoni, per dare il giusto risalto ad artisti che meritano di essere riconosciuti tali. Un altro motivo è dato dalla litigiosità del personaggio, rammentando una lite con lo scultore Buemi di Novara di Sicilia. In tale occasione, nei locali della Corda Fratres sono stati altresì esposti giornali d’epoca, assieme a libri che riportano schede su Sindoni, e numerose cartoline con le foto dei monumenti realizzati, molti dei quali sono scomparsi o non più rintracciabili.

Questa iniziativa su Turillo Sindoni, è già di per sé un fatto molto positivo perché tra l’altro, richiama alle radici della storia culturale ed artistica barcellonese, ma meriterebbe una ulteriore e più allargata iniziativa tendente a far sì che il Comune nella sua istituzione, dedicasse uno spazio alla vita ed alle opere di Turillo Sindoni e, perché no?, anche una scultura celebrativa che sia degna della sua opera e della sua vita!

ATTENZIONE!!! A SEGUITO DI UN ATTACCO AL NOSTRO SITO, l’8 novembre 2017, E’ STATO ALTERATO IL NUMERO DEI “NON MI PIACE” E DEI VOTI della sezione “terribile”, il peggiore giudizio. 

DI CONSEGUENZA, al’ 5 Dicembre 2018, I VOTI, EFFETTIVAMENTE VALIDI, DA CONSIDERARE, SONO I SEGUENTI:

TOTALI  102.090 di cui: “terribile”: 2363 –  “insufficiente”: 3068 – La stragrande maggioranza: ECCELLENTE”!  “MI PIACE”:  23051 – “non mi piace”: 6380 – dal 30 Ottobre 2017 in diretta on line: 8900

NB. in questi dati non è compreso il numero di coloro che leggono uno o più articoli, senza, però, esprimere alcun voto o “mi piace”, che, ovviamente, sono la grande maggioranza!

SE I NOSTRI ARTICOLI E/O SERVIZI SONO DI VOSTRO GRADIMENTO, VOTATE “ECCELLENTE” E/O “MI PIACE”! GRAZIE!!!

 

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Sicilia Occidente

Mario Alizzi, giornalista, è nato a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia il 1° Luglio del 1949 iniziando, a diciannove anni, come corrispondente del quotidiano biregionale la “Gazzetta del Sud” di Messina. Quindi, si trovò ad Atene per diversi periodi tra il 1970 ed il 1974 dove lavorò presso una testata giornalistica, in quei tempi di livello nazionale e molto considerata soprattutto negli ambienti della Destra greca. Ad Atene, oltre all’attività giornalistica, insegnava lingua italiana presso un noto istituto linguistico per studenti greci diretti alle università italiane. Certamente decisiva è stata l’esperienza ellenica per la sua formazione professionale, politico-culturale ed umana, tanto da rimanere molto legato alla Grecia come ad una seconda patria e dove, ancora oggi, si reca per motivi di lavoro, studio e turismo ed appunto, per i legami con diversi amici ed ambienti ellenici. Dopo gli studi liceali, si laureò in Scienze Politiche, scegliendo l’indirizzo Storico-Politico, presso l’Università di Messina e, nel 1979, appena sposatosi, si trasferì a Roma, per lavorare nella redazione di una prestigiosa testata di livello internazionale “CONFIDENTIEL” che si occupava di studi strategici e politici, economici e di conflitti militari, la cui sede editoriale era a Parigi. A causa di una improvvisa crisi finanziaria della sezione italiana, gli fu proposto di trasferirsi in una delle redazioni estere ma preferì ritornare nella sua terra di Sicilia dove fondò, e dirige tuttora, il mensile “SICILIA OCCIDENTE”, il cui primo numero, come “agenzia di stampa”, vide la luce il 6 settembre del 1982. Dal gennaio del 1986, la piccola “agenzia stampa” si trasformava in tabloid e nella grafica, divenendo uno dei primi esempi di editoria da tavolo – verosimilmente, S.O. fu la prima Testata giornalistica ad usare in Italia l’allora “rivoluzionario” computer Macintosh – e una delle più apprezzate testate giornalistiche della stampa periodica italiana. Particolarmente seguita, tra le altre, la pagina estera che, in modo controcorrente, già nel settembre del 1988, descrisse come e perchè della fine della Jugoslavia e, quindi, dell’Urss nel maggio del 1990. Oltre ad essere editore e direttore del mensile “Sicilia Occidente”, Mario Alizzi ha anche creato e diretto per alcuni anni una radio privata, “Antenna Sicilia Occidente” – FOTO. Luglio 1991, il Direttore con il poeta Carmelo Famà negli studi dell’emittente -. Nel 1994, in casa sua, con un gruppo di amici professionisti, fondò il “Comitato CIVITAS di unità ed orientamento dell’Opinione pubblica”, proprio sulla scia delle famose “Opinion Lobby” di anglosassone tradizione, specie per la Sicilia, il primo del genere; questo agile Comitato ha avuto una parte importante nella vita della sua Barcellona e della Provincia di Messina attraverso idee, progetti, sollecitazioni ma anche censure e denunce di vario genere tendenti a far sentire la voce dei Cittadini ed il reale coinvolgimento di questi nel “governo” della Città. Per certe materie ed occasioni, il CIVITAS è, anche, riuscito ad avere notorietà nazionale e perfino internazionale e poi, proprio per la sua graduale espansione ed esperienza si è preposto nuovi traguardi, anche e soprattutto, mediante una azione euro-mediterranea. Per questo, l’ormai “ristretto” e quindi superato Comitato si trasformato, dal 19 Marzo 2004, in “Movimento Culturale e Sociale CIVITAS EUROPA” acquistando maggior evidenza e prestigio. Mario Alizzi, è pure conosciuto per essere stato per anni un attivo redattore e seguito opinionista presso importanti emittenti televisive siciliane mentre la sua firma è apparsa, in diversi frangenti, anche su altre Testate quotidiane e periodiche, specie per la sua competenza in materia di politica estera. Mario Alizzi, in effetti, sin da giovane, è sempre stato un appassionato di Politica Estera, tanto che, nel panorama della stampa locale e regionale, ha contribuito nel far allargare ed approfondire lo spazio verso le vicende estere, prima sempre trascuratissime. Via via negli anni, difatti, anche diversi quotidiani regionali, hanno dato molta più attenzione e spazio alla realtà ed alla politica estera in generale. Si spiega così, come da decenni, per la sua frequentazione di ambienti diplomatici, Mario Alizzi sia stato “consulente” di alcune ambasciate presso lo Stato Italiano e, quindi, sia divenuto un esperto di politica internazionale, in particolare, a suo tempo di “Affari sudafricani” essendo stato, appunto, collaboratore dell’ ambasciata del Sud Africa a Roma ed, ovviamente, di “Affari ellenici” e, quindi, di quelli dell’area balcanica e mediorientale. Molto apprezzato, inoltre, il rilievo dato da Mario Alizzi, negli anni, all’informazione sulle Forze Armate e la NATO. SICILIA OCCIDENTE, infatti è, l’unica Testata italiana, non specialistica, che dedichi un apposito ed interessante spazio al settore militare, tanto da conseguire spesso vari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte di Ministeri della Difesa ed ambienti militari italiani ed esteri.

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